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Significato di res

cosa; questione; materia

Etimologia e Storia di res

res

Parola latina un tempo usata in diverse espressioni in inglese, spesso nel linguaggio legale, dove significa "la condizione di qualcosa, la questione in oggetto o il punto in discussione;" letteralmente "cosa" (vedi re). Ad esempio res ipsa loquitur "la cosa parla da sé;" res judicata "un punto deciso da un'autorità competente."

Voci correlate

"Con riferimento a," usato dal circa 1700 nel linguaggio legale, deriva dal latino (in) re, che significa "in merito a," dall'ablativo di res, che si traduce come "proprietà, beni; materia, cosa, affare." Il suo impiego al di fuori del contesto legale è stato fortemente criticato da Fowler in tre diverse sezioni del suo libro "Modern English Usage."

Si ricostruisce che la parola latina provenga dal Proto-Italico *re-, a sua volta derivante dal Proto-Indoeuropeo *reh-i-, che significa "ricchezza, beni" (la stessa radice è all'origine del sanscrito rayi- "proprietà, beni" e dell'avestano raii-i- "ricchezza").

Il Medio Inglese thing deriva dall'Inglese Antico þing, þingc, che significava "incontro, assemblea, consiglio, discussione," ma anche "azione, atto da compiere." Verso la fine dell'Inglese Antico, il termine si era evoluto per indicare "oggetto inanimato concreto; ciò che esiste di per sé; entità, essere, creatura;" e anche "evento."

Questa evoluzione di significato probabilmente deriva dall'idea di "materia" o soggetto di deliberazione in un'assemblea. Si può paragonare al francese chose e allo spagnolo cosa, entrambi significanti "cosa" e provenienti dal latino causa, che indicava "procedimento giudiziario, causa legale, caso" (vedi cause (n.)); dal latino res, che significava "affare, cosa," ma anche "causa legale, questione."

Si pensa che il termine derivi dal Proto-Germanico *thinga-, che significava "assemblea" (da cui anche l'antico frisone thing "assemblea, consiglio, causa, questione, cosa," il medio olandese dinc "giorno di corte, causa, richiesta, affare, cosa," l'olandese ding "cosa," l'antico alto tedesco ding "assemblea pubblica per giudizi e affari, causa legale," il tedesco moderno Ding "affare, questione, cosa," e il norreno þing "assemblea pubblica").

Il termine germanico potrebbe (secondo Watkins e Boutkan) significare letteralmente "tempo stabilito," derivando da una radice protoindoeuropea *tenk- (1), a sua volta proveniente da *ten- "stirare," forse in riferimento all'idea di "periodo di tempo per un incontro o un'assemblea."

Il significato di "incontro, assemblea" è scomparso già all'inizio del Medio Inglese, ma è rimasto nel secondo elemento di hustings e in islandese, come nel caso dell'Althing, l'assemblea nazionale del paese.

Verso l'inizio del XII secolo, il termine ha cominciato a riferirsi a esseri viventi o persone, spesso in modo affettuoso o pietoso (l'espressione young thing risale a circa il 1200). Thing è stato usato colloquialmente fin dal 1600 per indicare un oggetto inanimato che il parlante non riesce a nominare al momento, spesso arricchito da suffissi elaborati e privi di significato (vedi thingamajig).

Correlati: Things (circa 1300, nel senso di "beni personali"). L'aggettivo thingal (1857) è raramente usato. L'espressione The thing, che indica "ciò che è alla moda o di tendenza," è attestata dal 1762. La frase do your thing, che significa "segui la tua particolare inclinazione," sebbene associata dal 1960 al linguaggio hippie, è documentata già dal 1841 (Emerson).

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