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Significato di speakeasy

locale notturno; bar clandestino; saloon non autorizzato

Etimologia e Storia di speakeasy

speakeasy(n.)

"saloon non autorizzato," 1889 (nella "Voice" di New York), derivato dalla frase verbale, da speak (v.) + easy (avv.); così chiamato per la pratica di parlare sottovoce di un luogo del genere in pubblico, o quando ci si trovava all'interno, per non allertare la polizia e i vicini. Si può confrontare con il dialetto irlandese e britannico dell'inizio del XIX secolo speak softly shop "bivacco dei contrabbandieri." La parola ha guadagnato ampia diffusione negli Stati Uniti durante il Proibizionismo (1920-1932).

Voci correlate

Intorno al 1200, il termine significava "a proprio agio, sereno, libero da disagi fisici e ansie". Derivava dal francese antico aisie, che si traduceva in "comodo, a proprio agio, benestante" (in francese moderno aisé). Questo termine era il participio passato di aisier, che significava "mettere a proprio agio", e proveniva da aise (vedi ease (n.)). La sfumatura di "non difficile, che non richiede grande impegno o sforzo" si sviluppò verso la fine del XIII secolo. Riguardo alle condizioni, l'uso per descrivere qualcosa di "confortevole, piacevole" emerse all'inizio del XIV secolo. Quando si riferiva alle persone, indicava qualcuno di "tollerante, gentile, calmo, dolce", un significato che si affermò alla fine del XIV secolo. La connotazione di "facilmente persuadibile, non difficile da convincere" risale agli anni '10 del XVII secolo. In antico inglese e nei primi testi medio-inglesi, l'idea di "non difficile" era espressa con eaþe (avverbio) e ieþe (aggettivo), termini apparentemente comuni nel germanico occidentale (si pensi al tedesco öde, che significa "vuoto, desolato", anche se la sua origine è dibattuta).

Easy Street appare nel 1890. L'espressione Easy money è attestata già nel 1889; l'invito a take it easy, che significa "rilassarsi", risale al 1804 (mentre be easy con lo stesso significato è documentato dal 1746). L'espressione easy does it è registrata nel 1835. Easy rider (1912) era un termine del vernacolo afroamericano per indicare un amante sessualmente soddisfacente. Il formato radiofonico easy listening è stato introdotto nel 1961 e definito da William Safire nel 1986 come "la musica degli anni '60 suonata negli anni '80 con lo stile degli anni '40". Altri termini correlati sono Easier e easiest.

Inglese medio speken, dall'inglese antico specan, variante di sprecan "pronunciare parole in modo articolato senza cantare, avere o usare il potere del linguaggio; fare un discorso; tenere una conversazione" con altri (verbo forte di classe V; passato spræc, participio passato sprecen), dal proto-germanico *sprekanan (fonte anche dell'antico sassone sprecan, dell'antico frisone spreka, dell'olandese medio spreken, dell'antico alto tedesco sprehhan, del tedesco sprechen "parlare," dell'antico norreno spraki "rumore, rapporto"). A volte si è detto che questo rappresenti una radice PIE che significa "spargere," sulla nozione di discorso come "spargimento" di parole, ma Boutkan non trova etimologia indoeuropea per la parola germanica.

In inglese, il -r- ha iniziato a scomparire nella tarda West Saxon ed era scomparso entro metà del XII secolo, forse per l'influenza del danese spage "scoppiettare," usato anche in un senso gergale di "parlare" (confronta crack (v.) nei sensi gergali legati al discorso, come wisecrack, cracker, all it's cracked up to be). Altrove, forme rare senza -r- si trovano nell'olandese medio (speken), nell'antico alto tedesco (spehhan), nel tedesco dialettale (spächten "parlare").

Apparentemente non la parola principale per "parlare" nell'inglese antico (l'autore di "Beowulf" preferisce maþelian, da mæþel "assemblea, consiglio," dalla radice di metan "incontrare;" confronta il greco agoreuo "parlare, spiegare," originariamente "parlare nell'assemblea," da agora "assemblea").

Anche in inglese antico e medio inglese come "scrivere, dichiarare o esprimere per iscritto." Riguardo alle cose, "essere espressivo o significativo," negli anni 1530.

Speak is more general in meaning than talk. Thus, a man may speak by uttering a single word, whereas to talk is to utter words consecutively ; so a man may be able to speak without being able to talk. Speak is also more formal in meaning : as, to speak before an audience ; while talk implies a conversational manner of speaking. [Century Diuctionary]

To speak out is from late 14c. as "speak loudly;" by 1690s as "speak freely and boldly." To speak up "speak on behalf" (of another, etc.) is by 1705; as "speak loudly" by 1723. To speak for "make a speech on behalf of" is by c. 1300; to speak for itself "be self-evident" is by 1779.

Speaking terms "relationship between two in which they converse with one another" is from 1786, often in the negative. As a type of megaphone, speaking-tube is by 1825; speaking-trumpet by 1670s.

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