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Significato di spaz

persona goffa; persona che si muove in modo scoordinato; qualcuno che si comporta in modo esagerato o isterico

Etimologia e Storia di spaz

spaz(n.)

anche spazz, nel 1959, frase gergale per adolescenti statunitensi, tipicamente usata in seguito come un modo per deridere, apparentemente una forma abbreviata e spregiativa di spastic (sostantivo). Usata anche come verbo, dal 1972, spesso con out (avverbio). Correlati: Spazzed; spazzing.

My Daddy is a regular spaz. You don't know what a spaz is? Let me tell you. A spaz is a guy who's completely out of this world—but I mean, completely. [Parade Magazine, March 1, 1959]
Mio padre è un vero spaz. Non sai cos'è uno spaz? Lascia che te lo spieghi. Uno spaz è un tipo che è completamente fuori di testa—ma intendo, completamente. [Parade Magazine, 1 marzo 1959]
[Y]our teen-aged daughter asks what you think of her "shades," which you are canny enough to know are her sunglasses, and you say, "cool," and she says, "oh dad, what a spaz!" [Russell Baker column, April 13, 1965]
[T]ua figlia adolescente ti chiede cosa pensi delle sue "shades," che sei abbastanza furbo da sapere essere i suoi occhiali da sole, e tu dici, "cool," e lei risponde, "oh papà, che spaz!" [Colonna di Russell Baker, 13 aprile 1965]

Voci correlate

Il termine esprime movimento o direzione da un punto centrale o dall'interno, oltre a indicare la rimozione da un luogo o posizione appropriati. Deriva dall'inglese antico ut, che significa "fuori, senza, all'esterno," e ha radici nel proto-germanico *ūt- (presente anche in antico norreno, antico frisone, antico sassone, gotico ut, medio olandese uut, olandese uit, antico alto tedesco uz, tedesco aus). Risale alla radice indoeuropea *uidh-, che significa "su, fuori, in alto" e ha dato origine a termini in diverse lingue, come il sanscrito ut ("su, fuori"), uttarah ("più in alto, superiore, più tardi, settentrionale"), l'avestano uz- ("su, fuori"), l'antico irlandese ud- ("fuori"), il latino usque ("fino a, continuamente, senza interruzione"), il greco hysteros ("l'ultimo") e il russo vy- ("fuori").

Il significato di "fino alla fine, completamente, fino alla conclusione" si afferma intorno al 1300. L'accezione di "non più ardente o acceso; nell'oscurità" risale circa al 1400. Riguardo a posizione o situazione, indica "al di fuori di, non all'interno" già all'inizio del XV secolo. L'uso per "portare all'attenzione pubblica" appare negli anni '40 del 1500, mentre quello per "lontano dalla propria residenza" si sviluppa intorno al 1600. Il significato politico di "non in carica, rimosso o espulso da una posizione" emerge anch'esso intorno al 1600. L'espressione "diventare visibile, apparire" (riferita a stelle, ecc.) si diffonde negli anni '10 del 1600. Nel contesto delle comunicazioni radiofoniche, indica che il relatore ha terminato di parlare ed è attestata dal 1950.

Come preposizione, assume il significato di "fuori da; da, lontano da; all'esterno di, oltre; eccetto; privo di, mancante" a partire dalla metà del XIII secolo, derivando dall'avverbio.

Il significato di "da relazioni armoniose a conflitti" (come in fall out) si sviluppa negli anni '20 del 1500. Quello di "fuori dal proprio stato mentale normale" (come in put out) emerge negli anni '80 del 1500; l'espressione out to lunch, che significa "insano di mente," è uno slang studentesco degli anni '50. La frase aggettivale out-of-the-way, che indica "remoto, isolato," è attestata dalla fine del XV secolo. Out-of-towner, che significa "chi non proviene da un certo luogo," appare nel 1911. L'espressione Out of this world, che indica "eccellente," risale al 1938; out of sight, anch'essa per "eccellente, superiore," è documentata dal 1891. L'espressione (verb) it out, che significa "portare a termine," emerge negli anni '80 del 1500. L'espressione from here on out, che significa "d'ora in poi," è attestata dal 1942. Out upon, usata per esprimere orrore o rimprovero, risale all'inizio del XV secolo.

Nel 1744, in medicina e patologia, il termine "spastico" si riferisce a qualcosa che riguarda o è legato agli spasmi, ovvero a condizioni spasmodiche. Deriva dal latino spasticus, che a sua volta proviene dal greco spastikos, significando "afflitto da spasmi" e anche "che tira dentro, che risucchia." Etymologicamente, il termine implica l'idea di "tirare, risucchiare, allungare," ed è collegato al verbo span, che significa "estrarre una spada, tirare fuori, strappare, trascinare, succhiare dentro, ingoiare avidamente, contrarsi violentemente" (vedi spasm (n.)).

Il sostantivo che indica "una persona affetta da paralisi spastica" è attestato dal 1896 ed è stato usato in modo offensivo negli anni '60 per descrivere persone ritenute incompetenti, scoordinate o sciocche. Correlati: Spastically; spasticity.

Altri aggettivi (assieme a spasmodic, spasmatic) includono spasmous, che significa "caratterizzato da spasmi" (anni '50 del 1500), e spasmic, che si traduce in "spasmodico, convulsivo" (1710).

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    Tendenze di " spaz "

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of spaz

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