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Significato di undefiled

puro; incontaminato; vergine

Etimologia e Storia di undefiled

undefiled(adj.)

Metà del XIV secolo, undefilde, undefylde, indica "spiritualmente o moralmente puro, senza peccato, incorrotto." Deriva da un- (1) "non" + participio passato di defile (verbo). Inizialmente usato per descrivere una moralità generale pulita; il significato di "verginale, non sessualmente esperta" è attestato dalla metà del XV secolo. Il senso fisico di "non sporco" risale agli anni '80 del 1500.

Voci correlate

Intorno al 1400, il significato era "desecrated, profaned"; a metà del XV secolo si usava anche "rendere sporco o contaminato," oltre a "stuprate, deflorate." Questa evoluzione è un cambiamento rispetto al termine precedente defoulen, che proveniva dal francese antico defouler, il quale significava "calpestare, violare," ma anche "maltrattare, disonorare." Era composto da de- (che indicava un movimento verso il basso, come si può vedere in de-) e foler, che significava "calpestare." Quest'ultima parola derivava dal latino fullo, che indicava una persona che puliva e ispessiva il tessuto stampandolo con i piedi (puoi trovare un riferimento a questo significato in foil (v.1)).

Il cambiamento (o la riformazione) in inglese è avvenuto sotto l'influenza del medio inglese filen (v.), che significava "rendere sporco; rendere non pulito o impuro," sia in senso letterale che figurato. Questo verbo derivava dall'antico inglese fylen (transitivo), ed era legato a fulian (intransitivo), che significava "diventare sporco, marcire." Tutte queste parole si ricollegano all'origine di foul (aggettivo). Un termine simile è befoul, che aveva anche una forma parallela befilen. Altri termini correlati sono Defiled e defiling.

Il prefisso di negazione, in antico inglese un-, deriva dal proto-germanico *un- (presente anche nell'antico sassone, antico frisone, antico alto tedesco, tedesco un-, gotico un-, olandese on-), e risale all'indo-europeo *n- (origine di a-, an- in sanscrito "non", a-, an- in greco, an- in antico irlandese, in- in latino), che è la forma combinata della radice *ne- "non".

È il prefisso più prolifico in inglese, usato liberamente e diffusamente nell'antico inglese, dove forma più di 1.000 composti. Contende con il suo omologo derivato dal latino in- (1) il diritto di negare certi termini (indigestable/undigestable, ecc.), e sebbene entrambi possano essere usati insieme per indicare sfumature di significato (unfamous/infamous), di solito non lo sono.

Spesso ha un tono eufemistico (untruth per "una bugia") o enfatico, soprattutto quando suggerisce un'idea di privazione o liberazione: unpeel "sbucciare"; unpick "scassinare (una serratura) con strumenti da ladro"; unloose per "allentare".

Forma anche parole a partire da frasi, come uncalled-for, circa 1600; undreamed-of, anni '30 del 1600. Fuller (1661) usa unbooklearned. Una descrizione di un testamento legale del XV secolo contiene unawaydoable; Ben Jonson scrive un-in-one-breath-utterable. La parola uncome-at-able è attestata negli anni '90 del 1600 in Congreve, ma Samuel Johnson nel XVIII secolo e Fowler nel XX secolo la criticano ("La parola aveva senza dubbio, due o tre secoli fa, un'aria spavalda da 'chi se ne frega dei grammatici'; quella spavalderia è svanita da tempo; non ha scopo che 'inaccessibile' non abbia già...").

Tuttavia, la pratica è continuata; unlawlearned (Bentham, 1810), unlayholdable (1860); unputdownable, riferito a un libro, compare nel 1947; unpindownable, nel 1966. Si può anche confrontare con put-up-able-with (1812). Come prefisso nel telegraphese, per sostituire not e risparmiare il costo di una parola, è attestato dal 1936.

Grazie alla sua versatilità e alla necessità di esprimere negazioni, il numero di parole che possono essere create con un- in inglese è quasi infinito, e il fatto che alcune vengano usate mentre altre rimangano inedite dipende dal capriccio degli autori.

Gli editori di dizionari hanno notato questo fenomeno fin dal XVIII secolo, ma hanno anche ampliato la lista. Il "New and Complete Dictionary of the English Language" di John Ash (1775) presenta molte pagine di voci con un- in un'unica riga; tra una dozzina di voci consecutive ci sono unhaggled, unhaired, unhalooed, unhaltering (aggettivo), unhaltering (sostantivo), che il OED (1989) osserva essere state "ovviamente create per l'occasione" e che compaiono in altri testi solo decenni dopo, se mai. (Ash vindicated.)

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of undefiled

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