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Significato di ungrateful

ingrato; che non mostra gratitudine; che non ricambia favori

Etimologia e Storia di ungrateful

ungrateful(adj.)

Negli anni 1550, il termine indicava "non sentirsi o non mostrare gratitudine per i favori ricevuti." Negli anni 1580, si usava per descrivere chi "esibiva ingratitudine," derivando da un- (1) che significa "non" e grateful. A volte è stato utilizzato anche per esprimere l'idea di "non dare alcun ritorno o ricompensa," specialmente negli anni 1680. È correlato a Ungratefully; ungratefulness.

Voci correlate

Negli anni 1550, il termine significava "piacevole per la mente" e anche "pieno di gratitudine, disposto a ricambiare i favori ricevuti". Derivava dall'aggettivo obsoleto grate, che significava "gradevole, piacevole", e aveva origini latine, provenendo da gratus, che significa "piacevole". Questo a sua volta derivava da una forma suffissata della radice protoindoeuropea *gwere- (2), che significava "favorire". Secondo Weekley, si tratta di "una formazione molto insolita". È un caso raro e irregolare in inglese, dove si usa -ful per creare un aggettivo a partire da un altro aggettivo; l'unico altro esempio che riesco a trovare è direful, che significa "caratterizzato da o pieno di qualcosa di terribile", risalente agli anni 1580. Altri termini correlati includono Gratefully (anni 1540) e gratefulness.

Grateful often expresses the feeling and the readiness to manifest the feeling by acts, even a long time after the rendering of the favor; thankful refers rather to the immediate acknowledgment of the favor by words. [Century Dictionary]
Grateful esprime spesso il sentimento di gratitudine e la disponibilità a manifestarlo attraverso azioni, anche molto tempo dopo aver ricevuto un favore; thankful, invece, si riferisce più che altro al riconoscimento immediato del favore tramite parole. [Century Dictionary]

Il prefisso di negazione, in antico inglese un-, deriva dal proto-germanico *un- (presente anche nell'antico sassone, antico frisone, antico alto tedesco, tedesco un-, gotico un-, olandese on-), e risale all'indo-europeo *n- (origine di a-, an- in sanscrito "non", a-, an- in greco, an- in antico irlandese, in- in latino), che è la forma combinata della radice *ne- "non".

È il prefisso più prolifico in inglese, usato liberamente e diffusamente nell'antico inglese, dove forma più di 1.000 composti. Contende con il suo omologo derivato dal latino in- (1) il diritto di negare certi termini (indigestable/undigestable, ecc.), e sebbene entrambi possano essere usati insieme per indicare sfumature di significato (unfamous/infamous), di solito non lo sono.

Spesso ha un tono eufemistico (untruth per "una bugia") o enfatico, soprattutto quando suggerisce un'idea di privazione o liberazione: unpeel "sbucciare"; unpick "scassinare (una serratura) con strumenti da ladro"; unloose per "allentare".

Forma anche parole a partire da frasi, come uncalled-for, circa 1600; undreamed-of, anni '30 del 1600. Fuller (1661) usa unbooklearned. Una descrizione di un testamento legale del XV secolo contiene unawaydoable; Ben Jonson scrive un-in-one-breath-utterable. La parola uncome-at-able è attestata negli anni '90 del 1600 in Congreve, ma Samuel Johnson nel XVIII secolo e Fowler nel XX secolo la criticano ("La parola aveva senza dubbio, due o tre secoli fa, un'aria spavalda da 'chi se ne frega dei grammatici'; quella spavalderia è svanita da tempo; non ha scopo che 'inaccessibile' non abbia già...").

Tuttavia, la pratica è continuata; unlawlearned (Bentham, 1810), unlayholdable (1860); unputdownable, riferito a un libro, compare nel 1947; unpindownable, nel 1966. Si può anche confrontare con put-up-able-with (1812). Come prefisso nel telegraphese, per sostituire not e risparmiare il costo di una parola, è attestato dal 1936.

Grazie alla sua versatilità e alla necessità di esprimere negazioni, il numero di parole che possono essere create con un- in inglese è quasi infinito, e il fatto che alcune vengano usate mentre altre rimangano inedite dipende dal capriccio degli autori.

Gli editori di dizionari hanno notato questo fenomeno fin dal XVIII secolo, ma hanno anche ampliato la lista. Il "New and Complete Dictionary of the English Language" di John Ash (1775) presenta molte pagine di voci con un- in un'unica riga; tra una dozzina di voci consecutive ci sono unhaggled, unhaired, unhalooed, unhaltering (aggettivo), unhaltering (sostantivo), che il OED (1989) osserva essere state "ovviamente create per l'occasione" e che compaiono in altri testi solo decenni dopo, se mai. (Ash vindicated.)

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of ungrateful

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