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Etimologia e Storia di unrested

unrested(adj.)

"non rinfrescato dal riposo," 1775, da un- (1) "non" + participio passato di rest (v.).

Voci correlate

[sonno, riposo, sonno profondo] Antico Inglese ræste, reste "riposo; un letto o divano; interruzione del lavoro; pace mentale, stato di quiete o riposo," derivato dal Proto-Germanico *rasto- (che è anche alla base dell'Antico Sassone resta "luogo di riposo, luogo di sepoltura," Olandese rust, Antico Alto Tedesco rasta, Tedesco Rast "riposo, pace, quiete"), una parola di origine incerta.

Il significato originale preistorico del sostantivo germanico era forse una misura di distanza; si può paragonare all'Antico Alto Tedesco rasta, che oltre a "riposo" significava anche "lega di miglia," all'Antico Norreno rost "lega, distanza dopo la quale ci si riposa," e al Gotico rasta "miglio, tappa di un viaggio." Se così fosse, potrebbe essere una parola risalente al periodo nomade. Ma se il significato originale era "riposo," questo potrebbe essere stato poi esteso a "distanza tra due luoghi di riposo."

Il senso di "assenza o cessazione di movimento" risale alla fine del XV secolo. Il significato "ciò su cui qualcosa si appoggia per sostegno, oggetto su cui qualcosa riposa" è attestato dagli anni '80 del '500, con significati specifici che si sono sviluppati in seguito. In musica, "un intervallo di silenzio," così come il segno che lo indica, è documentato dagli anni '70 del '500.

At rest "morto" compare a metà del XIV secolo, con l'idea di "ultimo riposo, il grande sonno, la tomba." Il rest stop lungo la strada per i conducenti sulle autostrade trafficate è attestato dal 1970. L'espressione colloquiale give (something) a rest "smettere di parlarne" risale al 1927, inglese americano.

[R]est and repose apply especially to the suspended activity of the body ; ease and quiet to freedom from occupation or demands for activity, especially of the body ; tranquility and peace to the freedom of the mind from harassing cares or demands. [Century Dictionary]
[R]est e repose si applicano soprattutto all'attività sospesa del corpo; ease e quiet alla libertà da occupazioni o richieste di attività, specialmente del corpo; tranquility e peace alla libertà della mente da preoccupazioni o richieste assillanti. [Century Dictionary]

Il prefisso di negazione, in antico inglese un-, deriva dal proto-germanico *un- (presente anche nell'antico sassone, antico frisone, antico alto tedesco, tedesco un-, gotico un-, olandese on-), e risale all'indo-europeo *n- (origine di a-, an- in sanscrito "non", a-, an- in greco, an- in antico irlandese, in- in latino), che è la forma combinata della radice *ne- "non".

È il prefisso più prolifico in inglese, usato liberamente e diffusamente nell'antico inglese, dove forma più di 1.000 composti. Contende con il suo omologo derivato dal latino in- (1) il diritto di negare certi termini (indigestable/undigestable, ecc.), e sebbene entrambi possano essere usati insieme per indicare sfumature di significato (unfamous/infamous), di solito non lo sono.

Spesso ha un tono eufemistico (untruth per "una bugia") o enfatico, soprattutto quando suggerisce un'idea di privazione o liberazione: unpeel "sbucciare"; unpick "scassinare (una serratura) con strumenti da ladro"; unloose per "allentare".

Forma anche parole a partire da frasi, come uncalled-for, circa 1600; undreamed-of, anni '30 del 1600. Fuller (1661) usa unbooklearned. Una descrizione di un testamento legale del XV secolo contiene unawaydoable; Ben Jonson scrive un-in-one-breath-utterable. La parola uncome-at-able è attestata negli anni '90 del 1600 in Congreve, ma Samuel Johnson nel XVIII secolo e Fowler nel XX secolo la criticano ("La parola aveva senza dubbio, due o tre secoli fa, un'aria spavalda da 'chi se ne frega dei grammatici'; quella spavalderia è svanita da tempo; non ha scopo che 'inaccessibile' non abbia già...").

Tuttavia, la pratica è continuata; unlawlearned (Bentham, 1810), unlayholdable (1860); unputdownable, riferito a un libro, compare nel 1947; unpindownable, nel 1966. Si può anche confrontare con put-up-able-with (1812). Come prefisso nel telegraphese, per sostituire not e risparmiare il costo di una parola, è attestato dal 1936.

Grazie alla sua versatilità e alla necessità di esprimere negazioni, il numero di parole che possono essere create con un- in inglese è quasi infinito, e il fatto che alcune vengano usate mentre altre rimangano inedite dipende dal capriccio degli autori.

Gli editori di dizionari hanno notato questo fenomeno fin dal XVIII secolo, ma hanno anche ampliato la lista. Il "New and Complete Dictionary of the English Language" di John Ash (1775) presenta molte pagine di voci con un- in un'unica riga; tra una dozzina di voci consecutive ci sono unhaggled, unhaired, unhalooed, unhaltering (aggettivo), unhaltering (sostantivo), che il OED (1989) osserva essere state "ovviamente create per l'occasione" e che compaiono in altri testi solo decenni dopo, se mai. (Ash vindicated.)

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of unrested

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