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Significato di unsympathetic

insensibile; privo di comprensione; poco empatico

Etimologia e Storia di unsympathetic

unsympathetic(adj.)

1785, da un- (1) "non" + sympathetic (agg.). Unsympathizing con lo stesso significato è attestato già nel 1735.

Voci correlate

Nella metà del 1600, il termine si riferiva a qualcosa che “derivava da o era legato alla ‘simpatia’, intesa come una qualità curativa.” Proveniva dal latino moderno sympatheticus, a sua volta tratto dal greco tardo sympathetikos, che significava “dotato di simpatia.” Questo era composto da sympathein, che significava “provare sentimenti simili,” e da sympathēs, che indicava “provare empatia, essere colpiti da emozioni simili” (vedi sympathy).

Negli anni 1680, il termine era usato per descrivere qualcosa che “scaturiva da o esprimeva sentimenti di empatia.” La definizione “capace di provare empatia, suscettibile a sentimenti altruistici” è attestata già nel 1718.

In fisiologia e patologia, riferendosi a organi e parti del corpo, il termine indicava qualcosa “soggetto a un’influenza nervosa comune,” e questa accezione risale al 1728. In anatomia e zoologia, per descrivere un importante sistema nervoso dei vertebrati, il termine è documentato dal 1769, proveniente dal latino moderno (nervus) sympathicus. Questo termine fu coniato da Jacques-Bénigne Winslow (1669-1760), un anatomista danese che viveva a Parigi. In acustica, il termine si riferiva a vibrazioni.

A volte il termine è stato abbreviato in sympathic. Nell’inglese del XIX e XX secolo, si trovano anche forme derivate dal francese (sympathetique), dal pseudo-tedesco (sympatisch) e dallo spagnolo/italiano (simpatico). Come sostantivo, per indicare una “persona suscettibile all’ipnosi,” il termine è attestato dal 1888. Altre forme correlate includono Sympathetical (anni 1630) e Sympathetically (anni 1620).

Il prefisso di negazione, in antico inglese un-, deriva dal proto-germanico *un- (presente anche nell'antico sassone, antico frisone, antico alto tedesco, tedesco un-, gotico un-, olandese on-), e risale all'indo-europeo *n- (origine di a-, an- in sanscrito "non", a-, an- in greco, an- in antico irlandese, in- in latino), che è la forma combinata della radice *ne- "non".

È il prefisso più prolifico in inglese, usato liberamente e diffusamente nell'antico inglese, dove forma più di 1.000 composti. Contende con il suo omologo derivato dal latino in- (1) il diritto di negare certi termini (indigestable/undigestable, ecc.), e sebbene entrambi possano essere usati insieme per indicare sfumature di significato (unfamous/infamous), di solito non lo sono.

Spesso ha un tono eufemistico (untruth per "una bugia") o enfatico, soprattutto quando suggerisce un'idea di privazione o liberazione: unpeel "sbucciare"; unpick "scassinare (una serratura) con strumenti da ladro"; unloose per "allentare".

Forma anche parole a partire da frasi, come uncalled-for, circa 1600; undreamed-of, anni '30 del 1600. Fuller (1661) usa unbooklearned. Una descrizione di un testamento legale del XV secolo contiene unawaydoable; Ben Jonson scrive un-in-one-breath-utterable. La parola uncome-at-able è attestata negli anni '90 del 1600 in Congreve, ma Samuel Johnson nel XVIII secolo e Fowler nel XX secolo la criticano ("La parola aveva senza dubbio, due o tre secoli fa, un'aria spavalda da 'chi se ne frega dei grammatici'; quella spavalderia è svanita da tempo; non ha scopo che 'inaccessibile' non abbia già...").

Tuttavia, la pratica è continuata; unlawlearned (Bentham, 1810), unlayholdable (1860); unputdownable, riferito a un libro, compare nel 1947; unpindownable, nel 1966. Si può anche confrontare con put-up-able-with (1812). Come prefisso nel telegraphese, per sostituire not e risparmiare il costo di una parola, è attestato dal 1936.

Grazie alla sua versatilità e alla necessità di esprimere negazioni, il numero di parole che possono essere create con un- in inglese è quasi infinito, e il fatto che alcune vengano usate mentre altre rimangano inedite dipende dal capriccio degli autori.

Gli editori di dizionari hanno notato questo fenomeno fin dal XVIII secolo, ma hanno anche ampliato la lista. Il "New and Complete Dictionary of the English Language" di John Ash (1775) presenta molte pagine di voci con un- in un'unica riga; tra una dozzina di voci consecutive ci sono unhaggled, unhaired, unhalooed, unhaltering (aggettivo), unhaltering (sostantivo), che il OED (1989) osserva essere state "ovviamente create per l'occasione" e che compaiono in altri testi solo decenni dopo, se mai. (Ash vindicated.)

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of unsympathetic

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