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Significato di dull

ottuso; noioso; privo di vivacità

Etimologia e Storia di dull

dull(adj.)

Verso il 1200, il termine veniva usato per descrivere qualcuno come "stupido, lento di comprensione, non rapido nella percezione." Si applicava anche a punti o bordi, indicando "ottuso, non affilato." Probabilmente deriva dall'inglese antico dol, che significa "stupido, poco sveglio," o da una parola parallela non registrata, oppure dal basso tedesco medio dul, che significa "sciocco, avventato." Tutte queste parole risalgono al proto-germanico *dulaz, che ha dato origine anche all'frisone antico dol ("avventato"), al fiammingo medio dol, dul ("stupido, folle"), allo sassone antico dol, all'alto tedesco antico tol ("sciocco, ottuso"), al tedesco moderno toll ("matto, selvaggio") e al gotico dwals ("sciocco").

Alcuni studiosi ipotizzano che possa derivare dalla radice proto-indoeuropea *dhul-, che proviene da *dheu- (1) e significa "polvere, vapore, fumo." Questa radice ha prodotto anche parole che indicano "percezione difettosa o scarsa lucidità mentale," come il greco tholos ("fango, sporcizia") e l'antico irlandese dall ("cieco").

Dull. Ineffective for the purpose aimed at, wanting in life. A dull edge is one that will not cut ; a dull understanding, does not readily apprehend ; a dull day is wanting in light, the element which constitutes its life ; dull of sight or of hearing is ineffective in respect of those faculties. [Wedgwood]
Dull. Inefficace per lo scopo desiderato, privo di vitalità. Un bordo ottuso è quello che non taglia; una comprensione ottusa è quella che non afferra facilmente; una giornata buia è priva di luce, l'elemento che ne costituisce la vita; essere ottuso di vista o di udito significa non essere efficaci in quelle facoltà. [Wedgwood]

Verso la fine del XII secolo, il termine è stato usato anche come cognome, sebbene fosse raro fino alla metà del XIV secolo. In riferimento al colore, ha assunto il significato di "non brillante o chiaro" a partire dall'inizio del XV secolo. Per descrivere il dolore o altre sensazioni, indicando "non acuto o intenso," è stato usato dal 1725. Il senso di "non piacevole o vivace, noioso, tedioso" è attestato intorno al 1400. Un termine correlato è Dullness.

dull. (8) Not exhilarating; not delightful; as to make dictionaries is dull work. [Johnson]
dull. (8) Non esaltante; non delizioso; come in to make dictionaries is dull work. [Johnson]

dull(v.)

Intorno al 1200, il significato di "ridurre il vigore, l'attività o la sensibilità di" (transitivo) si sviluppa a partire da dull (aggettivo). Riferito a oggetti appuntiti o taglienti, assume il significato di "rendere meno affilato, smussare," a partire dalla fine del 1400. Per quanto riguarda i colori, il vetro e simili, significa "rimuovere la brillantezza o la chiarezza di," sempre dalla fine del 1400. Il senso intransitivo di "perdere vigore, intensità o acutezza" emerge anch'esso alla fine del 1400. Correlati: Dulled; dulling.

Voci correlate

Nella fine del 1500, il termine "belladonna" (che si traduce letteralmente in italiano come "donna bella") appare nel famoso erbario di Gerard, riferendosi alla pianta nota come Atropa belladonna. Questo nome è documentato per la prima volta nelle opere di Andrea Matthioli, un botanico italiano attivo tra il 1501 e il 1577, dove viene citato come herba bella donna.

Ci sono diverse spiegazioni popolari sul perché di questo nome. Una delle più comuni è che le donne usassero il succo della pianta per creare gocce per gli occhi cosmetiche, un'idea che risale a metà del XVIII secolo. Questo ha senso, considerando che l'acido atropico, presente nella pianta, è noto per la sua capacità di dilatare le pupille. Un'altra spiegazione, emersa a metà del XIX secolo, suggerisce invece che la pianta fosse utilizzata per avvelenare le donne belle.

Tuttavia, è più probabile che "belladonna" sia un esempio di etimologia popolare legata a una o più piante della famiglia delle solanacee. In latino, queste piante venivano scritte in vari modi, come besulidus, belbulidus, belulidus o belhulidus. Un altro botanico dell'epoca, Luigi Anguillara, attivo tra il 1517 e il 1570, si riferisce alla stessa pianta descritta da Matthioli con il nome italiano biasola.

Il termine "belladonna" viene ripreso da John Gerard, attivo tra il 1545 e il 1612, che probabilmente lo ha acquisito leggendo Matthioli. Questo nome ha rapidamente soppiantato i nomi inglesi tradizionali della pianta, come dwale (che deriva dall'antico inglese dwola, e si ricollega a dull) e morelle (che proviene dall'antico francese morele, a sua volta dal latino morella, che significa "belladonna nera"). Per ulteriori dettagli, si veda anche nightshade.

Già nel 1803, si usava l'espressione "low spirits, the blues, the dumps," in modo colloquiale, probabilmente derivata da dulled, il participio passato di dull (v.), usato per indicare "rendere (qualcuno) lento di comprendonio," con una terminazione che potrebbe richiamare tantrum.

DEAR girl, from noise and London city,
I'm here among the blithe and witty;
Where young and old, from ev'ry clime,
Like adepts, learn to murder Time!
If you've the doldrums or ennui,
Forsake the town and come to me.
[from "A Marine Picture" in The Spirit of the Public Journals for 1802, London, 1803]
CARA ragazza, lontana dal rumore e dalla città di Londra,
Sono qui tra i gioiosi e gli arguti;
Dove giovani e anziani, da ogni parte del mondo,
Come esperti, imparano a far morire il Tempo!
Se hai la malinconia o l'ennui,
Abbandona la città e vieni da me.
[da "A Marine Picture" in The Spirit of the Public Journals per il 1802, Londra, 1803]

Il significato trasferito, riferito alle navi a vela, di "in uno stato di calma, incapace di avanzare" risale al 1824. Questo uso nautico è stato poi esteso a indicare le zone marine vicino all'equatore, caratterizzate da calmi, raffiche e venti leggeri e ingannevoli (1848), così come il clima tipico di queste aree. "Probabilmente a causa di un malinteso sull'espressione 'in the doldrums', lo stato è stato interpretato come un luogo" [OED].

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Tendenze di " dull "

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Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of dull

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