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Significato di exile

esilio; persona esiliata; espulsione

Etimologia e Storia di exile

exile(v.)

Intorno al 1300, il termine deriva dall'antico francese essillier, che significa "esiliare, bandire, espellere, scacciare" (XII secolo). Questo, a sua volta, proviene dal latino tardo exilare o exsilare, che trae origine dal latino exilium o exsilium, ossia "esilio, esilio; luogo di esilio." La radice latina exul significa "persona esiliata," e si compone di ex, che indica "lontano" (vedi ex-). Secondo Watkins, il secondo elemento potrebbe derivare dalla radice proto-indoeuropea *al- (2), che significa "vagare" (la stessa radice che ha dato origine al greco alaomai, che significa "vagare, deviare, o girovagare"). De Vaan approfondisce ulteriormente:

Several etymologies are possible. It might be a derivative of a verb *ex-sulere 'to take out' to the root *selh- 'to take', cf. consul and consulere; hence exsul 'the one who is taken out'. It might belong to amb-ulare < *-al- 'to walk', hence 'who walks out'. It might even belong to *helh-, the root of [Greek elauno] 'to drive': ex-ul 'who is driven out' [de Vaan, "Etymological Dictionary of Latin and the other Italic Languages"]
Esistono diverse etimologie possibili. Potrebbe derivare da un verbo *ex-sulere, che significa "portare via," legato alla radice *selh-, che significa "prendere." Si può confrontare con consul e consulere; da qui, exsul potrebbe significare "colui che viene portato via." Un'altra possibilità è che appartenga a amb-ulare, che deriva da *-al-, ossia "camminare," quindi "colui che cammina via." Potrebbe persino derivare da *helh-, la radice del greco elauno, che significa "scacciare": ex-ul, "colui che viene scacciato" [De Vaan, "Dizionario Etimologico del Latino e delle Altre Lingue Italiche."]

In epoche antiche, l'etimologia popolare collegava il secondo elemento al latino solum, che significa "suolo." Correlati: Exiled; exiling.

exile(n.)

Intorno al 1300, il termine indicava "la rimozione forzata dal proprio paese." Derivava dall'antico francese exil, essil (XII secolo), a sua volta preso dal latino exilium, che significava "esilio" o "luogo di esilio" (vedi exile (v.)). A partire dal 1300, il termine venne usato anche per riferirsi a "una persona esiliata," prendendo spunto dal latino exsul, exul. Nella lingua inglese antica, il sostantivo latino veniva tradotto con utlanda.

Voci correlate

"esistente o fatto prima dell'esilio," 1884, principalmente in riferimento agli scritti biblici che si suppone datino prima dell'esilio ebraico (586-537 a.C.E.), da pre- "prima" + exile (n.) + -ic.

Questo elemento di formazione delle parole, in inglese, di solito significa "da, fuori di," ma può anche esprimere "verso l'alto, completamente, privare di, senza," e "ex" o "precedente." Deriva dal latino ex, che significa "fuori di, da dentro; da quel momento in poi, da allora; secondo; riguardo a." Le sue radici affondano nel Proto-Indoeuropeo (PIE) *eghs, che significa "fuori" ed è all'origine anche di forme in altre lingue, come il gallico ex-, l'antico irlandese ess-, il slavo ecclesiastico izu e il russo iz. In alcuni casi, può derivare anche dal greco, con il termine affine ex o ek. Il Proto-Indoeuropeo *eghs aveva una forma comparativa *eks-tero e una superlativa *eks-t(e)r-emo-. Spesso si riduce a e- davanti a -b-, -d-, -g-, consonanti -i-, -l-, -m-, -n-, -v- (come in elude, emerge, evaporate, ecc.).

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of exile

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