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Significato di fauna

fauna: l'insieme degli animali di una regione; vita animale di un'epoca; fauna di un ecosistema

Etimologia e Storia di fauna

fauna(n.)

Nel 1771, il termine si riferisce al complesso della vita animale di una determinata regione o periodo. Deriva dal latino tardo Fauna, una dea rustica romana della fertilità, considerata moglie, sorella o figlia (o una combinazione di queste) di Faunus (vedi faun).

È stato reso popolare da Linnaeus, che lo ha adottato come parola compagna di flora e lo ha utilizzato nel titolo del suo catalogo del 1746 sugli animali della Svezia, "Fauna Suecica." È stato usato per la prima volta in inglese da Gilbert White (1720-1793), il parroco-naturalista.

Voci correlate

"spirito rustico della foresta o semidio, parte umano e parte caprino," tardo XIV secolo, dal latino Faunus, nome di un dio della campagna, venerato soprattutto da contadini e pastori, equivalente al greco Pan. I faunalia si celebravano in suo onore. In passato un po' assimilato ai satiri, ma recentemente si sono nuovamente differenziati.

The faun is now regarded rather as the type of unsophisticated & the satyr of unpurified man; the first is man still in intimate communion with Nature, the second is man still swayed by bestial passions. [Fowler]
Oggi il fauno è visto più come il tipo dell'uomo semplice, mentre il satiro rappresenta l'uomo ancora dominato dalle passioni bestiali. Il primo è l'uomo in intima comunione con la Natura, il secondo è l'uomo ancora influenzato da istinti primitivi. [Fowler]

Il plurale è fauni. L'origine della parola è incerta. De Vaan suggerisce un Proto-Italico *fawe/ono-, derivante da una radice indoeuropea che significa "favorevole," con cognati in antico irlandese buan "buono, favorevole; fermo," medio gallese bun "fanciulla, amata."

Intorno al 1500, il termine si riferiva alla "dea romana dei fiori." Nel 1777, assunse il significato di "la vegetazione di una regione o epoca." Deriva dal latino Flora, che significa "dea dei fiori," a sua volta proveniente da flos (accusativo florem, genitivo floris), che significa "fiore." Quest'ultimo ha radici nel termine proto-italico *flo-s-, una forma suffissata del proto-indoeuropeo *bhle-, che significa "sbocciare, fiorire." Da qui derivano anche parole come il medio irlandese blath, il gallese blawd ("fiore, bocciolo") e l'antico inglese blowan ("fiorire, sbocciare"). Questa forma estesa si collega alla radice *bhel- (3), che significa "prosperare, fiorire."

Il suo festival, le Floralia, si celebrava dal 28 aprile al 2 maggio e prevedeva "rappresentazioni teatrali comiche" e "ebbrezze eccessive," secondo il Century Dictionary. Nel calendario rivoluzionario francese esisteva il mese di Floréal (dal 20 aprile al 20 maggio). Il termine è stato usato come titolo per cataloghi sistematici di piante sin dagli anni '40 del 1600, ma è stato reso popolare da Linnaeus nel suo studio fondamentale del 1745 sulle piante svedesi, intitolato "Flora Suecica."

"di o relativo a una fauna," 1840, da fauna + -al (1).

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