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Significato di hokum

fandonia; sciocchezza; esagerazione

Etimologia e Storia di hokum

hokum(n.)

Nel 1917, nel gergo teatrale, si usava per descrivere un "recitazione melodrammatica ed esagerata," probabilmente formata sul modello di bunkum (vedi bunk (n.2)), e forse anche influenzata o basata su hocus-pocus.

Voci correlate

"nonsense," 1900, abbreviazione di bunkum, trascrizione fonetica di Buncombe, una contea della Carolina del Nord. La storia più comune sul suo origine, attestata dal 1841, è questa: alla fine delle lunghe discussioni per la concessione dello stato al Missouri nel Congresso degli Stati Uniti, si dice che il 25 febbraio 1820 il deputato della Carolina del Nord Felix Walker (1753-1828) iniziasse quello che prometteva di essere un "discorso lungo, noioso e irrilevante," e resistette alle pressioni per accorciarlo dicendo che era obbligato a dire qualcosa che potesse apparire sui giornali nel suo distretto di origine e dimostrare che stava lavorando. "Non parlerò alla Camera," confessò, "ma a Buncombe." Così Bunkum è diventato lo slang dell'inglese americano per "nonsense" dal 1841 (è attestato dal 1838 come termine generico per "il distretto di origine di un deputato statunitense").

MR. WALKER, of North Carolina, rose then to address the Committee on the question [of Missouri statehood]; but the question was called for so clamorously and so perseveringly that Mr. W. could proceed no farther than to move that the committee rise. [Annals of Congress, House of Representatives, 16th Congress, 1st Session, p. 1539]
IL SIGNOR WALKER, della Carolina del Nord, si alzò allora per rivolgersi al Comitato sulla questione [dello stato del Missouri]; ma la questione fu richiesta con tale clamore e perseveranza che il signor W. poté procedere solo a proporre che il comitato si alzasse. [Annali del Congresso, Camera dei Rappresentanti, 16° Congresso, 1ª Sessione, p. 1539]
"Well, when a critter talks for talk sake, jist to have a speech in the paper to send to home, and not for any other airthly puppus but electioneering, our folks call it Bunkum." [Thomas Chandler Haliburton, "Sam Slick in England," 1858]
"Beh, quando un tizio parla solo per il gusto di farlo, giusto per avere un discorso sul giornale da mandare a casa, e non per nessun altro scopo terreno se non per la campagna elettorale, noi lo chiamiamo Bunkum." [Thomas Chandler Haliburton, "Sam Slick in England," 1858]

Formula magica usata nella magia, anni '30 del 1600, precedentemente Hocas Pocas, nome comune di un mago o giocoliere (anni '20 del 1600); un'invocazione in latino maccheronico usata dai giocolieri, forse basata su una perversione della benedizione sacramentale della Messa, Hoc est corpus meum "Questo è il mio corpo." Il primo a fare questa speculazione sul suo origine sembra sia stato il prelato inglese John Tillotson (1630-1694).

I will speak of one man ... that went about in King James his time ... who called himself, the Kings Majesties most excellent Hocus Pocus, and so was called, because that at the playing of every Trick, he used to say, Hocus pocus, tontus tabantus, vade celeriter jubeo, a dark composure of words, to blinde the eyes of the beholders, to make his Trick pass the more currantly without discovery. [Thomas Ady, "A Candle in the Dark," 1655]
Parlerò di un uomo ... che girava ai tempi di re Giacomo ... che si chiamava, il più eccellente Hocus Pocus di Sua Maestà, e così era chiamato, perché ad ogni Trucco, usava dire, Hocus pocus, tontus tabantus, vade celeriter jubeo, una composizione oscura di parole, per accecare gli occhi degli spettatori, per far sì che il suo Trucco passasse più facilmente inosservato. [Thomas Ady, "A Candle in the Dark," 1655]

Confronta hiccus doccius o hiccus doctius, "formula usata dai giocolieri per eseguire le loro imprese" (anni '70 del 1600), anche un nome comune per un giocoliere, che l'OED dice sia "congetturato essere una corruzione del" latino hicce es doctus "ecco l'uomo dotto," "se non semplicemente una formula senza senso che simula il latino." Confronta anche holus-bolus (avv.) "tutto in un sorso, tutto in una volta," che il Century Dictionary definisce "Una variazione ridondante di whole, in forma di latino maccheronico." Come sostantivo che significa "trucchi da giocoliere," hocus-pocus è registrato dagli anni '40 del 1600.

"overact, recitare in modo insincero," 1935, gergo teatrale, probabilmente formato a ritroso da hokum. Spesso usato con up (avv.).

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of hokum

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