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Significato di labyrinthine

labirintico; complesso; tortuoso

Etimologia e Storia di labyrinthine

labyrinthine(adj.)

Negli anni 1630; vedi labyrinth + -ine (1). Uso figurato attestato dal 1831. Le forme aggettivali precedenti erano labyrinthian/labyrinthean (anni 1580), labyrinthial (anni 1540), labyrinthical (anni 1620), labyrinthic (anni 1640).

Voci correlate

Attorno al 1400, laberynthe (alla fine del 14° secolo nella forma latineggiante laborintus) indicava un "labirinto, una rete intricata di corridoi e svolte, o un grande edificio complesso." In senso figurato, veniva usato per descrivere "argomentazioni disorientanti." La parola deriva dal latino labyrinthus, che a sua volta proviene dal greco labyrinthos, il quale si riferiva a un "labirinto" o a un "grande edificio con passaggi intricati." In particolare, si riferiva alla struttura costruita da Dedalo per contenere il Minotauro, situata vicino a Cnosso, in Creta. L'origine di questo termine resta sconosciuta.

Sembra derivare da una lingua pre-greca e, secondo la tradizione, è stato collegato al termine lidio labrys, che significa "ascia a doppio taglio," un simbolo di potere reale. Questa connessione supporta l'ipotesi che il labirinto originale fosse il palazzo reale minoico di Creta, suggerendo così il significato di "palazzo dell'ascia doppia." Tuttavia, Beekes considera questa teoria "speculativa" e la confronta con laura, che significa "vicolo stretto, passaggio angusto, quartiere," anch'essa identificata come una parola pre-greca. In inglese, il termine è stato usato per la prima volta nel senso di "labirinto" all'inizio del 15° secolo, e in seguito ha acquisito il significato figurato di "situazione confusa" negli anni '40 del 1500. Inoltre, è stato adottato nel 1690 come nome per una struttura dell'orecchio interno, l'organo essenziale dell'udito.

Inoltre, -in è un elemento di formazione aggettivale, risalente al Medio Inglese, derivato dall'Antico Francese -in/-ine, o direttamente dal suffisso latino -inus/-ina/-inum, che significa "di, simile a". Questo suffisso veniva utilizzato per formare aggettivi e sostantivi derivati, come in divinus, feminus, caninus. La sua origine si può ricondurre al suffisso aggettivale proto-indoeuropeo *-no- (vedi -en (2)).

Il suffisso latino è affine al greco -inos/-ine/-inon, e in alcuni termini scientifici moderni, questo elemento proviene proprio dal greco. Aggiunto ai nomi, indicava "di o relativo a, della natura di" (come in Florentinus), ed era quindi comunemente usato anche per formare nomi propri romani, inizialmente appellativi (Augustinus, Constantinus, Justinus, ecc.). Le sue discendenze nelle lingue romanze hanno continuato a essere attive nella formazione di nomi. La forma femminile latina, -ina, veniva utilizzata per creare astratti (doctrina, medicina). I resti di un tentativo di mantenere una distinzione tra il latino -ina e -inus spiegano l'esitazione inglese nello spelling tra -in e -ine.

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