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Significato di mesel

lebbroso; miserabile; infelice

Etimologia e Storia di mesel

mesel

"leprous" (agg.); "a leper" (sost.); entrambi attorno al 1300, dall'antico francese mesel "infelice, lebbroso; un miserabile," dal latino misellus "infelice, sfortunato," usato come sostantivo in latino medievale per indicare "un lebbroso," un diminutivo di miser "infelice, sfortunato, miserabile" (vedi miser). Si tratta di una forma diminutiva latina priva di reale valore diminutivo. Dallo stesso latino misellus derivano anche l'antico italiano misello "malato, lebbroso," e il catalano mesell "malato." In inglese, la parola è diventata arcaica o obsoleta dal 1500, sostituita da leper, leprous, ma il suo DNA lessicale sembra sopravvivere, apparentemente, come una contaminazione di measles.

Voci correlate

Malattia infettiva che provoca eruzioni di papule di colore rosa, all'inizio del XIV secolo. Il termine è il plurale del medio inglese masel, che significa "piccola macchia." Probabilmente deriva dal medio olandese masel, che significa "imperfezione" (al plurale "measles"), o dal medio basso tedesco masele. Entrambi provengono dal proto-germanico *mas-, che significa "macchia, imperfezione." Questa radice è alla base anche del tedesco alto masla, che significa "vescica di sangue," e del tedesco Masern, che significa "measles."

Potrebbe esserci stato un cognato in inglese antico, ma se esisteva non è stato documentato. "Lo sviluppo fonetico è irregolare" [OED, 1989], e la forma potrebbe essere stata influenzata dal medio inglese mēsel, che significa "lebbroso; un lebbroso; lebbra" (fine del XIII secolo, obsoleto dalla metà del XVI secolo). Questo termine proviene dal francese antico mesel e deriva direttamente dal latino medievale misellus, che significa "un miserabile." Si tratta di un sostantivo derivato da un aggettivo che significa "miserabile," un diminutivo del latino miser, che significa "infelice, miserabile, degno di pietà, in difficoltà."

Nella metà del 1540, il termine indicava una "persona miserabile, un disgraziato," derivando dal latino miser (aggettivo) che significava "infelice, miserabile, degno di pietà, in difficoltà." Nonostante non si sia riusciti a trovare una genealogia accettabile per questa parola nel Proto-Indoeuropeo [de Vaan], il suo significato originale in inglese è oggi obsoleto. La principale accezione moderna, quella di "persona avara che accumula denaro" (ossia "colui che, nonostante la ricchezza, si comporta come se fosse povero" - Century Dictionary), è documentata già negli anni '60 del 1500, probabilmente a causa dell'apparente infelicità di queste persone. L'accezione più antica è però ancora presente in parole come miserable, misery, e simili.

Oltre a indicare la miseria generale, il termine latino aveva anche una connotazione di "amore erotico intenso" (si pensi allo slang got it bad, che significa "follemente innamorato") ed era quindi molto amato da Catullo. In greco, un misero era chiamato kyminopristes, che si traduce letteralmente in "tagliatore di semi di cumino." In greco moderno, potrebbe essere descritto come hekentabelones, ossia "colui che ha sessanta aghi." In tedesco, la parola filz, che significa "feltro," conserva l'immagine delle pantofole di feltro che il misero indossava spesso nelle caricature. In lettone, mantrausis (che significa "miser") si traduce letteralmente in "rastrellatore di denaro."

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of mesel

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