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Significato di satisfaction

soddisfazione; appagamento; compensazione

Etimologia e Storia di satisfaction

satisfaction(n.)

All'inizio del XIV secolo, satisfaccioun indicava "l'atto compiuto da un penitente per adempiere a un compito imposto da un sacerdote o da un'altra autorità ecclesiastica, al fine di espiare un peccato." Questa parola deriva dal francese antico satisfaction (XII secolo), a sua volta proveniente dal latino satisfactionem (nominativo satisfactio), che significava "soddisfazione di un creditore." Si trattava di un sostantivo d'azione, formato dal participio passato di satisfacere, che significava "adempiere completamente, rispettare, riparare," e letteralmente si traduceva come "fare abbastanza" (vedi satisfy).

Inizialmente, il termine aveva una connotazione religiosa e si riferiva a pratiche come la preghiera espiatoria, l'auto-negazione e la carità. Il significato di "soddisfazione, appagamento" è emerso verso la fine del XIV secolo, ma non era comune prima del XVI secolo. Anche il senso di "azione di gratificare" (un desiderio o un appetito) si è sviluppato verso la fine del XIV secolo, mentre quello di "sensazione o stato d'animo di gratificazione o contentezza" è attestato solo alla fine del XV secolo (in Caxton).

A partire dagli anni '80 del XVI secolo, il termine ha assunto il significato di "informazione che risponde alle richieste di una persona o che elimina un dubbio." Da qui è derivato il significato specifico di "occasione per soddisfare il proprio onore accettando un duello, ecc., con la persona offesa," attestato intorno al 1600.

Voci correlate

All'inizio del 1400, il termine satisfien significava "fare penitenza," ma anche "placare, alleviare" e "soddisfare (un desiderio), ottemperare (a un comando), saziare (una fame o una sete)." Proveniva dal francese antico satisfiier, che si traduceva come "pagare, restituire, fare riparazione" (nel 1400, in francese moderno satisfaire). Le radici affondano nel latino satisfacere, che significava "adempiere completamente, rispettare, fare ammenda," traducibile letteralmente come "fare abbastanza."

Questa espressione deriva da satis, che significa "abbastanza" (con radici nel PIE *sa-, "soddisfare"), unita a facere, che vuol dire "fare, compiere" (anch'essa dal PIE *dhe-, "porre, mettere").

Già dalla metà del 1400, il termine veniva usato per indicare "fare ammenda, risarcire danni." Il significato di "provvedere affinché ci sia abbastanza, soddisfare i bisogni" si affermò intorno al 1500. Riguardo ai sentimenti, assunse il significato di "soddisfare o realizzare il desiderio, l'aspettativa" verso la fine del 1400 (con Caxton). Negli anni 1510, cominciò a essere usato nel senso di "assicurare o liberare da dubbi o incertezze, fornire prove sufficienti." Il significato intransitivo di "dare soddisfazione o contentezza" emerse intorno al 1600.

"mancanza di piacere o soddisfazione, disagio derivante da delusione o mancanza di gratificazione," anni 1630; vedi dis- + satisfaction.

"soddisfazione per la propria eccellenza," anni 1640; vedi self- + satisfaction. Correlati: Self-satisfied (1734); self-satisfying (anni 1670).

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of satisfaction

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