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Significato di scene-shifter

cambiatore di scena; tecnico di scena; persona che gestisce le scenografie

Etimologia e Storia di scene-shifter

scene-shifter(n.)

"colui che dispone le scene mobili in un teatro secondo le esigenze dell'opera," 1752, da scene (n.) "scenografia" + sostantivo agente da shift (v.).

Voci correlate

Nell'ambito teatrale, il termine scena è emerso negli anni '30 del 1500, inizialmente per indicare la "suddivisione di un atto di una commedia" e, in seguito, il "palcoscenico" stesso. La sua origine si può rintracciare nel francese scène (del XIV secolo), che a sua volta derivava dal latino scaena o scena, termini usati per descrivere il "palcoscenico di un teatro" o la "scena" di un'opera. Questi, a loro volta, provenivano dal greco skēnē, che indicava una "struttura in legno per gli attori" e si riferiva anche a "ciò che viene rappresentato sul palco." Inizialmente, il termine greco designava una "tenda" o un "chiosco," collegandosi al concetto di skia, che significa "ombra" o "protezione dalla luce," suggerendo l'idea di "qualcosa che offre riparo" (si veda Ascians).

Secondo le fonti di Beekes, il termine greco skēnē era usato per descrivere "qualsiasi costruzione leggera di stoffa appesa tra i rami degli alberi, progettata per creare ombra e riparo, dove ci si poteva rifugiare, dormire o festeggiare."

In ambito teatrale, il termine ha assunto un significato più ampio, evolvendosi da "ambientazione scenica" a "struttura materiale di un palcoscenico teatrale," ovvero quella parte di un teatro dedicata all'azione recitativa (negli anni '40 del 1500). Da qui, il concetto si è esteso ulteriormente per indicare l'"ambientazione di qualsiasi opera artistica" e il "luogo in cui si svolge l'azione di un'opera letteraria." Nel corso degli anni '90 del 1500, ha acquisito anche il significato generale di "luogo in cui si svolge qualsiasi attività" (sia in contesti letterari che non).

Da questo sviluppo, il termine ha cominciato a riferirsi a specifiche attività e ai loro contesti (nel 1931, come in the poetry scene), fino a evolversi nel gergo slang statunitense degli anni '50, dove ha assunto il significato di "ambientazione o contesto per un gruppo o un'attività specifica," attestato nel 1951 nel linguaggio Beat.

Il significato di "qualsiasi esposizione, dimostrazione o manifestazione di sentimenti intensi" è documentato già nel 1761, mentre nel contesto di "incontro turbolento tra due o più persone" risale a quell'epoca. Negli anni '50 del 1500, il termine era usato anche per descrivere "una visione presentata alla mente o agli occhi."

Espressioni come Behind the scenes (1748), che indica "essere a conoscenza di questioni non visibili al pubblico," traggono origine dal linguaggio teatrale, riferendosi a ciò che avviene "tra gli attori e le macchine di scena" (dietro il palcoscenico e fuori dalla vista del pubblico). Questa espressione è attestata a partire dagli anni '60 del 1500. Scene of the crime è documentato nel 1843. L'espressione make a scene, che significa "creare una dimostrazione rumorosa o sgradevole," compare nel 1831.

In medio inglese, il termine era usato nella sua forma latina, scena, per indicare "una struttura su un palcoscenico per recitazioni drammatiche" (alla fine del XIV secolo).

Il termine medio inglese shiften deriva dall'antico inglese sciftan o scyftan, che significava "disporre, collocare, mettere in ordine" (un significato oggi obsoleto), ma anche "dividere, separare, spartire; distribuire, assegnare, condividere" (oggi obsoleto o regionale). Le radici si trovano nel proto-germanico *skiftan, che ha dato origine anche all'antico norreno skipta ("dividere, cambiare, separare"), all'antico frisone skifta ("decidere, determinare, testare"), all'olandese schiften ("dividere, girare"), al tedesco schichten ("classificare") e alla parola Schicht ("turno"). Si dice che sia collegato all'antico inglese sceadan ("dividere, separare"), come si può vedere in shed (v.).

Intorno al 1200, il termine ha assunto il significato di "disporre; preparare; mettere in ordine, controllare" ed è diventato anche intransitivo, indicando "prendersi cura di sé". Da qui è nato l'uso per esprimere "riuscire a cavarsela, guadagnarsi da vivere" (come in shift for oneself, 1510s; si può anche confrontare con makeshift).

Il significato di "cambiare, alterare" è emerso intorno alla metà del XIII secolo (si veda anche shiftless). Sempre dalla metà del XIII secolo, ha preso piede il senso transitivo di "rimuovere e sostituire con un altro o altri", inizialmente riferito soprattutto agli indumenti, da cui l'idea di "mettere e togliere i propri vestiti" (circa 1400).

Dal 1300, il termine è stato usato per indicare "andare, muoversi, partire; spostare (qualcuno o qualcosa), trasportare" da un luogo o posizione a un'altra. Il significato di "cambiare l'impostazione della marcia di un motore" risale al 1910; l'espressione figurativa shift gears è documentata dal 1961. Correlati: Shifted; shifting.

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