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Significato di terminal

finale; terminale; stazione di arrivo

Etimologia e Storia di terminal

terminal(adj.)

Metà del XV secolo: "finale, ultimo;" fine del XV secolo: "relativo a o che segna i confini," dal latino terminalis, che significa "pertinente a un confine o a un termine, finale," derivato da terminus ("fine, linea di confine," vedi terminus).

Il significato "di, relativo a, o che forma il confine o il limite estremo di qualcosa" risale al 1744. Il senso scientifico di "situato all'estremo, che si verifica alla fine" (di qualcosa) appare nel 1805, soprattutto in botanica e zoologia (già negli anni '20 dell'Ottocento). 

Il significato "mortale" (riferito a ferite, condizioni, malattie) è attestato dal 1862. Il significato gergale di "estremo" è documentato dal 1973. Terminal velocity, in riferimento a un oggetto in caduta (bilanciato dalla resistenza dell'aria), è usato nella fisica dei proiettili dal 1745. Correlato: Terminally.

Terminative è attestato già all'inizio del XV secolo con il significato di "servire come linea di demarcazione;" in seguito, ha assunto anche il significato di "definitivo, assoluto, non relativo."

terminal(n.)

Nel 1831, il termine indicava la "sillaba finale, lettera o suono di una parola," derivando da terminal (aggettivo). Già nel 1838, assunse il significato di "parte o struttura terminale, ciò che termina," inizialmente in ambito elettrico, riferendosi alle viti di bloccaggio all'estremità di una batteria. Entro il 1870, venne utilizzato per designare una "stazione al termine di una linea ferroviaria," estendendosi alle compagnie aeree nel 1921. Il significato di "dispositivo per l'immissione o la ricezione di dati da un computer" è attestato nel 1954.

Un sostantivo precedente, usato in architettura e giardinaggio, era terminary, che indicava un "edificio o struttura all'estremità di un viale" (1790).

Voci correlate

"obiettivo, fine, punto finale," 1610s, dal latino terminus (plurale termini) "un termine, un limite, una linea di confine." Si ricostruisce che derivi dal protoindoeuropeo *ter-men- "picchetto, palo," dalla radice *ter-, base di parole che significano "picchetto, palo; confine, marcatore, obiettivo" (origine anche del sanscrito tarati "supera, attraversa," tarantah "mare;" ittita tarma- "picchetto, chiodo," tarmaizzi "limita;" greco terma "confine, punto finale, limite," termon "confine;" gotico þairh, inglese antico þurh "attraverso;" inglese antico þyrel "foro;" norreno antico þrömr "bordo, scheggia, scheggia").

"Il sostantivo ittita e l'uso in latino suggeriscono che la parola protoindoeuropea denotasse un oggetto concreto che finì per riferirsi a una pietra di confine." [de Vaan]

Nell'antica Roma, Terminus era il nome della divinità che presiedeva ai confini e ai punti di riferimento, spesso rappresentata in mezze statue o busti, e al centro dell'importante festival romano dei Terminalia (celebrato il 23 febbraio, alla fine del vecchio anno romano). Il significato "ogni estremità di una linea di trasporto," originariamente di una ferrovia, risale al 1836.

anche co-terminous, anni 1630, malformato in inglese da co- + terminous (vedi terminal). I puristi del latino preferiscono conterminous.

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of terminal

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