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Significato di tubby

paffuto; grasso; rotondo

Etimologia e Storia di tubby

tubby(adj.)

"a forma di tino, corpulento," 1835, da tub (sostantivo) + -y (2). In precedenza "che suona come un tino di legno quando colpito" (1806). Il significato sostantivale "una persona grassa" è attestato dal 1891. Correlati: Tubbily; tubbiness. Tubbish (aggettivo) è dal 1530s.

Voci correlate

"Vaso di legno aperto, più largo che alto, fatto di doghe tenute insieme da cerchi," fine del XIV secolo, tubbe, probabilmente da una fonte germanica continentale come il basso tedesco medio, il medio olandese o il medio fiammingo tubbe, parole di origine incerta. Si considera che non sia correlato al latino tubus, da cui deriva tube (sostantivo).

Dal 1776 in particolare come "recipiente per il bagno, vasca da bagno." In modo scherzoso, "un bagno, il processo di bagnarsi in una vasca," dal 1849; il verbo nel senso di "bagnarsi o lavarsi in una vasca" è attestato intorno al 1600. Tale of a tub "storia assurda, finzione oziosa o sciocca" risale agli anni '30 del 1500.

Nel XVII secolo è anche uno slang gioviale o sprezzante per "pulpito;" da qui tub-preacher (anni '40 del 1600), tub-thumper (anni '60 del 1600), tub-drubber, "parlatore o predicatore che colpisce il pulpito per enfatizzare."

È un suffisso aggettivale molto comune che significa "pieno di, coperto da, o caratterizzato da" ciò che esprime il sostantivo. Deriva dall'inglese medio -i, che a sua volta proviene dall'inglese antico -ig, risalendo al proto-germanico *-iga- e all'indoeuropeo -(i)ko-, un suffisso aggettivale. È imparentato con elementi greci come -ikos e latini come -icus (vedi -ic). Tra i cognati germanici troviamo il fiammingo, il danese, il tedesco -ig e il gotico -egs.

È stato usato a partire dal XIII secolo con i verbi (drowsy, clingy) e nel XV secolo ha iniziato a comparire anche con altri aggettivi (crispy). È principalmente associato a monosillabi; con aggettivi di più di due sillabe tende a risultare comico.

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Le forme varianti in -y per aggettivi brevi e comuni (vasty, hugy) hanno aiutato i poeti dopo la perdita della -e grammaticalmente vuota ma metricamente utile nell'inglese medio tardo. Gli autori di versi si sono adattati alle forme in -y, spesso in modo artistico, come nel verso di Sackville "The wide waste places, and the hugy plain." (usare and the huge plain avrebbe creato un problema metrico).

Dopo la critica di Coleridge, che lo considerava un artificio arcaico, i poeti hanno abbandonato forme come stilly (Moore è probabilmente stato l'ultimo a usarla, con "Oft in the Stilly Night"), paly (già usata da Keats e dallo stesso Coleridge) e altre simili.

Jespersen, nel suo "Modern English Grammar" del 1954, elenca anche bleaky (Dryden), bluey, greeny e altri termini legati ai colori, lanky, plumpy, stouty e lo slang rummy. Secondo lui, Vasty sopravvive solo come imitazione di Shakespeare, mentre cooly e moisty (Chaucer, quindi Spenser) sono ormai completamente obsoleti. Tuttavia, in alcuni casi nota che forme come haughty e dusky sembrano aver soppiantato quelle più brevi.

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of tubby

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