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Significato di unbroken

intatto; non violato; continuo

Etimologia e Storia di unbroken

unbroken(adj.)

Intorno al 1300, il termine significava "non violato, non infranto," soprattutto in relazione a voti o accordi, derivando da un- (1) che significa "non" + broken. In antico inglese si usava ungebrocen.

Il suo uso è attestato a partire dalla fine del XV secolo per descrivere oggetti materiali, con il significato di "intero, completo, non fratturato." Negli anni 1510 è stato utilizzato anche per riferirsi a coraggio e spirito, indicando "non indebolito o schiacciato." Negli anni 1530 si usava per descrivere cavalli non addomesticati o resi docili; negli anni 1570 si riferiva a terreni non coltivati, mentre negli anni 1560 era usato per parlare del fluire del tempo, con il significato di "ininterrotto."

Voci correlate

"separato con forza in parti, non integrale o intero," aggettivo al participio passato dall'inglese antico brocken, participio passato di break (v.). Riguardo al terreno, "ruvido," 1590s; per quanto riguarda il linguaggio, "imperfetto, non grammaticale," 1590s. Correlati: Brokenly; brokenness. Broken home, una famiglia in cui i genitori dei bambini non vivono più insieme, risale al 1846. Broken record in riferimento a qualcuno che ripete continuamente la stessa cosa è del 1944, in riferimento ai graffi sui dischi del fonografo che fanno sì che la puntina salti indietro e ripeta.

When Britain's Minister of State, Selwyn Lloyd[,] became bored with a speech by Russia's Andrei Vishinsky in UN debate, he borrowed a Dizzy Gillespie bebop expression and commented: "Dig that broken record." While most translators pondered the meaning, a man who takes English and puts it into Chinese gave this translation: "Recover the phonograph record which you have discarded." [Jet, Oct. 15, 1953]
Quando il Ministro di Stato britannico, Selwyn Lloyd, si annoiò per un discorso di Andrei Vishinsky, della Russia, durante un dibattito all'ONU, prese in prestito un'espressione bebop di Dizzy Gillespie e commentò: "Ascolta quel disco rotto." Mentre la maggior parte dei traduttori si interrogava sul significato, un uomo che traduceva dall'inglese al cinese diede questa traduzione: "Recupera il disco del fonografo che hai scartato." [Jet, 15 ottobre 1953]

Il prefisso di negazione, in antico inglese un-, deriva dal proto-germanico *un- (presente anche nell'antico sassone, antico frisone, antico alto tedesco, tedesco un-, gotico un-, olandese on-), e risale all'indo-europeo *n- (origine di a-, an- in sanscrito "non", a-, an- in greco, an- in antico irlandese, in- in latino), che è la forma combinata della radice *ne- "non".

È il prefisso più prolifico in inglese, usato liberamente e diffusamente nell'antico inglese, dove forma più di 1.000 composti. Contende con il suo omologo derivato dal latino in- (1) il diritto di negare certi termini (indigestable/undigestable, ecc.), e sebbene entrambi possano essere usati insieme per indicare sfumature di significato (unfamous/infamous), di solito non lo sono.

Spesso ha un tono eufemistico (untruth per "una bugia") o enfatico, soprattutto quando suggerisce un'idea di privazione o liberazione: unpeel "sbucciare"; unpick "scassinare (una serratura) con strumenti da ladro"; unloose per "allentare".

Forma anche parole a partire da frasi, come uncalled-for, circa 1600; undreamed-of, anni '30 del 1600. Fuller (1661) usa unbooklearned. Una descrizione di un testamento legale del XV secolo contiene unawaydoable; Ben Jonson scrive un-in-one-breath-utterable. La parola uncome-at-able è attestata negli anni '90 del 1600 in Congreve, ma Samuel Johnson nel XVIII secolo e Fowler nel XX secolo la criticano ("La parola aveva senza dubbio, due o tre secoli fa, un'aria spavalda da 'chi se ne frega dei grammatici'; quella spavalderia è svanita da tempo; non ha scopo che 'inaccessibile' non abbia già...").

Tuttavia, la pratica è continuata; unlawlearned (Bentham, 1810), unlayholdable (1860); unputdownable, riferito a un libro, compare nel 1947; unpindownable, nel 1966. Si può anche confrontare con put-up-able-with (1812). Come prefisso nel telegraphese, per sostituire not e risparmiare il costo di una parola, è attestato dal 1936.

Grazie alla sua versatilità e alla necessità di esprimere negazioni, il numero di parole che possono essere create con un- in inglese è quasi infinito, e il fatto che alcune vengano usate mentre altre rimangano inedite dipende dal capriccio degli autori.

Gli editori di dizionari hanno notato questo fenomeno fin dal XVIII secolo, ma hanno anche ampliato la lista. Il "New and Complete Dictionary of the English Language" di John Ash (1775) presenta molte pagine di voci con un- in un'unica riga; tra una dozzina di voci consecutive ci sono unhaggled, unhaired, unhalooed, unhaltering (aggettivo), unhaltering (sostantivo), che il OED (1989) osserva essere state "ovviamente create per l'occasione" e che compaiono in altri testi solo decenni dopo, se mai. (Ash vindicated.)

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of unbroken

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