Pubblicità

Etimologia e Storia di uncensured

uncensured(adj.)

"non criticato negativamente," anni 1570, da un- (1) "non" + participio passato di censure (v.).

Voci correlate

Negli anni '80 del 1500, il verbo "censurare" era usato nel senso di "giudicare, valutare" (oggi obsoleto). Negli anni '90 dello stesso secolo, ha assunto il significato di "criticare negativamente, trovare difetti e condannare", derivando dal sostantivo censure o dal francese censurer, che a sua volta proviene da censure (sostantivo). Le forme correlate includono Censured e censuring.

Such men are so watchful to censure, that they have seldom much care to look for favourable interpretations of ambiguities, to set the general tenor of life against single failures, or to know how soon any slip of inadvertency has been expiated by sorrow and retractation; but let fly their fulminations, without mercy or prudence, against slight offences or casual temerities, against crimes never committed, or immediately repented. [Johnson, "Life of Sir Thomas Browne," 1756]
Questi uomini sono così pronti a censurare che raramente si prendono la briga di cercare interpretazioni favorevoli delle ambiguità, di valutare il corso generale della vita rispetto a singoli fallimenti, o di capire quanto presto un errore dovuto all'inavvertenza sia stato espirato dal dolore e dalla rettifica; ma scagliano le loro fulminazioni, senza pietà né prudenza, contro offese lievi o temerità casuali, contro crimini mai commessi o subito pentiti. [Johnson, "Life of Sir Thomas Browne," 1756]

Il prefisso di negazione, in antico inglese un-, deriva dal proto-germanico *un- (presente anche nell'antico sassone, antico frisone, antico alto tedesco, tedesco un-, gotico un-, olandese on-), e risale all'indo-europeo *n- (origine di a-, an- in sanscrito "non", a-, an- in greco, an- in antico irlandese, in- in latino), che è la forma combinata della radice *ne- "non".

È il prefisso più prolifico in inglese, usato liberamente e diffusamente nell'antico inglese, dove forma più di 1.000 composti. Contende con il suo omologo derivato dal latino in- (1) il diritto di negare certi termini (indigestable/undigestable, ecc.), e sebbene entrambi possano essere usati insieme per indicare sfumature di significato (unfamous/infamous), di solito non lo sono.

Spesso ha un tono eufemistico (untruth per "una bugia") o enfatico, soprattutto quando suggerisce un'idea di privazione o liberazione: unpeel "sbucciare"; unpick "scassinare (una serratura) con strumenti da ladro"; unloose per "allentare".

Forma anche parole a partire da frasi, come uncalled-for, circa 1600; undreamed-of, anni '30 del 1600. Fuller (1661) usa unbooklearned. Una descrizione di un testamento legale del XV secolo contiene unawaydoable; Ben Jonson scrive un-in-one-breath-utterable. La parola uncome-at-able è attestata negli anni '90 del 1600 in Congreve, ma Samuel Johnson nel XVIII secolo e Fowler nel XX secolo la criticano ("La parola aveva senza dubbio, due o tre secoli fa, un'aria spavalda da 'chi se ne frega dei grammatici'; quella spavalderia è svanita da tempo; non ha scopo che 'inaccessibile' non abbia già...").

Tuttavia, la pratica è continuata; unlawlearned (Bentham, 1810), unlayholdable (1860); unputdownable, riferito a un libro, compare nel 1947; unpindownable, nel 1966. Si può anche confrontare con put-up-able-with (1812). Come prefisso nel telegraphese, per sostituire not e risparmiare il costo di una parola, è attestato dal 1936.

Grazie alla sua versatilità e alla necessità di esprimere negazioni, il numero di parole che possono essere create con un- in inglese è quasi infinito, e il fatto che alcune vengano usate mentre altre rimangano inedite dipende dal capriccio degli autori.

Gli editori di dizionari hanno notato questo fenomeno fin dal XVIII secolo, ma hanno anche ampliato la lista. Il "New and Complete Dictionary of the English Language" di John Ash (1775) presenta molte pagine di voci con un- in un'unica riga; tra una dozzina di voci consecutive ci sono unhaggled, unhaired, unhalooed, unhaltering (aggettivo), unhaltering (sostantivo), che il OED (1989) osserva essere state "ovviamente create per l'occasione" e che compaiono in altri testi solo decenni dopo, se mai. (Ash vindicated.)

    Pubblicità

    Condividi "uncensured"

    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of uncensured

    Pubblicità
    Trending
    Pubblicità