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Significato di uncurious

non curioso; privo di curiosità; poco interessato

Etimologia e Storia di uncurious

uncurious(adj.)

Negli anni 1560, il termine significava "non inquisitivo, privo di curiosità," formato da un- (1) che significa "non" + curious (aggettivo). A partire dagli anni 1680, è stato usato anche per indicare "non strano o bizzarro." Un termine correlato è Uncuriously.

Voci correlate

metà del 14° secolo, "sottile, sofisticato;" fine del 14° secolo, "eager to know, inquisitive, desirous of seeing" (spesso in un senso negativo), anche "lavorato con o che richiede cura e arte;" dall'antico francese curios "sollecito, ansioso, inquisitivo; strano, bizzarro" (francese moderno curieux) e direttamente dal latino curiosus "attento, diligente; che indaga con interesse, invadente," simile a cura "cura" (vedi cure (n.)).

Il senso obiettivo di "eccitare la curiosità" è attestato nel 1715 in inglese. Nei cataloghi dei librai, la parola era un eufemismo per "erotico, pornografico" (1877); tale materiale era chiamato curiosa (1883), il plurale neutro latino di curiosus. Correlati: Curiously; curiousness. Curiouser and curiouser è tratto da "Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie" (1865).

Curious and inquisitive may be used in a good or a bad sense, but inquisitive is more often, and prying is only, found in the latter. Curious expresses only the desire to know; inquisitive, the effort to find out by inquiry; prying, the effort to find out secrets by looking and working in improper ways. [Century Dictionary]
Curious and inquisitive may be used in a good or a bad sense, but inquisitive is more often, and prying is only, found in the latter. Curious expresses only the desire to know; inquisitive, the effort to find out by inquiry; prying, the effort to find out secrets by looking and working in improper ways. [Century Dictionary]
Curioso e inquisitivo possono essere usati in un buon o cattivo senso, ma inquisitivo è più spesso, e indiscreto è solo, trovato nel latter. Curioso esprime solo il desiderio di sapere; inquisitivo, lo sforzo di scoprire tramite indagine; indiscreto, lo sforzo di scoprire segreti guardando e lavorando in modi impropri. [Century Dictionary]

Il prefisso di negazione, in antico inglese un-, deriva dal proto-germanico *un- (presente anche nell'antico sassone, antico frisone, antico alto tedesco, tedesco un-, gotico un-, olandese on-), e risale all'indo-europeo *n- (origine di a-, an- in sanscrito "non", a-, an- in greco, an- in antico irlandese, in- in latino), che è la forma combinata della radice *ne- "non".

È il prefisso più prolifico in inglese, usato liberamente e diffusamente nell'antico inglese, dove forma più di 1.000 composti. Contende con il suo omologo derivato dal latino in- (1) il diritto di negare certi termini (indigestable/undigestable, ecc.), e sebbene entrambi possano essere usati insieme per indicare sfumature di significato (unfamous/infamous), di solito non lo sono.

Spesso ha un tono eufemistico (untruth per "una bugia") o enfatico, soprattutto quando suggerisce un'idea di privazione o liberazione: unpeel "sbucciare"; unpick "scassinare (una serratura) con strumenti da ladro"; unloose per "allentare".

Forma anche parole a partire da frasi, come uncalled-for, circa 1600; undreamed-of, anni '30 del 1600. Fuller (1661) usa unbooklearned. Una descrizione di un testamento legale del XV secolo contiene unawaydoable; Ben Jonson scrive un-in-one-breath-utterable. La parola uncome-at-able è attestata negli anni '90 del 1600 in Congreve, ma Samuel Johnson nel XVIII secolo e Fowler nel XX secolo la criticano ("La parola aveva senza dubbio, due o tre secoli fa, un'aria spavalda da 'chi se ne frega dei grammatici'; quella spavalderia è svanita da tempo; non ha scopo che 'inaccessibile' non abbia già...").

Tuttavia, la pratica è continuata; unlawlearned (Bentham, 1810), unlayholdable (1860); unputdownable, riferito a un libro, compare nel 1947; unpindownable, nel 1966. Si può anche confrontare con put-up-able-with (1812). Come prefisso nel telegraphese, per sostituire not e risparmiare il costo di una parola, è attestato dal 1936.

Grazie alla sua versatilità e alla necessità di esprimere negazioni, il numero di parole che possono essere create con un- in inglese è quasi infinito, e il fatto che alcune vengano usate mentre altre rimangano inedite dipende dal capriccio degli autori.

Gli editori di dizionari hanno notato questo fenomeno fin dal XVIII secolo, ma hanno anche ampliato la lista. Il "New and Complete Dictionary of the English Language" di John Ash (1775) presenta molte pagine di voci con un- in un'unica riga; tra una dozzina di voci consecutive ci sono unhaggled, unhaired, unhalooed, unhaltering (aggettivo), unhaltering (sostantivo), che il OED (1989) osserva essere state "ovviamente create per l'occasione" e che compaiono in altri testi solo decenni dopo, se mai. (Ash vindicated.)

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