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Significato di unhonored

non onorato; disprezzato; non rispettato

Etimologia e Storia di unhonored

unhonored(adj.)

Negli anni 1510, si incontra anche unhonoured, che significa "non considerato con venerazione". Deriva da un- (1), che significa "non", unito al participio passato di honor (verbo). Esiste anche un verbo unhonor, che significa "disonorare, deridere", attestato già dalla fine del XIII secolo.

Voci correlate

Metà del XIII secolo, honuren, "onorare, mostrare rispetto a," derivato dal francese antico onorer, honorer che significa "rispettare, stimare, riverire; accogliere; presentare" (qualcuno con qualcosa). Questo a sua volta proviene dal latino honorare, che significa "onorare," da honor, che indica "onore, dignità, carica, reputazione" (vedi honor (n.)). Già dal 1300 viene usato nel senso di "conferire onori." Sempre dal 1300 assume anche il significato di "rispettare, seguire" (insegnamenti, ecc.). Nel contesto commerciale di "accettare una cambiale scaduta, ecc." è attestato dal 1706, attraverso l'idea di "svolgere un dovere di rispetto verso." Correlati: Honored; honoring.

A custom more honoured in the breach than the observance. Whoever will look up the passage ( Hamlet I. iv. 16) will see that it means, beyond a doubt, a custom that one deserves more honour for breaking than for keeping: but it is often quoted in the wrong & very different sense of a dead letter or rule more often broken than kept. [Fowler]
Una consuetudine più onorata nella violazione che nell'osservanza. Chiunque legga il passo (Hamlet I. iv. 16) vedrà che significa, senza dubbio, una consuetudine per cui si merita più onore nel violarla che nel seguirla: ma spesso viene citata nel senso sbagliato e molto diverso di una regola morta o di una norma più spesso infranta che rispettata. [Fowler]

Il prefisso di negazione, in antico inglese un-, deriva dal proto-germanico *un- (presente anche nell'antico sassone, antico frisone, antico alto tedesco, tedesco un-, gotico un-, olandese on-), e risale all'indo-europeo *n- (origine di a-, an- in sanscrito "non", a-, an- in greco, an- in antico irlandese, in- in latino), che è la forma combinata della radice *ne- "non".

È il prefisso più prolifico in inglese, usato liberamente e diffusamente nell'antico inglese, dove forma più di 1.000 composti. Contende con il suo omologo derivato dal latino in- (1) il diritto di negare certi termini (indigestable/undigestable, ecc.), e sebbene entrambi possano essere usati insieme per indicare sfumature di significato (unfamous/infamous), di solito non lo sono.

Spesso ha un tono eufemistico (untruth per "una bugia") o enfatico, soprattutto quando suggerisce un'idea di privazione o liberazione: unpeel "sbucciare"; unpick "scassinare (una serratura) con strumenti da ladro"; unloose per "allentare".

Forma anche parole a partire da frasi, come uncalled-for, circa 1600; undreamed-of, anni '30 del 1600. Fuller (1661) usa unbooklearned. Una descrizione di un testamento legale del XV secolo contiene unawaydoable; Ben Jonson scrive un-in-one-breath-utterable. La parola uncome-at-able è attestata negli anni '90 del 1600 in Congreve, ma Samuel Johnson nel XVIII secolo e Fowler nel XX secolo la criticano ("La parola aveva senza dubbio, due o tre secoli fa, un'aria spavalda da 'chi se ne frega dei grammatici'; quella spavalderia è svanita da tempo; non ha scopo che 'inaccessibile' non abbia già...").

Tuttavia, la pratica è continuata; unlawlearned (Bentham, 1810), unlayholdable (1860); unputdownable, riferito a un libro, compare nel 1947; unpindownable, nel 1966. Si può anche confrontare con put-up-able-with (1812). Come prefisso nel telegraphese, per sostituire not e risparmiare il costo di una parola, è attestato dal 1936.

Grazie alla sua versatilità e alla necessità di esprimere negazioni, il numero di parole che possono essere create con un- in inglese è quasi infinito, e il fatto che alcune vengano usate mentre altre rimangano inedite dipende dal capriccio degli autori.

Gli editori di dizionari hanno notato questo fenomeno fin dal XVIII secolo, ma hanno anche ampliato la lista. Il "New and Complete Dictionary of the English Language" di John Ash (1775) presenta molte pagine di voci con un- in un'unica riga; tra una dozzina di voci consecutive ci sono unhaggled, unhaired, unhalooed, unhaltering (aggettivo), unhaltering (sostantivo), che il OED (1989) osserva essere state "ovviamente create per l'occasione" e che compaiono in altri testi solo decenni dopo, se mai. (Ash vindicated.)

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