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Etimologia e Storia di unslain

unslain(adj.)

metà del XIII secolo, "non ucciso, vivo," da un- (1) "non" + participio passato di slay (v.).

Voci correlate

In medio inglese slēn, che significa "colpire, battere, colpire per uccidere, commettere omicidio". Deriva dall'inglese antico slean, che aveva un significato simile, ovvero "colpire, battere", ma anche "uccidere con un'arma, macellare" (è un verbo forte di classe VI; al passato si coniuga sloh o slog, e il participio passato è slagen). Le sue radici affondano nel proto-germanico *slahanan, che significa "colpire" (da cui derivano anche il norreno e il frisone antico sla, il danese slaa, il medio olandese slaen, l'olandese slaan, l'alto tedesco antico slahan, il tedesco schlagen e il gotico slahan, tutti con il significato di "colpire"). Si dice che queste parole germaniche derivino dalla radice indoeuropea *slak-, che significa "colpire" (da cui anche il participio passato del medio irlandese slactha, che significa "colpito", e slacc, che significa "spada"). Tuttavia, a causa di alcune difficoltà fonetiche e del fatto che gli unici cognati sono celtici, Boutkan suggerisce che le evidenze "indichino una parola di substrato nord-europeo."

The verb slēn displays many nondialectal stem variants because of phonological changes and analogical influences both within its own paradigm and from other strong verbs. [Middle English Compendium]
Il verbo slēn mostra molte varianti di radice non dialettali, dovute a cambiamenti fonologici e influenze analogiche sia all'interno del suo stesso paradigma che da altri verbi forti. [Middle English Compendium]

Il cognato tedesco moderno schlagen mantiene il significato originale di "colpire".

È attestato già alla fine del XII secolo con il significato di "distruggere, porre fine a qualcosa". Il significato di "sopraffare con gioia" (metà del XIV secolo) conserva una delle molteplici accezioni che il termine aveva in passato, tra cui, nell'inglese antico, "battere (monete); forgiare (armi); lanciare, gettare; piantare (una tenda); pungere (di un serpente); precipitarsi, arrivare in fretta; suonare (l'arpa); conquistare."

Il prefisso di negazione, in antico inglese un-, deriva dal proto-germanico *un- (presente anche nell'antico sassone, antico frisone, antico alto tedesco, tedesco un-, gotico un-, olandese on-), e risale all'indo-europeo *n- (origine di a-, an- in sanscrito "non", a-, an- in greco, an- in antico irlandese, in- in latino), che è la forma combinata della radice *ne- "non".

È il prefisso più prolifico in inglese, usato liberamente e diffusamente nell'antico inglese, dove forma più di 1.000 composti. Contende con il suo omologo derivato dal latino in- (1) il diritto di negare certi termini (indigestable/undigestable, ecc.), e sebbene entrambi possano essere usati insieme per indicare sfumature di significato (unfamous/infamous), di solito non lo sono.

Spesso ha un tono eufemistico (untruth per "una bugia") o enfatico, soprattutto quando suggerisce un'idea di privazione o liberazione: unpeel "sbucciare"; unpick "scassinare (una serratura) con strumenti da ladro"; unloose per "allentare".

Forma anche parole a partire da frasi, come uncalled-for, circa 1600; undreamed-of, anni '30 del 1600. Fuller (1661) usa unbooklearned. Una descrizione di un testamento legale del XV secolo contiene unawaydoable; Ben Jonson scrive un-in-one-breath-utterable. La parola uncome-at-able è attestata negli anni '90 del 1600 in Congreve, ma Samuel Johnson nel XVIII secolo e Fowler nel XX secolo la criticano ("La parola aveva senza dubbio, due o tre secoli fa, un'aria spavalda da 'chi se ne frega dei grammatici'; quella spavalderia è svanita da tempo; non ha scopo che 'inaccessibile' non abbia già...").

Tuttavia, la pratica è continuata; unlawlearned (Bentham, 1810), unlayholdable (1860); unputdownable, riferito a un libro, compare nel 1947; unpindownable, nel 1966. Si può anche confrontare con put-up-able-with (1812). Come prefisso nel telegraphese, per sostituire not e risparmiare il costo di una parola, è attestato dal 1936.

Grazie alla sua versatilità e alla necessità di esprimere negazioni, il numero di parole che possono essere create con un- in inglese è quasi infinito, e il fatto che alcune vengano usate mentre altre rimangano inedite dipende dal capriccio degli autori.

Gli editori di dizionari hanno notato questo fenomeno fin dal XVIII secolo, ma hanno anche ampliato la lista. Il "New and Complete Dictionary of the English Language" di John Ash (1775) presenta molte pagine di voci con un- in un'unica riga; tra una dozzina di voci consecutive ci sono unhaggled, unhaired, unhalooed, unhaltering (aggettivo), unhaltering (sostantivo), che il OED (1989) osserva essere state "ovviamente create per l'occasione" e che compaiono in altri testi solo decenni dopo, se mai. (Ash vindicated.)

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of unslain

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