Pubblicità

Significato di unstuck

slegato; non incollato

Etimologia e Storia di unstuck

unstuck(adj.)

Nel 1840, il termine "unpierced" (non perforato) appare per la prima volta, seguito nel 1860 da "unglued" (non incollato). Entrambi derivano da un- (1), che significa "non", unito al participio passato di stick (v.), che in questo caso significa "incollare".

Voci correlate

In medio inglese stiken, derivato dall'antico inglese stician, che significa "pungere o trafiggere, colpire con un'arma; infilzare; pungolare". Aveva anche il significato di "rimanere conficcato, restare fisso, essere bloccato". Questo proviene dal proto-germanico *stekanan, che significava "pungere, trafiggere, essere affilato". Da qui derivano anche parole in antico sassone (stekan), antico frisone (steka), olandese (stecken), antico alto tedesco (stehhan) e tedesco moderno (stechen), tutte con il significato di "trafiggere, pungere".

Si ricostruisce che derivi dalla radice indoeuropea *steig-, che significa "attaccare, conficcare; appuntito". Questa radice è all'origine di parole latine come instigare ("pungolare, incitare") e instinguere ("spingere, incitare"), greche come stizein ("pungere, trafiggere") e stigma ("segno lasciato da uno strumento appuntito"), persiane antiche come tigra- ("affilato, appuntito"), avestiche come tighri- ("freccia"), lituane come stingu, stigti ("rimanere in un luogo") e russe come stegati ("quiltare").

Gli etimologi hanno cercato di collegare questa radice a *stegh-, la radice protoindoeuropea ricostruita per sting, ma Boutkan (2005) ha osservato che questo tentativo presenta "problemi formali" e che la relazione "rimane poco chiara".

In senso ampio, il significato era "mettere qualcosa in un luogo dove rimarrà", con o senza l'idea di penetrazione. Da qui il senso figurato di "rimanere impresso nella mente" (circa 1300). Il significato di "perseverare in un'azione, insistere" si sviluppa a metà del XV secolo. L'uso transitivo di "fissare qualcosa in un luogo" è attestato dalla fine del XIII secolo. Correlati: Stuck (bloccato); sticking (fissato).

Il phrasal verb stick out, che significa "sporgere, protrudere", è documentato a partire dagli anni '60 del XVI secolo. Lo slang stick around, che significa "restare", risale al 1912. L'espressione stick it, usata come consiglio scortese, appare nel 1922. Il termine Sticking point, che indica un punto oltre il quale non si è disposti a procedere, è attestato dal 1956. Sticking-place, il luogo dove qualsiasi cosa venga posata rimarrà, risale agli anni '70 del XVI secolo; l'uso moderno è generalmente un'eco di Shakespeare.

"free," nel senso di qualcosa attaccato a un altro, risale al 1706 ed è composto da un- (2) che indica "inverso, opposto di" e stick (v.) che significa "attaccare." È correlato a Unstuck; unsticking.

Il prefisso di negazione, in antico inglese un-, deriva dal proto-germanico *un- (presente anche nell'antico sassone, antico frisone, antico alto tedesco, tedesco un-, gotico un-, olandese on-), e risale all'indo-europeo *n- (origine di a-, an- in sanscrito "non", a-, an- in greco, an- in antico irlandese, in- in latino), che è la forma combinata della radice *ne- "non".

È il prefisso più prolifico in inglese, usato liberamente e diffusamente nell'antico inglese, dove forma più di 1.000 composti. Contende con il suo omologo derivato dal latino in- (1) il diritto di negare certi termini (indigestable/undigestable, ecc.), e sebbene entrambi possano essere usati insieme per indicare sfumature di significato (unfamous/infamous), di solito non lo sono.

Spesso ha un tono eufemistico (untruth per "una bugia") o enfatico, soprattutto quando suggerisce un'idea di privazione o liberazione: unpeel "sbucciare"; unpick "scassinare (una serratura) con strumenti da ladro"; unloose per "allentare".

Forma anche parole a partire da frasi, come uncalled-for, circa 1600; undreamed-of, anni '30 del 1600. Fuller (1661) usa unbooklearned. Una descrizione di un testamento legale del XV secolo contiene unawaydoable; Ben Jonson scrive un-in-one-breath-utterable. La parola uncome-at-able è attestata negli anni '90 del 1600 in Congreve, ma Samuel Johnson nel XVIII secolo e Fowler nel XX secolo la criticano ("La parola aveva senza dubbio, due o tre secoli fa, un'aria spavalda da 'chi se ne frega dei grammatici'; quella spavalderia è svanita da tempo; non ha scopo che 'inaccessibile' non abbia già...").

Tuttavia, la pratica è continuata; unlawlearned (Bentham, 1810), unlayholdable (1860); unputdownable, riferito a un libro, compare nel 1947; unpindownable, nel 1966. Si può anche confrontare con put-up-able-with (1812). Come prefisso nel telegraphese, per sostituire not e risparmiare il costo di una parola, è attestato dal 1936.

Grazie alla sua versatilità e alla necessità di esprimere negazioni, il numero di parole che possono essere create con un- in inglese è quasi infinito, e il fatto che alcune vengano usate mentre altre rimangano inedite dipende dal capriccio degli autori.

Gli editori di dizionari hanno notato questo fenomeno fin dal XVIII secolo, ma hanno anche ampliato la lista. Il "New and Complete Dictionary of the English Language" di John Ash (1775) presenta molte pagine di voci con un- in un'unica riga; tra una dozzina di voci consecutive ci sono unhaggled, unhaired, unhalooed, unhaltering (aggettivo), unhaltering (sostantivo), che il OED (1989) osserva essere state "ovviamente create per l'occasione" e che compaiono in altri testi solo decenni dopo, se mai. (Ash vindicated.)

    Pubblicità

    Tendenze di " unstuck "

    Adattato da books.google.com/ngrams/. Gli ngram potrebbero essere inaffidabili.

    Condividi "unstuck"

    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of unstuck

    Pubblicità
    Trending
    Pubblicità