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Etimologia e Storia di untellable

untellable(adj.)

fine del 14° secolo, "non facilmente espresso o enumerato," da un- (1) "non" + tellable (vedi tell (v.)). Un verbo untell "richiamare ciò che è stato detto" è attestato dal c. 1600. Confronta untold. In precedenza, il medio inglese aveva untãleli "untellable, indescrivibile; oltre il conteggio" (c. 1200).

Voci correlate

Il termine medio inglese tellen, che significa "parlare, dire, contare," deriva dall'inglese antico tellan, il quale si traduceva come "calcolare, considerare, stimare." La sua forma passata era tealde e il participio passato teald. Risale al proto-germanico *taljan, che significava "menzionare in ordine." Questo stesso concetto è alla base di parole simili in altre lingue germaniche, come l'antico sassone tellian ("raccontare"), il norreno telja ("contare, dire"), l'antico frisone tella ("contare, raccontare"), il medio olandese e olandese tellen, l'antico sassone talon ("contare, calcolare"), il danese tale ("parlare"), l'antico alto tedesco zalon e il tedesco moderno zählen ("contare, calcolare"). Secondo Watkins, questa radice deriva dal protoindoeuropeo *del- (2), che significava "contare, calcolare" (vedi tale).

In inglese, il significato di "narrare, annunciare, raccontare" è attestato già intorno all'anno 1000. Quello di "rendere noto attraverso il linguaggio scritto o parlato, annunciare" risale ai primi anni del XII secolo. La sfumatura di "distinguere in modo da poterlo esprimere" appare verso la fine del XIV secolo, mentre l'idea di "rivelare o svelare" si sviluppa intorno al 1400. Infine, il significato di "ordinare a qualcuno di fare qualcosa" emerge negli anni '90 del '500.

In forma intransitiva, il verbo viene usato intorno al 1300 nel senso di "rendere conto" e negli anni '30 del '500 per indicare "raccontare storie, fare da informatore, 'spifferare.'" Negli anni '50 del '600, assume il significato di "parlare, chiacchierare, pettegolare." L'espressione hear tell, che significa "sentire dire," compare intorno al 1200. L'espressione tell off per "contare uno per uno" risale al 1804, mentre tell (someone) off, che significa "rimproverare," è documentata dal 1919, derivando dal significato di "parlare."

Il significato originale legato al "contare" è ancora presente in teller e in frasi come tell time ("contare le ore") e all told ("quando tutti sono stati contati"). Per comprendere l'evoluzione di questi significati, si possono confrontare le parole francesi conter ("contare") e raconter ("raccontare"), l'italiano contare, lo spagnolo contar ("contare, raccontare") e il tedesco zählen ("contare") e erzählen ("raccontare"). Klein fa anche un parallelo con l'ebraico saphar ("lui contò") e sipper ("lui raccontò").

In inglese antico, unteald significava "non contato o calcolato." Derivava da un- (1), che significa "non," unito al participio passato di tell (verbo) nel suo significato originale legato ai numeri. La definizione "non divulgato o raccontato, omesso da un resoconto" appare a partire dalla fine del XIV secolo. Formazioni simili si trovano nel medio olandese ongetellet, in tedesco ungezahlt e in antico norreno utaliðr.

Il prefisso di negazione, in antico inglese un-, deriva dal proto-germanico *un- (presente anche nell'antico sassone, antico frisone, antico alto tedesco, tedesco un-, gotico un-, olandese on-), e risale all'indo-europeo *n- (origine di a-, an- in sanscrito "non", a-, an- in greco, an- in antico irlandese, in- in latino), che è la forma combinata della radice *ne- "non".

È il prefisso più prolifico in inglese, usato liberamente e diffusamente nell'antico inglese, dove forma più di 1.000 composti. Contende con il suo omologo derivato dal latino in- (1) il diritto di negare certi termini (indigestable/undigestable, ecc.), e sebbene entrambi possano essere usati insieme per indicare sfumature di significato (unfamous/infamous), di solito non lo sono.

Spesso ha un tono eufemistico (untruth per "una bugia") o enfatico, soprattutto quando suggerisce un'idea di privazione o liberazione: unpeel "sbucciare"; unpick "scassinare (una serratura) con strumenti da ladro"; unloose per "allentare".

Forma anche parole a partire da frasi, come uncalled-for, circa 1600; undreamed-of, anni '30 del 1600. Fuller (1661) usa unbooklearned. Una descrizione di un testamento legale del XV secolo contiene unawaydoable; Ben Jonson scrive un-in-one-breath-utterable. La parola uncome-at-able è attestata negli anni '90 del 1600 in Congreve, ma Samuel Johnson nel XVIII secolo e Fowler nel XX secolo la criticano ("La parola aveva senza dubbio, due o tre secoli fa, un'aria spavalda da 'chi se ne frega dei grammatici'; quella spavalderia è svanita da tempo; non ha scopo che 'inaccessibile' non abbia già...").

Tuttavia, la pratica è continuata; unlawlearned (Bentham, 1810), unlayholdable (1860); unputdownable, riferito a un libro, compare nel 1947; unpindownable, nel 1966. Si può anche confrontare con put-up-able-with (1812). Come prefisso nel telegraphese, per sostituire not e risparmiare il costo di una parola, è attestato dal 1936.

Grazie alla sua versatilità e alla necessità di esprimere negazioni, il numero di parole che possono essere create con un- in inglese è quasi infinito, e il fatto che alcune vengano usate mentre altre rimangano inedite dipende dal capriccio degli autori.

Gli editori di dizionari hanno notato questo fenomeno fin dal XVIII secolo, ma hanno anche ampliato la lista. Il "New and Complete Dictionary of the English Language" di John Ash (1775) presenta molte pagine di voci con un- in un'unica riga; tra una dozzina di voci consecutive ci sono unhaggled, unhaired, unhalooed, unhaltering (aggettivo), unhaltering (sostantivo), che il OED (1989) osserva essere state "ovviamente create per l'occasione" e che compaiono in altri testi solo decenni dopo, se mai. (Ash vindicated.)

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of untellable

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