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Significato di apraxia

perdita della capacità di compiere movimenti volontari; incapacità di eseguire azioni coordinate; difficoltà nell'utilizzo degli oggetti.

Etimologia e Storia di apraxia

apraxia(n.)

"perdita della conoscenza degli usi delle cose," 1877, latino medico, dal tedesco apraxie, coniato nel 1871 dal filologo e filosofo tedesco Heymann Steinthal (1823-1899), dal greco apraxia "inazione," da a- "non, senza" (vedi a- (3)) + praxis "un fare, azione, affare" (vedi praxis) + suffisso astratto -ia.

Voci correlate

Negli anni '80 del Cinquecento, il termine indicava "pratica o disciplina per uno scopo specifico." Deriva dal latino medievale praxis, che significa "pratica, esercizio, azione" (metà del XIII secolo, opposto di theory), e a sua volta proviene dal greco praxis, che significa "pratica, azione, fare." Questo termine greco si origina dalla radice di prassein e prattein, che significano "fare, agire" (vedi practical). A partire dagli anni '10 del Seicento, è stato usato anche per indicare "una raccolta di esempi per la pratica." Nel ventesimo secolo ha assunto un significato particolare nel gergo marxista.

Il prefisso significa "non, senza" ed è di origine greca, proveniente da a-, an-, che indicano "non" (conosciuto come "alpha privativa"). Deriva dalla radice proto-indoeuropea *ne-, che significa "non" e che è anche all'origine del prefisso inglese un-.

Lo troviamo in parole di origine greca, come abysmal, adamant, amethyst, e in parte è stato nativizzato come prefisso di negazione in termini come asexual, amoral, agnostic. Questo alpha privatum indicava storicamente la mancanza o l'assenza di qualcosa.

In greco esisteva anche un alpha copulativum, rappresentato da a- o ha-, che esprimeva unione o somiglianza. Questo è il caso del a- che significa "insieme" in parole come acolyte, acoustic, Adelphi, e così via. Deriva dalla radice proto-indoeuropea *sem- (1), che significa "uno; come uno, insieme a."

Questo elemento di formazione delle parole si trova nei nomi di paesi, malattie e fiori, ed è derivato dal latino e dal greco -ia, un suffisso nominale. In greco, era particolarmente usato per creare sostantivi astratti, di solito di genere femminile. Puoi vedere anche -a (1). Nella sua evoluzione classica, questo suffisso è passato attraverso il francese -ie fino ad arrivare all'inglese moderno come -y (come in familia/family, e anche in -logy, -graphy). Fai un confronto con -cy.

In parole come paraphernalia, Mammalia, regalia, ecc., rappresenta il latino o il greco -a (vedi -a (2)). Questo suffisso era usato per il plurale di sostantivi in -ium (latino) o -ion (greco), spesso con una -i- formativa o eufonica per facilitare la pronuncia.

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of apraxia

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