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Significato di boxy

squadrato; a forma di scatola; rigido

Etimologia e Storia di boxy

boxy(adj.)

"simile a una scatola per forma," 1858, da box (n.1) + -y (2). Correlato: Boxiness.

Voci correlate

Il termine si riferisce a un "contenitore di legno rettangolare," solitamente con un coperchio. In inglese antico si usava box, che indicava anche un tipo di arbusto. La parola deriva dal latino tardo buxis, a sua volta dal greco pyxis, che significa "legno di bosso." Il termine greco pyxion si traduceva come "tavolino da scrittura" o "scatola," realizzato in legno di bosso, proveniente da pyxos, che significa "albero di bosso." L'origine di quest'ultimo è incerta, ma Beekes ipotizza che possa essere un prestito linguistico dall'Italia, dato che l'albero è nativo di quelle regioni. Anche in olandese bus e in tedesco Büchse, che significano rispettivamente "scatola" e "barile di una pistola," sono parole derivate dal latino.

Il significato di "compartimento in un teatro" risale circa al 1600 (l'espressione box seat nel contesto teatrale appare nel 1850). Quello di "cassetto postale" è attestato dal 1832. L'accezione di "televisione" compare nel 1950 (precedentemente si usava per indicare un "grammofono," nel 1924). Nel baseball, il termine indica la "posizione di un giocatore" ed è documentato dal 1881. Il significato grafico di "spazio racchiuso da bordi e linee" è attestato dal 1929. In gergo, box è usato per riferirsi alla "vulva" fin dal XVII secolo, secondo il "Dictionary of American Slang;" l'uso moderno sembra risalire alla Seconda Guerra Mondiale, probabilmente di origine australiana, legato all'idea di box of tricks. L'espressione box lunch è documentata dal 1899. Il termine box set, che indica una "raccolta di album, CD o cassette di un artista," è attestato dal 1955. L'idea di pensare o agire outside the box, ovvero "contro le convenzioni," è documentata dal 1994.

È un suffisso aggettivale molto comune che significa "pieno di, coperto da, o caratterizzato da" ciò che esprime il sostantivo. Deriva dall'inglese medio -i, che a sua volta proviene dall'inglese antico -ig, risalendo al proto-germanico *-iga- e all'indoeuropeo -(i)ko-, un suffisso aggettivale. È imparentato con elementi greci come -ikos e latini come -icus (vedi -ic). Tra i cognati germanici troviamo il fiammingo, il danese, il tedesco -ig e il gotico -egs.

È stato usato a partire dal XIII secolo con i verbi (drowsy, clingy) e nel XV secolo ha iniziato a comparire anche con altri aggettivi (crispy). È principalmente associato a monosillabi; con aggettivi di più di due sillabe tende a risultare comico.

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Le forme varianti in -y per aggettivi brevi e comuni (vasty, hugy) hanno aiutato i poeti dopo la perdita della -e grammaticalmente vuota ma metricamente utile nell'inglese medio tardo. Gli autori di versi si sono adattati alle forme in -y, spesso in modo artistico, come nel verso di Sackville "The wide waste places, and the hugy plain." (usare and the huge plain avrebbe creato un problema metrico).

Dopo la critica di Coleridge, che lo considerava un artificio arcaico, i poeti hanno abbandonato forme come stilly (Moore è probabilmente stato l'ultimo a usarla, con "Oft in the Stilly Night"), paly (già usata da Keats e dallo stesso Coleridge) e altre simili.

Jespersen, nel suo "Modern English Grammar" del 1954, elenca anche bleaky (Dryden), bluey, greeny e altri termini legati ai colori, lanky, plumpy, stouty e lo slang rummy. Secondo lui, Vasty sopravvive solo come imitazione di Shakespeare, mentre cooly e moisty (Chaucer, quindi Spenser) sono ormai completamente obsoleti. Tuttavia, in alcuni casi nota che forme come haughty e dusky sembrano aver soppiantato quelle più brevi.

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    Tendenze di " boxy "

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of boxy

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