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Significato di felicity

felicità; fortuna; fertilità

Etimologia e Storia di felicity

felicity(n.)

Verso la fine del XIV secolo, il termine indicava "felicità; ciò che è fonte di felicità," derivando dall'antico francese felicite che significava "felicità" (XIV secolo), a sua volta proveniente dal latino felicitatem (nominativo felicitas) che traduceva "felicità, fertilità." Questo termine latino si radicava in felix (genitivo felicis), che significava "felice, fortunato, fruttuoso, fertile." La sua origine si può ricondurre a una forma suffissata dell'PIE *dhe(i)-, che significava "succhiare," da cui derivavano termini legati all'idea di "nutrire, produrre, generare."

Questo concetto è un eco delle origini di Roma come comunità agricola: ciò che porta felicità è anche ciò che genera raccolti. Un confronto interessante si può fare con pauper (vedi poor (agg.)), che significa "povero, non benestante," ma letteralmente si traduce come "che produce poco." L'accezione di "abilità, destrezza, proprietà ammirevole" si attesta solo a partire dal 1600 circa.

Voci correlate

Attorno al 1200, il termine indicava "mancanza di denaro o risorse, miseria, bisogno," ma anche "piccolo, scarso." Inoltre, veniva usato per descrivere chi viveva in povertà volontaria, in linea con i valori cristiani, come "privo di beni." Deriva dal francese antico povre, che significava "povero, miserabile, espropriato; inadeguato; debole, magro" (in francese moderno pauvre). Le origini latine rimandano a pauper, che significa "povero, non benestante," e risalgono a una radice pre-latina *pau-paros, che si traduce come "che produce poco; che ottiene poco." Questo termine è un composto derivato da paucus, che significa "poco" (proveniente dalla radice proto-indoeuropea *pau- (1) "pochi, pochi") e parare, che vuol dire "produrre, far nascere" (dalla radice proto-indoeuropea *pere- (1) "produrre, procurare").

Il termine ha sostituito l'inglese antico earm (che deriva dal proto-germanico *arma-, la cui origine è discussa). Verso la fine del XIII secolo, ha acquisito il significato di "sfortunato, degno di pietà o di rimpianto." In contesti sprezzanti, è stato usato per descrivere qualcuno come "moralmente inferiore, miserabile, infelice," già all'inizio del XV secolo. È stato impiegato anche in senso figurato per indicare chi è "spiritualmente povero," a partire dal XIV secolo (essere poor in spirit significa essere "umilmente spirituale"). Il significato di "carente di qualità desiderabili o essenziali" si è sviluppato attorno al 1300. Riferendosi a luoghi abitati, il termine è comparso anch'esso intorno al 1300; per quanto riguarda il suolo e simili, si è diffuso verso la fine del XIV secolo. In contesti più modesti o apologetici, per descrivere qualcosa di "umile, esiguo, insignificante," è stato usato a partire dall'inizio del XV secolo.

Il panino poor boy, preparato con ingredienti semplici ma sostanziosi, è stato inventato e battezzato a New Orleans nel 1921. L'espressione poor mouth, che significa "negare i propri vantaggi," è comparsa nel 1965 (mentre make a poor mouth, che significa "lamentarsi," è un dialetto scozzese documentato dal 1822). Lo slang poor man's ________, utilizzato per indicare "l'alternativa più economica a _______," risale al 1854. L'espressione Poor relation, che descrive un "parente o familiare in circostanze modeste," è attestata già nel 1720.

Nome proprio femminile, derivato dal latino felix (genitivo felicis), che significa "felice" (vedi felicity).

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Tendenze di " felicity "

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Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of felicity

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