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Significato di gift

regalo; dono; offerta

Etimologia e Storia di gift

gift(n.)

Metà del XIII secolo, il termine indica "ciò che viene dato" (già attorno al 1100 nei cognomi), probabilmente derivato da una fonte scandinava come l'antico norreno gift o gipt, che significano "dono" o "buona fortuna". Questo a sua volta proviene dal proto-germanico *geftiz, che è anche l'origine dell'antico sassone gift, dell'antico frisone jefte, del medio olandese ghifte ("dono") e del tedesco Mitgift ("dote"). La radice è *geb-, che significa "dare", e affonda le radici nella proto-indoeuropea *ghabh-, che significa "dare o ricevere". Per quanto riguarda il tedesco Gift, e il corrispondente olandese, danese e svedese gift che significa "veleno", si rimanda a poison (sostantivo).

Il significato di "talento naturale", visto come un dono conferito, risale a circa il 1300. Potrebbe derivare da un precedente significato di "ispirazione, potere miracolosamente donato" (fine del XII secolo), come nel caso biblico del dono delle lingue. Il corrispondente in antico inglese gift è attestato solo nel significato di "prezzo della sposa, dono matrimoniale (da parte dello sposo), dote" (da cui gifta al plurale, "matrimonio, nozze"). Il sostantivo antico inglese per "un dono, qualcosa che viene dato" era giefu, che è correlato all'antico norreno. Il significato di "talento naturale" si afferma attorno al 1300, forse evolvendo dall'idea di "ispirazione" (fine del XII secolo). Il proverbiale gift horse era in origine given horse:

No man ought to looke a geuen hors in the mouth. [Heywood, 1546]
Nessun uomo dovrebbe guardare in bocca a un cavallo regalato. [Heywood, 1546]

La forma moderna potrebbe risalire a "Hudibras" di Butler (1663), dove il rigoroso tetrametro giambico richiedeva una frase più breve:

He ne'er consider'd it, as loth
To look a Gift-horse in the mouth.
Non lo considerò mai, riluttante
A guardare in bocca a un cavallo donato.

gift(v.)

"conferire un dono," XVI secolo, derivato da gift (sostantivo). Correlati: Gifted; gifting.

Voci correlate

"talentuoso, dotato dalla natura di qualche abilità o potere," 1640s, aggettivo al participio passato da gift (v.). Correlato: Giftedness.

Intorno al 1200, poisoun indicava "una pozione o sostanza mortale," ma veniva usato anche in senso figurato per descrivere "idee spiritualmente corrotte o intenzioni malvagie." Derivava dall'antico francese poison o puison (XII secolo, in francese moderno poison), che significava "una bevanda," in particolare una bevanda medicinale. Col tempo, il termine si è evoluto per designare "una pozione magica o una bevanda velenosa" (XIV secolo). La sua origine latina è potionem (nominativo potio), che significa "una bevanda o un bere," ma anche "bevanda velenosa" (Cicerone). Questa parola deriva da potare, che significa "bere," e risale alla radice proto-indoeuropea *po(i)-, anch'essa legata al concetto di bere.

Il termine è un doppio di potion. Per comprendere come le forme si siano evolute dal latino al francese, si possono confrontare raison (da rationem) e trahison (da traditionem). La parola più comune in indoeuropeo per indicare un veleno è rappresentata in inglese da virus. Nell'antico inglese si usava ator (vedi attercop) o lybb, che è imparentato con l'antico norreno lyf, significante "erbe medicinali." Questo si ricollega anche a leaf (n.).

Per quanto riguarda l'evoluzione del significato, si può paragonare all'antico francese enerber e enherber, che significavano "uccidere con piante velenose." In molte lingue germaniche, la parola per "veleno" è simile a gift in inglese. Ad esempio, in alto tedesco antico si diceva gift, in tedesco moderno Gift, in danese e svedese gift, e in olandese gift o vergift. Questo cambiamento potrebbe essere stato in parte eufemistico e in parte influenzato dal greco dosis, che significa "una porzione prescritta" o "un dare." Galeno e altri medici greci lo usavano per indicare una quantità di medicina (vedi dose (n.)).

Il termine ha cominciato a essere usato per descrivere persone detestate o considerate portatrici di un'influenza nefasta già nel 1910. Il significato gergale di "bevanda alcolica" è emerso nel 1805 nell'inglese americano; qui, potus, un participio passato aggettivale in latino, significava "ubriaco."

Come aggettivo, poison è entrato in uso negli anni '20 del 1500. A partire dal XVIII secolo, è stato usato anche con i nomi di piante. Poison ivy è documentato nel 1784 per indicare un arbusto-vite del Nord America che provoca un'eruzione cutanea pruriginosa al contatto. Poison oak, usato per riferirsi alla stessa pianta o a specie simili, risale al 1743. Poison sumac, descritto nel 1817, è un albero che cresce ai margini delle paludi e provoca un'eruzione cutanea ancora più grave; è noto per il suo fogliame rosso brillante in autunno. Poison gas è attestato a partire dal 1915. Il termine Poison-pen (lettera anonima) è stato reso popolare nel 1913 da un famoso caso criminale in Pennsylvania, negli Stati Uniti; l'espressione risale però al 1898.

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Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of gift

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