Il termine inglese antico hof, che significa "zoccolo," deriva dal proto-germanico *hōfaz. Questo termine ha origini comuni anche in altre lingue germaniche, come l'antico sassone, l'antico frisone, l'antico norreno, il danese, l'olandese e il tedesco, dove assume forme simili come hof, hofr, hov, hoef e Huf. Potrebbe derivare dalla radice proto-indoeuropea *kop-, che significa "battere" o "colpire," e ha legami anche con il sanscrito saphah (che significa "zoccolo") e il polacco kopyto (anch'esso "zoccolo"). Tuttavia, Boutkan osserva che si potrebbero considerare solo i cognati indoeuropei dell'area indo-iraniana, suggerendo che potremmo trovarci di fronte a una forma relitta tipica, sopravvissuta solo nelle zone periferiche del mondo indoeuropeo. Per quanto riguarda la scrittura, si può fare riferimento a hood (n.1).
A hoof differs from a nail or claw only in being blunt and large enough to inclose the end of the limb; and almost every gradation is to be found between such structures as the human nails, or the claws of a cat, and the hoofs of a horse or an ox. The substance is the same in any case, and the same as horn, being modified and greatly thickened cuticle or epidermis. [Century Dictionary]
Un hoof si distingue da un chiodo o da un artiglio solo per essere più smussato e abbastanza grande da racchiudere la parte finale dell'arto. In effetti, esistono quasi tutte le gradazioni possibili tra strutture come le unghie umane o gli artigli di un gatto e gli zoccoli di un cavallo o di un bue. In ogni caso, la sostanza è la stessa ed è simile al corno, essendo una cuticola o epidermide modificata e notevolmente ispessita. [Century Dictionary]
Hoof-and-mouth disease (la malattia vescicolare degli zoccoli) è attestata dal 1866. L'espressione on the hoof risale al 1750 e inizialmente significava "mentre si cammina." Successivamente, divenne un gergo utilizzato da allevatori e macellai per indicare "non (ancora) macellato."