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Significato di me

me; a me; per me

Etimologia e Storia di me

me(pron.)

È un pronome della prima persona nei casi obliqui. In antico inglese si trovava me (dativo), me, mec (accusativo). I casi obliqui di I derivano dal proto-germanico *meke (accusativo) e *mes (dativo), che è anche all'origine dell'antico frisone mi/mir, dell'antico sassone mi, del medio olandese mi, dell'olandese mij, dell'antico alto tedesco mih/mir, del tedesco mich/mir, dell'antico norreno mik/mer e del gotico mik/mis. Proviene dalla radice indoeuropea *me-, forma obliqua del pronome personale di prima persona singolare (nominativo *eg; vedi I). È all'origine anche del sanscrito e dell'avestano mam, del greco eme, del latino me, mihi, dell'antico irlandese me, del gallese mi ("me"), dell'antico slavo ecclesiastico me e dell'ittita ammuk.

Un uso errato o volgare come nominativo (ad esempio it is me) è attestato dal circa 1500. Il dativo è conservato in forme obsolete come meseems, methinks e in espressioni come sing me a song ("dativo di interesse"). In modo riflessivo, significa "myself, for myself, to myself" ed è usato già nell'antico inglese.

L'espressione me too, che indica che chi parla condivide l'esperienza o l'opinione di un'altra persona, o che desidera ciò che un altro sta ricevendo, è attestata dal 1745. Negli anni '80 dell'Ottocento era un soprannome derisorio per il politico statunitense Thomas C. Platt di New York, suggerendo che fosse solo un'eco e un burattino del collega senatore Roscoe Conkling. A metà del XX secolo, spesso era un termine dispregiativo, specialmente nella politica statunitense (me-too-ism).

The political "me-too-ism," abjectly displayed by the "conservatives" of today toward their brazenly socialistic adversaries, is only the result and the feeble reflection of the ethical "me-too-ism" displayed by the philosophers of the nineteenth and twentieth centuries, by the alleged champions of reason, toward the Witch Doctors of morality. [Ayn Rand, "For the New Intellectual," 1961]
Il "me-too-ism" politico, mostrato in modo abietto dai "conservatori" di oggi verso i loro spudorati avversari socialisti, è solo il risultato e il debole riflesso dell'"etico me-too-ism" mostrato dai filosofi dei secoli XIX e XX, dai presunti campioni della ragione, verso i Dottori della Morale. [Ayn Rand, "For the New Intellectual," 1961]

Il movimento #MeToo, che denuncia e si oppone alle molestie e agli abusi sessuali, è diventato prominente nell'ottobre 2017.

Voci correlate

12° sec., un'abbreviazione dell'Antico Inglese ic, il pronome personale singolare nominativo, dal Proto-Germanico *ek (fonte anche dell'Antico Frisone ik, Antico Norvegese ek, Norvegese eg, Danese jeg, Antico Alto Tedesco ih, Tedesco ich, Gotico ik), dal PIE *eg- "io," forma nominativa del pronome personale singolare (fonte anche del Sanscrito aham, Ittita uk, Latino ego (fonte del Francese je), Greco ego, Russo ja, Lituano ).

Ridotto a i entro la metà del 12° sec. nel nord dell'Inghilterra, successivamente ovunque; la forma ich o ik, specialmente prima delle vocali, si protrasse nel nord dell'Inghilterra fino al c. 1400 e sopravvisse nei dialetti meridionali fino al 18° sec. Cominciò ad essere capitalizzato a metà del 13° sec. per contrassegnarlo come una parola distinta ed evitare errori di lettura nei manoscritti scritti a mano.

The reason for writing I is ... the orthographic habit in the middle ages of using a 'long i' (that is, j or I) whenever the letter was isolated or formed the last letter of a group; the numeral 'one' was written j or I (and three iij, etc.), just as much as the pronoun. [Otto Jespersen, "Growth and Structure of the English Language," p.233]
La ragione per scrivere I è ... l'abitudine ortografica nel medioevo di usare una 'i lunga' (cioè, j o I) ogni volta che la lettera era isolata o formava l'ultima lettera di un gruppo; il numero 'uno' era scritto j o I (e tre iij, ecc.), proprio come il pronome. [Otto Jespersen, "Growth and Structure of the English Language," p.233]

Il punto sulla lettera "minuscola" -i- iniziò ad apparire nei manoscritti latini dell'11° sec. per distinguere la lettera dal tratto di un'altra lettera (come -m- o -n-). Originariamente un diacritico, fu ridotto a un punto con l'introduzione dei caratteri tipografici romani. La lettera -y- era anch'essa scritta con un punto in alto nell'Antico Inglese e nel primo Medio Inglese, durante i secoli in cui tendeva ad essere scritta con un anello chiuso in alto e quindi era quasi indistinguibile dalla minuscola thorn (þ). Nei nomi delle autostrade statunitensi (dal 1966) è l'abbreviazione di Interstate (agg.).

"mi sembra," fine del XIV secolo, me semeth, da me (pron.), dativo di I, + seem (v.). Arcaico. Confronta methinks.

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Tendenze di " me "

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Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of me

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