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Significato di outcry

grido di protesta; clamore; lamento

Etimologia e Storia di outcry

outcry(n.)

Metà del XIV secolo, il termine si riferisce all'"atto di piangere ad alta voce, un clamore forte o veemente," specialmente di indignazione o angoscia. Deriva da out (avverbio) + cry (verbo). Nel senso metaforico di "protesta pubblica," è attestato dal 1911 in George Bernard Shaw.

Voci correlate

Metà del XIII secolo, crien, "gridare (qualcosa), pronunciare" (transitivo); circa il 1300, "implorare, supplicare; parlare con insistenza e ad alta voce; pubblicizzare chiamando," dall'antico francese crier, dal latino volgare *critare, dal latino quiritare "lamentarsi, strillare" (origine dell'italiano gridare, dell'antico spagnolo cridar, dello spagnolo e portoghese gritar), il cui significato è incerto.

Potrebbe essere una variante di quirritare "strillare come un maiale," da *quis, onomatopeico del grido. Antiche etimologie popolari lo spiegavano come "chiamare l'aiuto dei Quirites," la polizia romana.

Nel XIII secolo, il significato si è esteso a "versare lacrime," che in precedenza era espresso da weep, che ha in gran parte sostituito nel XVI secolo, attraverso l'idea di "emettere un suono forte, veemente e inarticolato." L'espressione cry (one's) eyes out "piangere in modo eccessivo" risale al 1704. Per cry wolf, vedi wolf (n.).

La maggior parte delle lingue, come l'inglese, usa la parola generale per "gridare, urlare, lamentarsi" anche per "piangere, versare lacrime per esprimere dolore o tristezza." Tuttavia, le lingue romanze e slave utilizzano parole il cui significato originale è "battere (il petto)," confronta il francese pleurer, lo spagnolo llorar, entrambi dal latino plorare "gridare forte," ma probabilmente originariamente plodere "battere, battere le mani." Anche l'italiano piangere (cognato con il francese plaindre "lamentarsi, avere pietà") deriva dal latino plangere, originariamente "battere," ma specialmente il petto, come segno di dolore. Correlati: Cried; crying

Il termine esprime movimento o direzione da un punto centrale o dall'interno, oltre a indicare la rimozione da un luogo o posizione appropriati. Deriva dall'inglese antico ut, che significa "fuori, senza, all'esterno," e ha radici nel proto-germanico *ūt- (presente anche in antico norreno, antico frisone, antico sassone, gotico ut, medio olandese uut, olandese uit, antico alto tedesco uz, tedesco aus). Risale alla radice indoeuropea *uidh-, che significa "su, fuori, in alto" e ha dato origine a termini in diverse lingue, come il sanscrito ut ("su, fuori"), uttarah ("più in alto, superiore, più tardi, settentrionale"), l'avestano uz- ("su, fuori"), l'antico irlandese ud- ("fuori"), il latino usque ("fino a, continuamente, senza interruzione"), il greco hysteros ("l'ultimo") e il russo vy- ("fuori").

Il significato di "fino alla fine, completamente, fino alla conclusione" si afferma intorno al 1300. L'accezione di "non più ardente o acceso; nell'oscurità" risale circa al 1400. Riguardo a posizione o situazione, indica "al di fuori di, non all'interno" già all'inizio del XV secolo. L'uso per "portare all'attenzione pubblica" appare negli anni '40 del 1500, mentre quello per "lontano dalla propria residenza" si sviluppa intorno al 1600. Il significato politico di "non in carica, rimosso o espulso da una posizione" emerge anch'esso intorno al 1600. L'espressione "diventare visibile, apparire" (riferita a stelle, ecc.) si diffonde negli anni '10 del 1600. Nel contesto delle comunicazioni radiofoniche, indica che il relatore ha terminato di parlare ed è attestata dal 1950.

Come preposizione, assume il significato di "fuori da; da, lontano da; all'esterno di, oltre; eccetto; privo di, mancante" a partire dalla metà del XIII secolo, derivando dall'avverbio.

Il significato di "da relazioni armoniose a conflitti" (come in fall out) si sviluppa negli anni '20 del 1500. Quello di "fuori dal proprio stato mentale normale" (come in put out) emerge negli anni '80 del 1500; l'espressione out to lunch, che significa "insano di mente," è uno slang studentesco degli anni '50. La frase aggettivale out-of-the-way, che indica "remoto, isolato," è attestata dalla fine del XV secolo. Out-of-towner, che significa "chi non proviene da un certo luogo," appare nel 1911. L'espressione Out of this world, che indica "eccellente," risale al 1938; out of sight, anch'essa per "eccellente, superiore," è documentata dal 1891. L'espressione (verb) it out, che significa "portare a termine," emerge negli anni '80 del 1500. L'espressione from here on out, che significa "d'ora in poi," è attestata dal 1942. Out upon, usata per esprimere orrore o rimprovero, risale all'inizio del XV secolo.

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of outcry

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