Pubblicità

Significato di outward

verso l'esterno; esterno; superficiale

Etimologia e Storia di outward

outward(adj.)

In inglese antico, utweard significava "verso l'esterno, esterno" (riferito a un'inclusione, una superficie, ecc.), e in precedenza si usava utanweard. Era composto da ute, utan, che significano "fuori" (derivano da ut; vedi out), e da -weard (consulta -ward). Si possono trovare forme simili in antico frisone con utward, in alto tedesco con uzwertes, e in tedesco moderno con auswärts. Correlati sono Outwardly; outwardness. La forma Outwards, con genitivo avverbiale, era già presente nell'inglese antico. 

Il significato di "visibilmente esterno, mostrato all'esterno, in modo da essere esteriore o visibile" si attesta dalla fine del XIV secolo. Riferito alle persone, in relazione all'aspetto esteriore (di solito in contrapposizione ai sentimenti interiori), è documentato a partire dal circa 1500. Come avverbio, significava "all'esterno" in inglese antico (utaword); usato anche per indicare "lontano da o fuori posto" (fine del XIII secolo).

Outward-bound, cioè "diretto verso l'esterno, in partenza dal porto di origine", è attestato dal circa 1600; con iniziali maiuscole, si riferisce a una scuola nautica fondata nel 1941. Outward man (anni '20 del 1500) in ambito teologico indica "il corpo", in contrapposizione all'anima o allo spirito.

Voci correlate

Il termine esprime movimento o direzione da un punto centrale o dall'interno, oltre a indicare la rimozione da un luogo o posizione appropriati. Deriva dall'inglese antico ut, che significa "fuori, senza, all'esterno," e ha radici nel proto-germanico *ūt- (presente anche in antico norreno, antico frisone, antico sassone, gotico ut, medio olandese uut, olandese uit, antico alto tedesco uz, tedesco aus). Risale alla radice indoeuropea *uidh-, che significa "su, fuori, in alto" e ha dato origine a termini in diverse lingue, come il sanscrito ut ("su, fuori"), uttarah ("più in alto, superiore, più tardi, settentrionale"), l'avestano uz- ("su, fuori"), l'antico irlandese ud- ("fuori"), il latino usque ("fino a, continuamente, senza interruzione"), il greco hysteros ("l'ultimo") e il russo vy- ("fuori").

Il significato di "fino alla fine, completamente, fino alla conclusione" si afferma intorno al 1300. L'accezione di "non più ardente o acceso; nell'oscurità" risale circa al 1400. Riguardo a posizione o situazione, indica "al di fuori di, non all'interno" già all'inizio del XV secolo. L'uso per "portare all'attenzione pubblica" appare negli anni '40 del 1500, mentre quello per "lontano dalla propria residenza" si sviluppa intorno al 1600. Il significato politico di "non in carica, rimosso o espulso da una posizione" emerge anch'esso intorno al 1600. L'espressione "diventare visibile, apparire" (riferita a stelle, ecc.) si diffonde negli anni '10 del 1600. Nel contesto delle comunicazioni radiofoniche, indica che il relatore ha terminato di parlare ed è attestata dal 1950.

Come preposizione, assume il significato di "fuori da; da, lontano da; all'esterno di, oltre; eccetto; privo di, mancante" a partire dalla metà del XIII secolo, derivando dall'avverbio.

Il significato di "da relazioni armoniose a conflitti" (come in fall out) si sviluppa negli anni '20 del 1500. Quello di "fuori dal proprio stato mentale normale" (come in put out) emerge negli anni '80 del 1500; l'espressione out to lunch, che significa "insano di mente," è uno slang studentesco degli anni '50. La frase aggettivale out-of-the-way, che indica "remoto, isolato," è attestata dalla fine del XV secolo. Out-of-towner, che significa "chi non proviene da un certo luogo," appare nel 1911. L'espressione Out of this world, che indica "eccellente," risale al 1938; out of sight, anch'essa per "eccellente, superiore," è documentata dal 1891. L'espressione (verb) it out, che significa "portare a termine," emerge negli anni '80 del 1500. L'espressione from here on out, che significa "d'ora in poi," è attestata dal 1942. Out upon, usata per esprimere orrore o rimprovero, risale all'inizio del XV secolo.

Il suffisso avverbiale di origine germanica esprime direzione o tendenza verso o da un punto. In antico inglese si trovava -weard, che significava "verso," a volte anche -weardes (con la desinenza genitiva singolare degli aggettivi neutri). Derivava dal proto-germanico *werda-, con cognati come l'antico sassone, l'antico frisone -ward, l'antico norreno -verðr e il tedesco -wärts. Era una variante del proto-indoeuropeo *werto-, che significava "girare, piegare" (dalla radice *wer- (2) "girare, piegare"). L'idea di base era quella di "girato nella direzione di." Veniva anche usato per indicare i punti cardinali.

    Pubblicità

    Tendenze di " outward "

    Adattato da books.google.com/ngrams/. Gli ngram potrebbero essere inaffidabili.

    Condividi "outward"

    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of outward

    Pubblicità
    Trending
    Pubblicità