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Significato di pinto

cavallo macchiato; fagiolo pinto

Etimologia e Storia di pinto

pinto(n.)

"un cavallo segnato da macchie nere e bianche, un pony dipinto," 1860, dall'americano spagnolo pinto (agg.) "piebald," letteralmente "dipinto, macchiato," dallo spagnolo, dal latino volgare *pinctus, variante del latino pictus "dipinto," participio passato di pingere "dipingere" (vedi paint (v.)). Il pinto bean (1916) prende il nome per le sue macchie.

Voci correlate

Verso la metà del XIII secolo, peinten significava "rappresentare (qualcuno o qualcosa) con la pittura." Intorno al 1300, il termine si usava anche per "decorare (qualcosa o qualcuno) con disegni o immagini." All'inizio del XIV secolo, il significato si era evoluto in "applicare colore o una macchia sulla superficie di qualcosa; rivestire o coprire con uno o più colori." Questa parola deriva dal francese antico peintier, che significa "pitturare," a sua volta derivato da peint, il participio passato di peindre ("pitturare"). La radice latina è pingere, che significa "pitturare, rappresentare in un'immagine, macchiare; ricamare, tatuare." Si collega a una forma nasalizzata della radice indoeuropea *peig-, che significa "tagliare, segnare con incisioni."

Si può ipotizzare che l'evoluzione del significato da questa radice indoeuropea fino al latino sia passata attraverso diverse fasi: inizialmente "decorare con segni tagliati," poi "decorare" in generale, fino a "decorare con colore." Un confronto interessante si può fare con il sanscrito, dove troviamo pingah ("rossiccio") e pesalah ("adorno, decorato, grazioso"). In antico slavo ecclesiastico, pegu significa "variegato," mentre in greco troviamo poikilos ("variegato"). In antico alto tedesco, fehjan significa "adorna." In antico slavo ecclesiastico, pisati e in lituano piešiu, piešti significano "scrivere." Probabilmente, un'altra parola della stessa famiglia che rappresenta il concetto di "taglio" è l'antico inglese feol (vedi file (n.2)).

Verso la fine del XIV secolo, il significato si era ulteriormente evoluto, arrivando a indicare "rappresentare persone e cose in immagini o disegni, ritrarre." L'espressione paint the town (red), che significa "darsi a una sfrenata o disordinata baldoria," risale al 1883. L'espressione paint (someone or something) black, che significa "rappresentarlo come malvagio o cattivo," appare negli anni '90 del XVI secolo. L'aggettivo paint-by-numbers, che indica qualcosa di "semplice," è attestato nel 1970; i kit di arte per principianti stessi risalgono circa al 1953.

Inoltre, *peik- è una radice proto-indoeuropea che significa "tagliare, segnare per incisione," da cui deriva anche "ricamare, dipingere."

Potrebbe costituire tutto o parte di parole come: depict; file (n.2) "strumento metallico per abrasione o levigatura;" paint; pictogram; pictograph; pictorial; picture; picturesque; pigment; pimento; pint; pinto.

Potrebbe anche essere all'origine di parole come: il sanscrito pimsati "intagliare, scolpire, tagliare su misura, adornare;" il greco pikros "amaro, acuto, appuntito, penetrante, doloroso," poikilos "macchiato, pezzato, vario;" il latino pingere "ricamare, tatuare, dipingere, raffigurare;" il vecchio slavo ecclesiastico pila "raspa, sega," pegu "variegato," pisati "scrivere;" il lituano piela "raspa," piešiu, piešti "scrivere;" il alto tedesco antico fehjan "adornare."

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