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Significato di platform

piano; piattaforma; supporto

Etimologia e Storia di platform

platform(n.)

Nella metà del 1540, il termine platform si riferiva a un "piano d'azione, uno schema, un progetto." Negli anni '50 del 1500, assunse il significato di "pianta, disegno, bozza," sensi che oggi sono obsoleti. Deriva dal francese plateforme o platte fourme, che significa letteralmente "forma piatta." Le sue radici affondano nell'antico francese, dove plat significa "piatto, livellato" (vedi plateau (n.)) e forme significa "forma" (consulta form (n.)). Questi significati iniziali si sono poi evoluti verso l'uso di plan (n.).

Il significato di "superficie o luogo rialzato e livellato" in inglese è attestato a partire dagli anni '50 del 1500, in particolare per indicare "una struttura o un telaio rialzato con una superficie piana." In geografia, il termine ha preso piede per descrivere un "terreno pianeggiante e livellato" già nel 1813. L'uso ferroviario, che indica "un percorso rialzato lungo i binari di una stazione per far scendere passeggeri e merci," risale al 1832.

Nel contesto politico statunitense, il termine ha acquisito un significato specifico a partire dal 1803, riferendosi a una "dichiarazione di principi politici e alla linea d'azione da seguire su questioni importanti, redatta dai rappresentanti di un partito riuniti in congresso per nominare candidati per un'elezione." Probabilmente, l'immagine originaria era quella di una piattaforma fisica su cui i politici si radunano, si ergono e fanno le loro arringhe. Questo significato potrebbe essere stato influenzato anche dall'uso precedente in Inghilterra, dove indicava un "insieme di regole che disciplinano la dottrina ecclesiastica" (anni '70 del 1500). Nel XIX secolo, platform venne usato in senso figurato per descrivere "la funzione del discorso pubblico" e assunse persino il significato di verbo, "parlare al pubblico come oratore."

Voci correlate

Intorno al 1200, forme, fourme, che significano "somiglianza, immagine, aspetto", derivano dal francese antico forme, fourme, usato per indicare "forma fisica, aspetto; bellezza; figura, immagine; modo, maniera" (XII secolo). La parola ha radici latine in forma, che significa "contorno, figura, aspetto; bellezza; modello, disegno; tipo, condizione", ma la sua origine esatta è sconosciuta. Una teoria suggerisce che possa derivare o essere correlata al greco morphe, che significa "forma, bellezza, aspetto esteriore" (vedi Morpheus), passando attraverso l'etrusco [Klein].

Dal 1300 in poi, il termine è stato usato per descrivere "la forma fisica di un oggetto, il contorno, il profilo", in riferimento alle persone, per indicare "la forma del corpo", ma anche per "aspetto, somiglianza" e "l'impronta di un oggetto". Sempre dal 1300, ha acquisito il significato di "modo corretto o appropriato di fare qualcosa; procedura stabilita; uso tradizionale; etichetta formale". A metà del XIV secolo, è comparso nel contesto degli "strumenti per modellare; stampi", e verso la fine del XIV secolo ha iniziato a riferirsi a "come viene realizzata una cosa", oltre a "il modello di un oggetto fabbricato". Nel tardo XIV secolo, il termine è stato ampiamente adottato in teologia e filosofia platonica, assumendo significati come "archetipo di una cosa o di una classe; essenza platonica di un oggetto; principio formativo". Dal 1300 in ambito legale, ha iniziato a indicare "un accordo legale; le condizioni di un contratto", evolvendosi poi nel XIV secolo per designare "un documento legale" (metà del XIV secolo). Il significato di "documento con spazi da riempire" è emerso nel 1855. A partire dagli anni '90 del XVI secolo, è stato usato per descrivere un "disposizione sistematica o ordinata", mentre dal 1610 è stato impiegato per riferirsi a "una mera cerimonia". Negli anni '50 del XVI secolo, ha assunto il significato di "una classe o un grado scolastico" (derivato dall'idea di "un corso di studio fisso", tardo XIV secolo). Form-fitting (aggettivo) in riferimento all'abbigliamento è comparso nel 1893.

Nella decade del 1670, il termine tecnico è entrato nell'ambito del disegno prospettico, mentre più in generale è stato utilizzato a partire dal 1706 per indicare "la rappresentazione di qualsiasi cosa disegnata su una superficie piana; un disegno, uno schizzo o un diagramma di un oggetto qualsiasi." Proviene dal francese plan, che significa "schema di un edificio, mappa," letteralmente "superficie piana" (metà del XVI secolo), e deriva dal latino planum, che si traduce in "superficie livellata o piatta." Qui, il sostantivo è tratto dall'aggettivo planus, che significa "livello, piatto," a sua volta derivato dalla radice protoindoeuropea *pele- (2) , che esprime l'idea di "piatto" o "stendere."

L'idea di base è quella di "un disegno su una superficie piatta." Si tratta di un doppione di plain, arrivato attraverso una forma francese più recente e colta. Il significato di "piano d'azione, schema formulato per il raggiungimento di un obiettivo" è attestato solo dal 1713.

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Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of platform

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