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Significato di sheep

pecora; animale domestico utile all'uomo; ruminante della famiglia degli ovini

Etimologia e Storia di sheep

sheep(n.)

Il Ovis è un mammifero ruminante, noto per essere uno degli animali domestici più utili all'uomo. In antico inglese si chiamava sceap o scep, mentre in Northumbria si usava scap. Questi termini derivano dal germanico occidentale *skæpan, che ha dato origine anche all'antico sassone scap, all'antico frisone skep, al medio basso tedesco schap, al medio olandese scaep, all'olandese moderno schaap, all'antico alto tedesco scaf e al tedesco attuale Schaf. L'origine di questa parola è sconosciuta. Non si trova nei linguaggi scandinavi (in danese si dice faar per "pecora") né nel gotico (che usa lamb), e non ha cognati noti al di fuori del gruppo germanico. Il termine più comune nell'indo-europeo per indicare l'animale è rappresentato in inglese da ewe.

In antico inglese il plurale si era livellato con il singolare, ma in antico northumbriano esisteva il plurale scipo. Fin dai tempi antichi è stato usato per descrivere un certo tipo di timidezza e, in senso figurato, per riferirsi a chi è sotto la guida divina. Il significato di "persona stupida o timida" è attestato a partire dagli anni '40 del 1500.

L'immagine del wolf in sheep's clothing (lupo travestito da pecora) era già presente in antico inglese (tratta da Matteo 7:15); quella di separating the sheep from the goats (separare le pecore dai capri) proviene da Matteo 25:33 ed è attestata a partire dagli anni '70 del 1500. L'espressione count sheep (contare le pecore) per indicare il tentativo di indurre il sonno risale al 1854, ma sembra non essere stata comunemente documentata fino agli anni '70 del 1800. Potrebbe semplicemente riferirsi a un'attività noiosa, ma un racconto della vita dei pastori australiani del 1849, contenuto nel ["Sidney's Emigrant's Journal"], descrive il pastore notturno (o "hut-keeper") che conta regolarmente le pecore alla fine del suo turno, per proteggersi da eventuali responsabilità in caso di smarrimento o uccisione di animali.

Sheep's eyes (occhi da pecora), usato per indicare "sguardi innamorati", è attestato dagli anni '20 del 1500 (si confronti con il frisone occidentale skiepseach, l'olandese schaapsoog e il tedesco Schafsauge). Un sheep-biter era originariamente "un cane maladdestrato che infastidisce le pecore" (anni '40 del 1500) e il termine ha poi assunto significati più ampi, fino a indicare "un commerciante di carne di pecora" (anni '90 del 1500) e persino "un protettore di prostitute" (anni '10 del 1600, cioè qualcuno che "insegue mutton"). Da qui deriva l'espressione sheep-biting usata da Shakespeare per descrivere qualcuno "ladro e subdolo." Una cronaca londinese risalente al 1450 circa riporta l'espressione went to sheep-wash per indicare che qualcuno era stato ucciso.

Voci correlate

In antico inglese, eowu significava "pecora femmina," ed era il femminile di eow, che stava per "pecora." Questa parola deriva dal proto-germanico *awi, con il genitivo *awjoz. È interessante notare che ha dato origine a termini simili in altre lingue germaniche, come l'antico sassone ewi, l'antico frisone ei, il medio olandese ooge, l'olandese ooi, e l'antico alto tedesco ouwi, tutti significanti "pecora." Anche in gotico si trovava aweþi, che indicava un "gregge di pecore." La radice più profonda risale al proto-indoeuropeo *owi-, che significava semplicemente "pecora." Questa radice ha dato vita a parole simili in molte lingue, come il sanscrito avih, il greco ois, il latino ovis, il lituano avis per "pecora," e in antico slavo ecclesiastico ovica per "pecora femmina." Anche in antico irlandese si usava oi per "pecora," mentre in gallese ewig significava "cerva."

Il termine "carne di pecora usata come cibo" risale a circa il 1300, derivando da mouton (circa 1200 come cognome). Proviene dall'antico francese moton, che significava "pecora, montone, ariete" (XII secolo, in francese moderno mouton). Le sue radici affondano nel latino medievale multonem (VIII secolo), probabilmente [OED] dal gallo-romano *multo-s, accusativo del celtico *multo, che significava "pecora" (da cui anche l'antico irlandese molt "montone", il medio bretone mout, e il gallese mollt). Questa parola potrebbe derivare dalla radice proto-indoeuropea *mel- (1), che significa "morbido".

Lo stesso termine è stato adottato anche in italiano come montone, che significa "una pecora". Inoltre, in medio inglese mutton poteva anche riferirsi semplicemente a "una pecora" (inizio XIV secolo). Col tempo, ha acquisito un significato gergale trasferito, diventando "cibo per la lussuria, donne di facili costumi, prostitute" (anni 1510). Questo uso gergale britannico si è diffuso fino ai giorni nostri, riferendosi a donne viste come in cerca di amanti o come oggetti di desiderio. Il termine Mutton chop, che indica "un taglio di carne di pecora (di solito con una costola) da cucinare", risale al 1720. Come stile di baffi a lato, è comparso nel 1865, chiamato così per la sua forma (stretta e allungata da un lato e arrotondata dall'altro). Il Shoulder of mutton, ovvero la spalla di pecora, era un alimento comune e ha avuto un ruolo significativo nell'immaginario inglese tra il XVII e il XIX secolo, ispirando numerose immagini e proverbi; anche le vele e i terreni venivano chiamati così per la loro forma caratteristica.

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Tendenze di " sheep "

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Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of sheep

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