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Significato di shoemaker

calzolaio; fabbricante di scarpe; artigiano delle calzature

Etimologia e Storia di shoemaker

shoemaker(n.)

"fabbricante di scarpe e stivali," fine del XIV secolo (metà del XIV secolo come cognome), da shoe (sostantivo) + maker. In antico inglese si usava scohere, scoh-wyrhta per "calzolaio."

[T]he business of the Anglo-Saxon shoewright was much more extensive than that of the modern shoemaker ; in fact, all articles made of leather came within his province. Among these were leathern flasks, and various other vessels, as well as leather bags and purses. [Thomas Wright, "Anglo-Saxon and Old English Vocabularies," 1884]
[L]attività del calzolaio anglosassone era molto più ampia rispetto a quella del calzolaio moderno; in effetti, tutti gli articoli di pelle rientravano nel suo campo. Tra questi c'erano fiaschette di pelle e vari altri contenitori, oltre a borse e portafogli di pelle. [Thomas Wright, "Anglo-Saxon and Old English Vocabularies," 1884]

Nei proverbi a partire dagli anni '80 del XVI secolo (vedi cobbler (sostantivo 1)).

Voci correlate

Verso la fine del XIV secolo, (fine del XIII secolo nei cognomi e nei nomi di luogo), cobelere significa "colui che ripara le scarpe," ma la sua origine è incerta. Questo termine e cobble (verbo) "sembrano andare insieme etimologicamente" [OED], ma la documentazione storica presenta alcune difficoltà. L'espressione "Il calzolaio dovrebbe attenersi al suo mestiere" (ne sutor ultra crepidam) proviene dall'aneddoto del pittore greco Apelle.

On one occasion a cobbler noticed a fault in the painting of a shoe, and remarking upon it to a person standing by, passed on. As soon as the man was out of sight Apelles came from his hiding-place, examined the painting, found that the cobbler's criticism was just, and at once corrected the error. ... The cobbler came by again and soon discovered that the fault he had pointed out had been remedied; and, emboldened by the success of his criticism, began to express his opinion pretty freely about the painting of the leg! This was too much for the patience of the artist, who rushed from his hiding place and told the cobbler to stick to his shoes. [William Edward Winks, "Lives of Illustrious Shoemakers," London, 1883]
In un'occasione un calzolaio notò un difetto nella pittura di una scarpa e, commentandolo a una persona vicina, si allontanò. Non appena l'uomo fu fuori vista, Apelle uscì dal suo nascondiglio, esaminò il dipinto, si rese conto che la critica del calzolaio era giusta e corresse immediatamente l'errore. ... Il calzolaio tornò e presto scoprì che il difetto che aveva segnalato era stato corretto; e, incoraggiato dal successo della sua critica, iniziò a esprimere la sua opinione piuttosto liberamente sulla pittura della gamba! Questo fu troppo per la pazienza dell'artista, che uscì dal suo nascondiglio e disse al calzolaio di attenersi alle sue scarpe. [William Edward Winks, "Lives of Illustrious Shoemakers," Londra, 1883]

[La storia è raccontata in modi diversi, e la citazione è riportata in vari modi: Plinio ("Storia Naturale" XXXV.x.36) ha ne supra crepidam judicaret, mentre Valerio Massimo (VIII.xiii.3) offre supra plantam ascendere vetuit. La versione citata qui è chiaramente scelta per il titolo del libro]

Intorno al 1300, il termine indicava "colui che crea, plasma, forma o modella," e si usava anche per riferirsi a "Dio come creatore." Era un sostantivo agente derivato dal verbo make. Nel tardo XIV secolo, assunse specificamente il significato di "produttore" o "fabbricante." L'espressione meet (one's) maker, che significa "morire," è attestata a partire dal 1814.

Il termine medio inglese sho, che significa "copertura bassa per il piede umano," deriva dall'inglese antico scoh, a sua volta proveniente dal proto-germanico *skokhaz. Questa radice ha dato origine a parole simili in molte lingue germaniche, come l'antico norreno skor, il danese e lo svedese sko, l'antico frisone skoch, l'antico sassone skoh, il medio olandese scoe, l'olandese moderno schoen, l'antico alto tedesco scuoh, il tedesco Schuh e il gotico skoh. Non ci sono cognati noti al di fuori delle lingue germaniche, a meno che non sia collegato alla radice protoindoeuropea *skeu-, che significa "coprire" (la stessa radice che forma il secondo elemento della parola latina ob-scurus).

Il plurale antico shoon è rimasto in uso fino al XVI secolo. Il significato di "piastrella di metallo o bordo fissato allo zoccolo di un cavallo o di un animale da lavoro per proteggerlo da infortuni" è attestato già dal 1300 circa. La distinzione tra shoe e boot (sostantivo) è documentata a partire dal 1400 circa.

Espressioni come stand in someone's shoes, che significa "vedere le cose dal suo punto di vista," sono attestate dal 1767. L'espressione old shoe, usata per descrivere qualcosa di inutile o senza valore, risale alla fine del XIV secolo.

I vecchi scarponi legati al paraurti dell'auto di una coppia di sposi sono un retaggio di un'antica tradizione (documentata fin dagli anni '40 del 1500) che prevedeva di lanciare una vecchia scarpa a qualcuno, o dopo il suo passaggio, per augurargli buona fortuna. Forse questa usanza è legata all'idea di sporcizia, seguendo il principio del "muck is luck."

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of shoemaker

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