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Significato di superpose

sovrapporre; posizionare sopra; collocare su

Etimologia e Storia di superpose

superpose(v.)

"porre o collocare sopra o su," 1823, in geologia, dal francese superposer, composto da super- "oltre, sopra" (vedi super-) + poser (vedi pose (v.1)). Usato anche in botanica. Correlati: Superposed; superposing; superposable.

Voci correlate

Verso la fine del XIV secolo, posen significava "suggerire (che qualcosa sia così), supporre, assumere; concedere, ammettere." Questo termine deriva dall'antico francese poser, che significa "mettere, collocare, proporre," usato nel contesto dei dibattiti. A sua volta, proveniva dal tardo latino pausare, che significava "fermarsi, riposare, cessare, fare una pausa" (la stessa radice da cui derivano l'italiano posare e lo spagnolo posar; vedi pause (v.)). Questo verbo latino aveva anche un significato transitivo, "far fermare o riposare," e da qui l'antico francese (simile a quanto avvenuto in spagnolo, italiano e portoghese) ha acquisito il senso di ponere in latino, cioè "mettere, collocare" (il participio passato è positus; vedi position (n.)), grazie a una confusione tra le radici simili.

One of the most remarkable facts in F[rench] etymology is the extraordinary substitution whereby the Low Lat. pausare came to mean 'to make to rest, to set,' and so usurped the place of the Lat. ponere, to place, set, with which it has no etymological connection. And this it did so effectually as to restrict the F. pondre, the true equivalent of Lat. ponere, to the sense of 'laying eggs;' whilst in all compounds it completely thrust it aside, so that compausare (i.e. F. composer) took the place of Lat. componere, and so on throughout. Hence the extraordinary result, that whilst the E. verbs compose, depose, impose, propose, &c. exactly represent in sense the Lat. componere, deponere, imponere, proponere, &c., we cannot derive the E. verbs from the Lat. ones since they have (as was said) no real etymological connection. [W.W. Skeat, "Etymological Dictionary of the English Language," 1898]
Uno dei fatti più straordinari nell'etimologia francese è la sorprendente sostituzione per cui il latino basso pausare è diventato 'far riposare, collocare,' usurpando così il significato di ponere, 'mettere, collocare,' con cui non ha alcuna connessione etimologica. E lo ha fatto in modo così efficace da ridurre pondre, il vero equivalente latino di ponere, al solo significato di 'deporre le uova;' mentre in tutti i composti ha completamente soppiantato il termine originale, tanto che compausare (cioè il francese composer) ha preso il posto di componere e così via. Da qui il risultato straordinario: mentre i verbi inglesi compose, depose, impose, propose, ecc. rappresentano esattamente in senso i latini componere, deponere, imponere, proponere, ecc., non possiamo derive i verbi inglesi da quelli latini, poiché, come detto, non hanno reale connessione etimologica. [W.W. Skeat, "Etymological Dictionary of the English Language," 1898]

Il significato "mettere in una certa posizione" in inglese risale all'inizio del XV secolo. Il senso intransitivo di "assumere una certa postura o carattere" (con implicazioni di artificialità) compare nel 1840; quello transitivo, riferito a un modello artistico, ecc., è del 1850. Correlati: Posed; posing

Questo elemento di formazione delle parole, di origine latina, significa "sopra, oltre" in riferimento a luogo o posizione; può anche esprimere modo, grado o misura, come in "oltre, al di là di." Proviene dal latino super (avverbio e preposizione), che significa "sopra, oltre, in cima a, al di là di, oltre a, in aggiunta a." Deriva da *(s)uper-, una forma variante della radice ricostruita del proto-indoeuropeo *uper, che significa "sopra."

Negli inglesismi derivati dall'antico francese, appare come sur-. La maggior parte dei composti latini che lo includono è post-classica; è un elemento attivo in inglese sin dal XV secolo. Nelle lingue romanze e nel latino medievale può essere confuso con il correlato supra-, e alcuni termini inglesi esistono in entrambe le forme.

Nel XVII secolo, quando molti composti inglesi con super- furono coniati in ambito religioso e spirituale, il suo significato era "al di là di; non partecipante a." Da qui superordinary, che significa "eccellente, migliore di ciò che è comune o abituale" (anni '20 del 1600); supersensual, ovvero "al di sopra o oltre i sensi, impercettibile all'essere umano" (anni '80 del 1600); super-rational, che indica "ciò che è al di sopra o oltre la ragione" (anni '80 del 1600).

Tuttavia, è stato anche utilizzato nelle scienze per indicare "al massimo grado o a un grado molto elevato," e nel linguaggio comune ha assunto il significato di "in modo esagerato, molto," come in supersensitive, che significa "estremamente sensibile" (1839); supercool, che si traduce come "molto alla moda" (1970), il quale contrasta con il significato originale. Da qui supersexual, attestato nel 1895 come "che trascende la sessualità; 'platonico'" e nel 1968 come "sessuale in modo estremo." Si può anche confrontare con superhuman, che negli anni '30 del 1600 significava "divino, al di sopra o oltre ciò che è umano," ma, intorno al 1800, ha assunto anche, e tipicamente da allora, il significato di "superiore alle capacità o alla natura umana."

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    Tendenze di " superpose "

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