Pubblicità

Significato di unseeded

non seminato; non sorteggiato

Etimologia e Storia di unseeded

unseeded(adj.)

1630s, "non seminato," anche in senso figurato, da un- (1) "non" + participio passato di seed (v.). Dal 1932 nel senso sportivo.

Voci correlate

Verso la fine del XIV secolo, sēden significava "fiorire, prosperare; produrre semi"; a metà del XV secolo, "seminare (il terreno) con semi", derivato da seed (sostantivo).

Il significato "rimuovere i semi da" risale al 1904. Il senso sportivo (originariamente nel tennis) è del 1898, nato dall'idea di "distribuire" i nomi di alcuni giocatori per evitare che si incontrassero presto in un torneo. Il sostantivo in questo contesto è attestato dal 1924.

There is another question of tennis custom, if not tennis law, that has been agitated a good deal of late, and which still remains unsatisfactory, and this is the methods used in drawing the competitors in tournaments. The National Lawn Tennis Association prescribes no particular style for drawing. but the Bagnall-Wilde system is that used almost universally in open events. Several years ago, it was decided to "seed" the best players through the championship draw, and this was done for two or three years under protest from Dr. Dwight. ["Tennis Rules That Need Amendment," American Lawn Tennis, Jan. 13, 1898]
C'è un'altra questione di consuetudine nel tennis, se non di vera e propria legge, che è stata molto discussa di recente e che rimane ancora insoddisfacente: i metodi usati per sorteggiare i concorrenti nei tornei. La National Lawn Tennis Association non prescrive uno stile particolare per il sorteggio, ma il sistema Bagnall-Wilde è quello utilizzato quasi universalmente negli eventi aperti. Diversi anni fa, si decise di "seminare" i migliori giocatori nel sorteggio del campionato, e questo fu fatto per due o tre anni nonostante le proteste del dottor Dwight. ["Tennis Rules That Need Amendment," American Lawn Tennis, 13 gennaio 1898]

Correlato: Seeded; seeding. Nell'inglese antico recente si trovavano sædian, sedian.

Il prefisso di negazione, in antico inglese un-, deriva dal proto-germanico *un- (presente anche nell'antico sassone, antico frisone, antico alto tedesco, tedesco un-, gotico un-, olandese on-), e risale all'indo-europeo *n- (origine di a-, an- in sanscrito "non", a-, an- in greco, an- in antico irlandese, in- in latino), che è la forma combinata della radice *ne- "non".

È il prefisso più prolifico in inglese, usato liberamente e diffusamente nell'antico inglese, dove forma più di 1.000 composti. Contende con il suo omologo derivato dal latino in- (1) il diritto di negare certi termini (indigestable/undigestable, ecc.), e sebbene entrambi possano essere usati insieme per indicare sfumature di significato (unfamous/infamous), di solito non lo sono.

Spesso ha un tono eufemistico (untruth per "una bugia") o enfatico, soprattutto quando suggerisce un'idea di privazione o liberazione: unpeel "sbucciare"; unpick "scassinare (una serratura) con strumenti da ladro"; unloose per "allentare".

Forma anche parole a partire da frasi, come uncalled-for, circa 1600; undreamed-of, anni '30 del 1600. Fuller (1661) usa unbooklearned. Una descrizione di un testamento legale del XV secolo contiene unawaydoable; Ben Jonson scrive un-in-one-breath-utterable. La parola uncome-at-able è attestata negli anni '90 del 1600 in Congreve, ma Samuel Johnson nel XVIII secolo e Fowler nel XX secolo la criticano ("La parola aveva senza dubbio, due o tre secoli fa, un'aria spavalda da 'chi se ne frega dei grammatici'; quella spavalderia è svanita da tempo; non ha scopo che 'inaccessibile' non abbia già...").

Tuttavia, la pratica è continuata; unlawlearned (Bentham, 1810), unlayholdable (1860); unputdownable, riferito a un libro, compare nel 1947; unpindownable, nel 1966. Si può anche confrontare con put-up-able-with (1812). Come prefisso nel telegraphese, per sostituire not e risparmiare il costo di una parola, è attestato dal 1936.

Grazie alla sua versatilità e alla necessità di esprimere negazioni, il numero di parole che possono essere create con un- in inglese è quasi infinito, e il fatto che alcune vengano usate mentre altre rimangano inedite dipende dal capriccio degli autori.

Gli editori di dizionari hanno notato questo fenomeno fin dal XVIII secolo, ma hanno anche ampliato la lista. Il "New and Complete Dictionary of the English Language" di John Ash (1775) presenta molte pagine di voci con un- in un'unica riga; tra una dozzina di voci consecutive ci sono unhaggled, unhaired, unhalooed, unhaltering (aggettivo), unhaltering (sostantivo), che il OED (1989) osserva essere state "ovviamente create per l'occasione" e che compaiono in altri testi solo decenni dopo, se mai. (Ash vindicated.)

    Pubblicità

    Tendenze di " unseeded "

    Adattato da books.google.com/ngrams/. Gli ngram potrebbero essere inaffidabili.

    Condividi "unseeded"

    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of unseeded

    Pubblicità
    Trending
    Pubblicità