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Significato di waste

spreco; rifiuto; desolazione

Etimologia e Storia di waste

waste(v.)

Intorno al 1200, wasten, che significa "devastare, ridurre in miseria, rovinare," deriva dall'anglo-francese e dal vecchio francese waster, che si traduce come "sprecare, dissipare, rovinare" (in francese antico gaster; in francese moderno gâter). Questa parola è stata modificata, probabilmente sotto l'influenza del franco *wostjan, a partire dal latino vastare, che significa "devastare," e che a sua volta proviene da vastus, ossia "vuoto, desolato." Secondo Watkins, si ritiene che derivi da una forma suffissata della radice proto-indoeuropea *eue-, che significa "lasciare, abbandonare, esaurire." Parole correlate includono wasted e wasting.

Il termine germanico esisteva anche nel vecchio inglese come westan, che significa "devastare, ridurre in miseria." Anche lo spagnolo gastar e l'italiano guastare derivano da radici germaniche.

Il significato intransitivo di "perdere forza o salute; languire; indebolirsi o essere consumato gradualmente" è attestato a partire dal 1300 circa. L'accezione di "sperperare, spendere o consumare inutilmente, esaurire senza un adeguato ritorno" è documentata dalla metà del XIV secolo, mentre il significato colloquiale di "uccidere" risale al 1964.

Espressioni come waste time, che significa "agire senza uno scopo," sono in uso dalla metà del XIV secolo. Il proverbio Waste not, want not è attestato dal 1778.

waste(n.)

Intorno al 1200, il termine indicava "regioni selvagge e desolate; terre incolte o disabitate." Proviene dall'anglo-francese e dal vecchio francese wast, che significava "spreco, danno, distruzione; terra desolata, palude" (in antico francese gast). Le radici affondano nel latino vastum, neutro di vastus, che significa "vuoto, desolato." Questo a sua volta deriva dalla proto-indoeuropea *wasto-, una forma estesa e suffissata della radice *eue-, che significa "lasciare, abbandonare, esaurire."

Il termine ha sostituito o si è fuso con l'antico inglese westen e woesten, che indicavano "deserto, wilderness," anch'essi derivanti dal latino.

Le accezioni di "consumo, esaurimento," e anche di "spesa inutile, avara" risalgono a circa il 1300. Il significato di "materia di scarto, materiale rotto, rovinato o inutile" è attestato a partire dal 1400. L'espressione Waste basket, che indica "cestino per i rifiuti," è documentata nel 1826; waste-bin compare nel 1915.

waste(adj.)

Intorno al 1300, si usava per descrivere terreni "desolati, non coltivati," e deriva dall'anglo-francese e dal vecchio francese waste (che in francese antico si scriveva gaste), a sua volta proveniente dal latino vastus, che significa "vuoto, desolato." Questo termine ha radici nell'antica lingua indoeuropea, con la forma allungata *wasto- derivata dalla radice *eue-, che significava "lasciare, abbandonare, esaurire." È documentato a partire dal 1400 con il significato di "superfluo, eccesso," e negli anni '70 del 1600 come "inadeguato all'uso." Il termine Waste-paper è attestato a partire dagli anni '80 del 1500.

Voci correlate

Verso la fine del XIV secolo, il termine era usato come aggettivo al participio passato per indicare "indebolito," derivato dal verbo waste. Il significato gergale di "intossicato" è emerso negli anni '50.

"colui che spreca candele," in particolare una parola dispregiativa per chi si dedica a occupazioni ritenute poco redditizie o dannose, anni '90 del 1500, derivata da candle + sostantivo agente da waste (v.).

A whoreson book-worm, a candle-waster. [Ben Jonson, "Cynthia's Revels"]
Un figlio di puttana, un topo di biblioteca, uno spreca-candele. [Ben Jonson, "Cynthia's Revels"]
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Tendenze di " waste "

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Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of waste

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