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Significato di water-lily

ninfea; pianta acquatica con foglie galleggianti; fiore di acqua

Etimologia e Storia di water-lily

water-lily(n.)

Pianta acquatica con foglie galleggianti circolari e fiori grandi, metà del 15° secolo, water-lelie, da water (sostantivo 1) + lily (sostantivo).

Voci correlate

In antico inglese si scriveva lilie, derivato dal latino lilia, plurale di lilium, che significa "un giglio". È imparentato con il greco leirion e potrebbe essere stato preso in prestito da una pronuncia alterata di una parola dell'est del Mediterraneo (de Vaan confronta con il copto hreri, hleli, che significano "giglio"). Nell'Antico Testamento veniva usato per tradurre l'ebraico shoshanna e nel Nuovo Testamento per il greco krinon. Come aggettivo è comparso negli anni '30 del 1500, con il significato di "bianco, puro, adorabile"; in seguito ha assunto anche il significato di "pallido, incolore" (anni '80 del 1500).

Figurativamente, evoca l'idea di bianchezza, bellezza e purezza. La parola latina è diventata il termine generico in molte lingue europee: in tedesco lilie, in olandese lelie, in svedese lilja, in francese lis, in spagnolo lirio, in italiano giglio, in polacco lilija, in russo liliya. In francese, la parola è una contrazione del latino lilius, una forma nominativa rara ma sopravvissuta. In antico francese esisteva anche lilie (XII secolo). Correlati: Lilied; lilaceous.

Il lily of the valley traduce il latino lilium convallium (Vulgata), una traduzione letterale del termine ebraico nel Cantico dei Cantici 2:1. Nei tempi moderni, questo nome è stato attribuito a una pianta specifica (Convallaria majalis), apparentemente per la prima volta da erboristi tedeschi del XVI secolo. Lily pad è un termine dell'inglese americano risalente al 1834. Per gild the lily, vedi gilded.

In antico inglese si diceva wæter, derivato dal proto-germanico *watr- (che ha dato origine anche all'antico sassone watar, all'antico frisone wetir, al fiammingo water, all'antico alto tedesco wazzar, al tedesco Wasser, all'antico norreno vatn e al gotico wato, tutti significanti "acqua"). La radice più antica sembra essere quella indoeuropea *wod-or, una forma suffissata della radice *wed- (1), che significava "acqua" o "bagnato". Nelle concezioni antiche, l'acqua era considerata uno dei pochi elementi fondamentali di cui era composto tutto.

Essere head above water (e quindi evitare di annegare) risale agli anni '60 del Seicento; nel senso figurato di "uscire da una situazione difficile" è attestato dal 1742.

Il termine water-cure per indicare terapie di guarigione che utilizzano l'acqua appare nel 1842. Il water-cannon, usato per il controllo delle folle, è così chiamato già nel 1964; water-fountain, che significa "fontanella" o "fontana da bere", è attestato dal 1946. Water-buffalo, ovvero "bufalo d'acqua", compare nel 1894. Water polo è documentato dal 1884; water torture, che significa "tortura dell'acqua", dal 1928.

Waters, usato per riferirsi ai "mari di una particolare regione", in particolare alle "rivendicazioni marittime di una nazione", è attestato negli anni '50 del Seicento.

Secondo i linguisti, nell'indoeuropeo esistevano due radici per indicare l'acqua: *ap- e *wed-. La prima, preservata in sanscrito come apah e in nomi come Punjab e julep, era "animata", descrivendo l'acqua come una forza vitale; la seconda la considerava invece una sostanza inanimata. Probabilmente lo stesso valeva per fire (n.).

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