Il termine inglese antico bannan, che significa "convocare, comandare, proclamare," deriva dal proto-germanico *bannan, il quale si traduceva letteralmente in "parlare in pubblico" e veniva usato per vari tipi di proclami. Le sue accezioni includevano anche "comandare, convocare, bandire, vietare." Questo termine è all'origine di parole simili in altre lingue germaniche, come l'antico frisone bonna ("ordinare, comandare, proclamare"), l'antico alto tedesco bannan ("comandare o vietare sotto minaccia di punizione"), e il tedesco moderno bannen ("bandire, espellere, maledire"). Sembra che si sia specializzato nel contesto germanico da una forma suffissata della radice indoeuropea *bha- (2), che significava "parlare, raccontare, dire." Questa radice ha dato origine anche all'antico irlandese bann ("legge") e all'armeno ban ("parola").
Già dalla metà del XII secolo, il termine ha assunto il significato di "maledire, condannare, pronunciare una maledizione." Verso la fine del XIV secolo, ha cominciato a essere usato anche per indicare "vietare." Queste evoluzioni semantiche sono probabilmente dovute al cognato norreno banna, che significava "maledire, vietare," e in parte all'influenza dell'antico francese banir ("convocare, bandire"), un prestito dal germanico (vedi banish). In generale, l'evoluzione del significato nelle lingue germaniche è passata da "parlare" a "proclamare una minaccia" fino a "maledire, anatemizzare" in norreno, tedesco e altre lingue.
La radice germanica, poi presa in prestito dal latino e dal francese, ha continuato a dare vita a nuove parole: banal, bandit, contraband, e così via. Correlati: Banned; banning. L'espressione Banned in Boston risale agli anni '20, in riferimento allo zelo eccessivo e al potere della Watch and Ward Society di quella città. Il motto Ban the bomb, usato nel movimento per il disarmo nucleare, è del 1955.