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Significato di banal

trito; comune; banale

Etimologia e Storia di banal

banal(adj.)

La parola "banale", che significa "trito, comune", è entrata in uso nell'inglese nel 1840, prendendo spunto dal francese banal. In francese, il termine si riferiva a qualcosa che apparteneva a un maniero, descrivendo oggetti o concetti comuni, già visti e poco originali. La sua origine risale all'antico francese banel, che significava "comunale" e risale al XIII secolo. Questo, a sua volta, derivava da ban, che indicava un decreto, un controllo legale, un annuncio o un'autorizzazione. In un contesto più pratico, poteva anche riferirsi al pagamento per l'uso di beni comuni come forni o mulini, e la sua radice affonda in una fonte germanica, precisamente nel proto-germanico *bannan, che significava "parlare pubblicamente" e veniva usato per vari tipi di proclamazioni (vedi ban (v.)).

Il significato della parola si è evoluto nel tempo, partendo dall'uso per descrivere forni e mulini utilizzati in comune dai servi della gleba, fino a riferirsi al servizio militare feodale obbligatorio. In francese, da "aperto a tutti" è passato a "comune, ordinario", fino a giungere a "trite, meschino". In inglese, il termine era inizialmente usato con il significato di "relativo al servizio militare feodale obbligatorio" già nel 1753. Altre forme derivate includono Banalize e banalization.

Voci correlate

Il termine inglese antico bannan, che significa "convocare, comandare, proclamare," deriva dal proto-germanico *bannan, il quale si traduceva letteralmente in "parlare in pubblico" e veniva usato per vari tipi di proclami. Le sue accezioni includevano anche "comandare, convocare, bandire, vietare." Questo termine è all'origine di parole simili in altre lingue germaniche, come l'antico frisone bonna ("ordinare, comandare, proclamare"), l'antico alto tedesco bannan ("comandare o vietare sotto minaccia di punizione"), e il tedesco moderno bannen ("bandire, espellere, maledire"). Sembra che si sia specializzato nel contesto germanico da una forma suffissata della radice indoeuropea *bha- (2), che significava "parlare, raccontare, dire." Questa radice ha dato origine anche all'antico irlandese bann ("legge") e all'armeno ban ("parola").

Già dalla metà del XII secolo, il termine ha assunto il significato di "maledire, condannare, pronunciare una maledizione." Verso la fine del XIV secolo, ha cominciato a essere usato anche per indicare "vietare." Queste evoluzioni semantiche sono probabilmente dovute al cognato norreno banna, che significava "maledire, vietare," e in parte all'influenza dell'antico francese banir ("convocare, bandire"), un prestito dal germanico (vedi banish). In generale, l'evoluzione del significato nelle lingue germaniche è passata da "parlare" a "proclamare una minaccia" fino a "maledire, anatemizzare" in norreno, tedesco e altre lingue.

La radice germanica, poi presa in prestito dal latino e dal francese, ha continuato a dare vita a nuove parole: banal, bandit, contraband, e così via. Correlati: Banned; banning. L'espressione Banned in Boston risale agli anni '20, in riferimento allo zelo eccessivo e al potere della Watch and Ward Society di quella città. Il motto Ban the bomb, usato nel movimento per il disarmo nucleare, è del 1955.

Nel 1857, il termine indicava "qualcosa di comune o banale," mentre nel 1878 assunse il significato di "banalità, trivialità." Deriva dal francese banalité (XVII secolo), che a sua volta proviene da banal, ossia "trito, comune" (vedi banal). In passato, era usato per riferirsi a restrizioni legate alla macinazione dei cereali e simili, imposte nel contesto della proprietà feudale in Francia e nel Canada francese.

*bhā-; radice proto-indoeuropea che significa "parlare, raccontare, dire."

Potrebbe formare tutto o parte di: abandon; affable; anthem; antiphon; aphasia; aphonia; aphonic; apophasis; apophatic; ban (n.1) "proclamazione o editto;" ban (v.); banal; bandit; banish; banlieue; banns (n.); bifarious; blame; blaspheme; blasphemy; boon (n.); cacophony; confess; contraband; defame; dysphemism; euphemism; euphony; fable; fabulous; fado; fairy; fame; famous; fandango; fatal; fate; fateful; fatuous; fay; gramophone; heterophemy; homophone; ineffable; infamous; infamy; infant; infantile; infantry; mauvais; megaphone; microphone; monophonic; nefandous; nefarious; phatic; -phone; phone (n.2) "suono elementare di una lingua parlata;" phoneme; phonetic; phonic; phonics; phono-; pheme; -phemia; Polyphemus; polyphony; preface; profess; profession; professional; professor; prophecy; prophet; prophetic; quadraphonic; symphony; telephone; xylophone.

Potrebbe anche essere la fonte di: greco pheme "parola, voce, espressione, atto di parlare," phōnē "voce, suono" di un essere umano o animale, anche "tono, pronuncia, linguaggio," phanai "parlare;" sanscrito bhanati "parla;" latino fari "dire," fabula "racconto, storia," fama "diceria, voce, reputazione, opinione pubblica;" armeno ban, bay "parola, termine;" antico slavo ecclesiastico bajati "parlare, raccontare;" antico inglese boian "vantarsi," ben "preghiera, richiesta;" antico irlandese bann "legge."

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