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Significato di beech

faggio; albero di grandezza media con corteccia liscia e argentata; legno di faggio

Etimologia e Storia di beech

beech(n.)

Tipo di grande albero forestale noto per la sua corteccia liscia e argentata e per il suo frutto, che serve da cibo per gli animali. In medio inglese si scriveva beche, derivato dall'antico inglese bece, che significa "faggio," in forma più antica boece. La radice proto-germanica è *bokjon, da cui derivano anche il norreno bok, l'olandese beuk, il fiammingo boek, l'alto tedesco antico buohha, il tedesco moderno Buche e l'olandese medio boeke, tutti significanti "faggio." Questa parola affonda le radici nella proto-indoeuropea *bhago-, che significa "albero di faggio" ed è imparentata con il greco phegos ("quercia") e il latino fagus ("faggio"). Puoi consultare anche fagus per ulteriori dettagli. In passato esisteva anche la forma aggettivale beechen. Vedi anche book (sostantivo).

Voci correlate

Il Medio Inglese bok, derivato dall'Antico Inglese boc, indicava "libro, scrittura, documento scritto." Questo termine si riferiva generalmente (nonostante le difficoltà fonetiche) al Proto-Germanico *bōk(ō)-, proveniente da *bokiz, che significava "faggio" (da cui anche il Tedesco Buch per "libro" e Buche per "faggio;" vedi beech). L'idea alla base era quella di tavolette di legno di faggio su cui venivano incise rune; ma potrebbe anche derivare direttamente dall'albero stesso, visto che le persone ancora oggi intagliano le loro iniziali in essi.

Anche il Latino e il Sanscrito hanno parole per "scrittura" che si basano sui nomi di alberi ("betulla" e "frassino," rispettivamente). E si può paragonare al Francese livre per "libro," che deriva dal Latino librum, originariamente "la corteccia interna degli alberi" (vedi library).

Il significato si è progressivamente ristretto, già nell'Alto Medioevo, a indicare "un'opera scritta composta da molte pagine legate insieme e rilegata," ma anche "una composizione letteraria" in qualsiasi forma, indipendentemente dal numero di volumi. Più tardi, ha cominciato a riferirsi anche a "pagine rilegate," sia scritte che vuote. Nel XIX secolo poteva anche significare "rivista;" nel XX secolo, un elenco telefonico.

The use of books or written charters was introduced in Anglo-Saxon times by the ecclesiastics, as affording more permanent and satisfactory evidence of a grant or conveyance of land than the symbolical or actual delivery of possession before witnesses, which was the method then in vogue. [Century Dictionary] 
L'uso di libri o documenti scritti fu introdotto nell'epoca anglosassone dagli ecclesiastici, poiché fornivano una prova più permanente e soddisfacente di una concessione o trasferimento di terra rispetto alla consegna simbolica o reale della proprietà davanti a testimoni, che era il metodo in uso all'epoca. [Century Dictionary] 

Dal circa 1200, il termine ha cominciato a essere usato per indicare "una suddivisione principale di un'opera più grande." Il significato di "libretto di un'opera" risale al 1768. Un book di scommesse, cioè "registro delle scommesse effettuate," è attestato dal 1812. Il significato di "insieme di accuse penali" è documentato dal 1926, da cui l'espressione gergale throw the book at (1932). Book of Life, ovvero "l'elenco di coloro che sono stati scelti per la vita eterna," risale alla metà del XIV secolo. Book of the month è attestato dal 1926. L'espressione by the book, che significa "secondo le regole," è documentata negli anni '90 del XVI secolo.

Il genere botanico dei faggi, deriva dal latino fagus che significa "faggio," e affonda le radici nella lingua proto-indoeuropea con *bhago-, che si traduce in "albero di faggio." Questa radice è legata anche al greco phegos per "quercia," al latino fagus per "faggio," al russo buzina per "sambuco," all'antico inglese bece, all'antico norreno bok, e al tedesco Buche per "faggio." È possibile che avesse un significato originale legato all'idea di "commestibile," connesso alla radice greca phagein che significa "mangiare," derivante dalla radice proto-indoeuropea *bhag- che vuol dire "condividere, distribuire; ottenere una parte." Le ghiande di faggio erano un'importante fonte di cibo per gli animali da allevamento in gran parte d'Europa fin dai tempi antichi.

The restriction to western IE languages and the reference to different trees have suggested to some scholars that this word was not PIE, but a later loanword. In the Balkans, from which the beech started to spread after 6000 BC, the [Greek] word means 'oak,' not 'beech.' Yet 'oak' and 'beech' are both 'fruit-bearing trees,' so that a semantic shift from 'oak' to 'beech' appears quite conceivable. The word itself may then have been PIE after all. [de Vaan]
Alcuni studiosi hanno suggerito che la limitazione a certe lingue indoeuropee occidentali e il riferimento a diversi alberi possano indicare che questa parola non fosse proto-indoeuropea, ma un prestito successivo. Nei Balcani, da cui il faggio ha iniziato a diffondersi dopo il 6000 a.C., il termine greco significava 'quercia,' non 'faggio.' Tuttavia, sia 'quercia' che 'faggio' sono 'alberi da frutto,' quindi un cambiamento semantico da 'quercia' a 'faggio' sembra del tutto concepibile. La parola stessa potrebbe quindi essere stata davvero proto-indoeuropea. [de Vaan]

Nome comune di un tipo di cereale che fornisce cibo per esseri umani e animali, risale agli anni 1540, derivato dal medio olandese boecweite, che significa "grano di faggio" (si confronti con il danese boghvede, lo svedese bovete e il tedesco Buchweizen). Questo nome è stato scelto per la somiglianza dei chicchi triangolari con le nocciole del faggio. Potrebbe essere una formazione nativa simile a quella olandese, proveniente da una forma dialettale di beech. Vedi beech + wheat.

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of beech

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