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Significato di murky

scuro; torbido; opaco

Etimologia e Storia di murky

murky(adj.)

"scuro, tenebroso, cupo," metà del 14° secolo, derivato da murk + -y (2). Raro prima del 17° secolo. L'aggettivo più antico era semplicemente murk. Correlati: Murkily; murkiness.

Voci correlate

"oscurità, buio," circa 1300, myrke, dall'antico norreno myrkr "oscurità," derivato dal proto-germanico *merkwjo- (che è anche alla base dell'antico inglese mirce "torbido, nero, scuro;" usato come sostantivo per "torbidità, oscurità," danese mǿrk "oscurità," antico sassone mirki "scuro"); potrebbe essere imparentato con lo slavo ecclesiastico mraku, il serbo-croato mrak, il russo mrak "oscurità;" il lituano merkti "chiudere gli occhi, sbattere le palpebre," dal proto-indoeuropeo *mer- "tremolare" (vedi morn). Nel medio inglese era usato anche come aggettivo (circa 1300, dall'antico norreno) e come verbo. A volte scritto mirk, specialmente in Scozia. Mirk Monday è stato a lungo il nome in Scozia per la grande eclissi solare del 29 marzo 1652 (8 aprile, secondo il nuovo calendario).

È un suffisso aggettivale molto comune che significa "pieno di, coperto da, o caratterizzato da" ciò che esprime il sostantivo. Deriva dall'inglese medio -i, che a sua volta proviene dall'inglese antico -ig, risalendo al proto-germanico *-iga- e all'indoeuropeo -(i)ko-, un suffisso aggettivale. È imparentato con elementi greci come -ikos e latini come -icus (vedi -ic). Tra i cognati germanici troviamo il fiammingo, il danese, il tedesco -ig e il gotico -egs.

È stato usato a partire dal XIII secolo con i verbi (drowsy, clingy) e nel XV secolo ha iniziato a comparire anche con altri aggettivi (crispy). È principalmente associato a monosillabi; con aggettivi di più di due sillabe tende a risultare comico.

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Le forme varianti in -y per aggettivi brevi e comuni (vasty, hugy) hanno aiutato i poeti dopo la perdita della -e grammaticalmente vuota ma metricamente utile nell'inglese medio tardo. Gli autori di versi si sono adattati alle forme in -y, spesso in modo artistico, come nel verso di Sackville "The wide waste places, and the hugy plain." (usare and the huge plain avrebbe creato un problema metrico).

Dopo la critica di Coleridge, che lo considerava un artificio arcaico, i poeti hanno abbandonato forme come stilly (Moore è probabilmente stato l'ultimo a usarla, con "Oft in the Stilly Night"), paly (già usata da Keats e dallo stesso Coleridge) e altre simili.

Jespersen, nel suo "Modern English Grammar" del 1954, elenca anche bleaky (Dryden), bluey, greeny e altri termini legati ai colori, lanky, plumpy, stouty e lo slang rummy. Secondo lui, Vasty sopravvive solo come imitazione di Shakespeare, mentre cooly e moisty (Chaucer, quindi Spenser) sono ormai completamente obsoleti. Tuttavia, in alcuni casi nota che forme come haughty e dusky sembrano aver soppiantato quelle più brevi.

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of murky

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