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Significato di pard

leopardo; compagno; socio

Etimologia e Storia di pard

pard(n.1)

Forma arcaica di leopard, circa 1300, parde, dal latino pardus "un maschio di pantera," dal greco pardos "pantera maschio," dallo stesso ceppo (probabilmente iraniano) del sanscrito prdaku-s "leopardo, tigre, serpente," e del persiano palang "pantera."

pard(n.2)

"accomplice, companion," 1850, un'abbreviazione dialettale di pardner, pardener (1795), che rappresenta una pronuncia comune di partner (n.).

Voci correlate

Verso la fine del XIII secolo (all'inizio del XIII secolo come cognome), si riferiva a un "grande gatto delle zone boschose dell'Africa e del Sud Asia." Derivava dal francese antico lebard, leupart, che significava "leopardo," sia in senso araldico che reale (XII secolo, francese moderno léopard). Questo a sua volta proveniva dal latino tardo leopardus, che significa letteralmente "leone-pardo, leone-pantera" (in antichità si pensava che l'animale fosse un ibrido di queste due specie). L'origine greca è leopardos, composta da leon "leone" (vedi lion) + pardos "pantera maschio," che generalmente si dice sia collegata al sanscrito prdakuh "pantera, tigre."

Il leopardo è il gatto maculato più grande del Vecchio Mondo, e in seguito il nome è stato esteso anche ai grandi felini delle Americhe. La parola è diffusa in Europa: olandese luipaard, tedesco e danese leopard, spagnolo e italiano leopardo. In inglese medio si trovano varianti ortografiche come lubard, lebarde, lypard, lyepart. Riferimenti proverbiali alla sua incapacità di cambiare macchie provengono da Geremia 13:23. In inglese medio la parola era spesso usata in araldica, ma lì si riferiva a un leone in movimento guardante (come nell'emblema di Edoardo il Principe Nero).

Intorno al 1300, partiner indicava "una persona che condivide o partecipa a qualcosa." Questa forma è stata modificata da parcener (fine del XIII secolo), che proveniva dal francese antico parçonier, ossia "partner, associato; proprietario comune, erede comune." La radice di questo termine è parçon, che significa "partizione, divisione, porzione, quota," e deriva dal latino partitionem (al nominativo partitio), che si traduce come "condivisione, partizione, divisione, distribuzione." Questo a sua volta proviene dal participio passato di partire, che significa "dividere, separare," e ha origine da pars, che significa "parte, pezzo, quota," radicandosi nella radice indoeuropea *pere- (2), che significa "concedere, assegnare."

In inglese, la forma è stata influenzata da part (sostantivo). È possibile che la parola rappresenti anche il francese antico part tenour, che significa "detentore di una parte." A partire dalla fine del XIV secolo, il termine ha assunto il significato di "chi condivide il potere o l'autorità con un altro." L'accezione commerciale è emersa negli anni '20 del XVI secolo. L'interpretazione come "marito o moglie, una persona associata in matrimonio con un'altra" risale al 1749.

Un vecchio nome per "giraffa," risalente alla fine del XIV secolo, deriva dal latino tardo camelopardus, abbreviato dal latino camelopardalis, che a sua volta proviene dal greco kamelopardalis, significante "una giraffa." Questo termine è un composto di kamelos, che significa "cammello" (vedi camel), usato per descrivere il lungo collo dell'animale, e pardos, che significa "leopardo" o "pantera" (vedi pard (n.1)), riferito alle sue macchie.

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