Il termine inglese antico pytt (nella variante del Kent *pet), si riferisce a una "depressione naturale o artificiale nel terreno, una pozza d'acqua, un pozzo, una fossa." Deriva dal proto-germanico *putt-, che significa "pozzetto, pozzanghera" (da cui anche l’antico frisone pet, l’antico sassone putti, l’antico norreno pyttr, il medio olandese putte, l’olandese put, l’antico alto tedesco pfuzza, e il tedesco moderno Pfütze, che significano tutti "pozzetto, pozzanghera"). È un prestito linguistico dall latino puteus, che significa "pozzo, fossa, albero."
La parola latina potrebbe derivare dalla radice proto-indoeuropea *pau- (2), che significa "tagliare, colpire, stampare," ma ci sono obiezioni sia fonetiche che di significato.
Short u makes it impossible to directly derive puteus from paviō 'to strike'. It might be related to putāre 'to prune', but this is semantically less attractive, and the suffix -eus can then hardly be interpreted as indicating a material. Therefore, puteus may well be a loanword. [de Vaan]
La breve u rende impossibile derivare direttamente puteus da paviō, che significa 'colpire'. Potrebbe essere collegato a putāre, che significa 'potare,' ma questa interpretazione è meno convincente dal punto di vista semantico, e il suffisso -eus difficilmente può essere interpretato come indicante un materiale. Pertanto, puteus potrebbe benissimo essere un prestito. [de Vaan]
Il significato di "dimora degli spiriti maligni, inferno" è attestato dalla fine del XII secolo. L'accezione di "depressione o dente molto piccolo sulla superficie di un oggetto" risale all'inizio del XV secolo. Il senso anatomico di "depressione o cavità naturale in una parte del corpo" si sviluppa entro la fine del XIII secolo; il termine pit of the stomach (1650 circa) si riferisce proprio alla leggera depressione presente tra le costole; in precedenza, si usavano espressioni come breast-pit (fine del XIV secolo) e heart-pit (circa 1300).
Il significato di "parte di un teatro situata sul pavimento della sala, più bassa rispetto al palcoscenico" risale agli anni '40 del Seicento; l'accezione di "quella parte del pavimento di una borsa valori dove si svolgono le trattative" è attestata nel 1903, nell'inglese americano. Il pit scavato sotto un grande motore o un altro macchinario per consentire ai lavoratori di esaminarlo o ripararlo è documentato dal 1839; successivamente, nel mondo delle corse automobilistiche, il termine è stato esteso a indicare "l'area a lato di un circuito dove le auto vengono assistite e riparate" (attestato dal 1912).