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Significato di punchy

nervosamente ansioso; pieno di vigore

Etimologia e Storia di punchy

punchy(adj.1)

"nervosamente ansioso; irritabile per fatica," 1937, da punch (v.) + -y (2). Forse originariamente una forma abbreviata di punch-drunk. Correlati: Punchily; punchiness.

punchy(adj.2)

"pieno di vigore," 1926, tratto da punch (n.3) + -y (2). Correlati: Punchily; punchiness.

Voci correlate

"Un colpo veloce, una spinta o un colpo con il pugno," risale agli anni '70 del 1500, probabilmente derivato da punch (verbo). Nei primi usi poteva anche riferirsi a colpi inferti con il piede o a colpi con un bastone o un mazzuolo. Inizialmente era particolarmente usato per descrivere colpi che colpiscono in modo incisivo ("... che lui colpisce e maltratta senza pietà dalla testa ai piedi: qui uno schiaffo, lì un occhio nero, ora un pugno nello stomaco, e poi un calcio sul sedere," Monthly Review, 1763).

Il significato figurato di "qualità vigorosa e incisiva" è attestato dal 1911. Punch line (anche punch-line) risale al 1915, originariamente nel contesto della scrittura di canzoni popolari. Beat (someone) to the punch nel senso figurato appare nel 1915, una metafora presa dal pugilato (dove è attestata dal 1913). Punch-drunk "stordito a causa di colpi ripetuti, incapace di sentire il dolore dopo aver subito troppi colpi" risale al 1915 (una forma alternativa slug-nutty è del 1933; confronta sleep-drunk, 1889, "confuso ed eccitato mentre viene svegliato bruscamente da un sonno profondo").

È un suffisso aggettivale molto comune che significa "pieno di, coperto da, o caratterizzato da" ciò che esprime il sostantivo. Deriva dall'inglese medio -i, che a sua volta proviene dall'inglese antico -ig, risalendo al proto-germanico *-iga- e all'indoeuropeo -(i)ko-, un suffisso aggettivale. È imparentato con elementi greci come -ikos e latini come -icus (vedi -ic). Tra i cognati germanici troviamo il fiammingo, il danese, il tedesco -ig e il gotico -egs.

È stato usato a partire dal XIII secolo con i verbi (drowsy, clingy) e nel XV secolo ha iniziato a comparire anche con altri aggettivi (crispy). È principalmente associato a monosillabi; con aggettivi di più di due sillabe tende a risultare comico.

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Le forme varianti in -y per aggettivi brevi e comuni (vasty, hugy) hanno aiutato i poeti dopo la perdita della -e grammaticalmente vuota ma metricamente utile nell'inglese medio tardo. Gli autori di versi si sono adattati alle forme in -y, spesso in modo artistico, come nel verso di Sackville "The wide waste places, and the hugy plain." (usare and the huge plain avrebbe creato un problema metrico).

Dopo la critica di Coleridge, che lo considerava un artificio arcaico, i poeti hanno abbandonato forme come stilly (Moore è probabilmente stato l'ultimo a usarla, con "Oft in the Stilly Night"), paly (già usata da Keats e dallo stesso Coleridge) e altre simili.

Jespersen, nel suo "Modern English Grammar" del 1954, elenca anche bleaky (Dryden), bluey, greeny e altri termini legati ai colori, lanky, plumpy, stouty e lo slang rummy. Secondo lui, Vasty sopravvive solo come imitazione di Shakespeare, mentre cooly e moisty (Chaucer, quindi Spenser) sono ormai completamente obsoleti. Tuttavia, in alcuni casi nota che forme come haughty e dusky sembrano aver soppiantato quelle più brevi.

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of punchy

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