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Significato di snobby

snob; altezzoso; elitario

Etimologia e Storia di snobby

snobby(adj.)

"che assume il carattere di un snob o snob," 1835, da snob + -y (2). Correlato: Snobbiness.

Voci correlate

Nel 1781, il termine indicava "un calzolaio, un apprendista calzolaio," ma la sua origine rimane sconosciuta. Si dice che sia stato usato nello slang dell'Università di Cambridge a partire dal 1796 circa, spesso in modo sprezzante per indicare un "cittadino, un commerciante locale," prima di entrare nell'uso letterario, dove nel 1831 significava "una persona delle classi ordinarie o inferiori."

Il significato di "persona che imita in modo volgare i suoi superiori sociali" risale al 1843, reso popolare nel 1848 dal "Book of Snobs" di William Thackeray. In seguito, il termine si è ampliato per includere non solo chi aspira alla gentilezza, ma anche chi insiste sulla propria, e nel 1911 aveva acquisito il senso di "chi disprezza coloro che sono considerati inferiori per rango, successo o gusto" [OED], invertendo così il significato di un secolo prima. Inverted snob appare nel 1909:

Then there is that singular anomaly, the Inverted Snob, who balances a chip on his shoulder and thinks that everyone of wealth or social prominence is necessarily to be distrusted; that the rich are always pretentious and worldly, while those who have few material possessions are themselves possessed (like Rose Aylmer) of every virtue, every grace. [Atlantic Monthly, February 1922]
Poi c'è quella singolare anomalia, l'Inverted Snob, che porta un peso sulla spalla e pensa che chiunque abbia ricchezze o una certa prominenza sociale debba essere necessariamente diffidato; che i ricchi siano sempre presuntuosi e mondani, mentre coloro che possiedono pochi beni materiali sono invece dotati (come Rose Aylmer) di ogni virtù, ogni grazia. [Atlantic Monthly, febbraio 1922]

È un suffisso aggettivale molto comune che significa "pieno di, coperto da, o caratterizzato da" ciò che esprime il sostantivo. Deriva dall'inglese medio -i, che a sua volta proviene dall'inglese antico -ig, risalendo al proto-germanico *-iga- e all'indoeuropeo -(i)ko-, un suffisso aggettivale. È imparentato con elementi greci come -ikos e latini come -icus (vedi -ic). Tra i cognati germanici troviamo il fiammingo, il danese, il tedesco -ig e il gotico -egs.

È stato usato a partire dal XIII secolo con i verbi (drowsy, clingy) e nel XV secolo ha iniziato a comparire anche con altri aggettivi (crispy). È principalmente associato a monosillabi; con aggettivi di più di due sillabe tende a risultare comico.

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Le forme varianti in -y per aggettivi brevi e comuni (vasty, hugy) hanno aiutato i poeti dopo la perdita della -e grammaticalmente vuota ma metricamente utile nell'inglese medio tardo. Gli autori di versi si sono adattati alle forme in -y, spesso in modo artistico, come nel verso di Sackville "The wide waste places, and the hugy plain." (usare and the huge plain avrebbe creato un problema metrico).

Dopo la critica di Coleridge, che lo considerava un artificio arcaico, i poeti hanno abbandonato forme come stilly (Moore è probabilmente stato l'ultimo a usarla, con "Oft in the Stilly Night"), paly (già usata da Keats e dallo stesso Coleridge) e altre simili.

Jespersen, nel suo "Modern English Grammar" del 1954, elenca anche bleaky (Dryden), bluey, greeny e altri termini legati ai colori, lanky, plumpy, stouty e lo slang rummy. Secondo lui, Vasty sopravvive solo come imitazione di Shakespeare, mentre cooly e moisty (Chaucer, quindi Spenser) sono ormai completamente obsoleti. Tuttavia, in alcuni casi nota che forme come haughty e dusky sembrano aver soppiantato quelle più brevi.

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of snobby

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