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Significato di worth

valore; merito; dignità

Etimologia e Storia di worth

worth(adj.)

In medio inglese, derivato dall'antico inglese weorþ, che significa "di valore, significativo, prezioso." Può anche riferirsi a qualcosa di "apprezzato, meritevole, onorevole, nobile, di alto rango." La sua origine è incerta, ma proviene dal proto-germanico *wertha-. Boutkan non trova etimologie indoeuropee per questa radice.

In antico inglese era usato anche per indicare qualcosa di "adatto, appropriato, idoneo" e "meritevole per eccellenza o importanza." È attestato a partire dal 1200 circa come una sorta di "quasi-preposizione" [Middle English Compendium], equivalente a "di valore pari a, valutato a, importante quanto; uguale in potere a."

Un'espressione colloquiale e un po' scettica come for what it's worth compare nel 1872, mentre for all it's worth, che significa "nella misura massima possibile," appare nel 1874 nei giornali californiani, forse un termine legato al gioco d'azzardo.

I cognati germanici includono l'antico frisone werth, l'antico norreno verðr, l'olandese waard, l'antico alto tedesco werd, il tedesco moderno wert e il gotico wairþs, tutti con il significato di "valore, degno." Parole simili in antico slavo ecclesiastico vredu, in lituano vertas ("valore") e in alcune lingue celtiche sono considerate prestiti dal germanico.

worth(v.)

Il medio inglese worthen significa "diventare, venire in essere," ed era un verbo molto comune, ora usato principalmente, se non esclusivamente, in espressioni arcaiche come woe worth the day, dove funge da congiuntivo presente dell'antico inglese weorðan, che significa "diventare, essere, accadere." Questo verbo deriva dal proto-germanico *werthan, che significa "diventare," letteralmente "trasformarsi in," e si ricostruisce (secondo Watkins) da una radice del proto-indoeuropeo *wer- (2), che significa "girare, piegare."

Woe worth, che si traduce come "male sia per, guai a," è attestato dalla fine del XIII secolo. Tra i cognati germanici troviamo l'antico sassone, l'antico olandese werthan, l'antico norreno verða, l'antico frisone wertha, l'antico alto tedesco werdan, il tedesco werden e il gotico wairþan, tutti con il significato di "diventare." Nelle Trinity Homilies (circa 1200) si legge: "Wurðe þi wil on eorðe swa hit is on heuene."

worth(n.)

In antico inglese, weorþ indicava il "valore di una merce, il prezzo monetario, il prezzo pagato; l'equivalente valore di qualcos'altro;" ma anche "valore, dignità, merito;" derivando da worth (aggettivo). A partire dal 1200, assunse il significato di "eccellenza, nobiltà." Negli anni '90 del 1500, si usava per indicare "ciò che una persona vale, ricchezza, beni, proprietà."

Voci correlate

"beni che costano un penny, quanto si può comprare per un penny," inglese medio peni-worth, dall'inglese antico peningwurð; vedi penny + worth (agg.). In senso figurato per "piccola quantità" dalla metà del XIV secolo. Anche, in generale, "valore per il denaro speso" (metà del XIV secolo).

anche self worth, "valore intrinseco in sé stessi," anni 1650, da self + worth (sostantivo).

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Tendenze di " worth "

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Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of worth

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