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Significato di yappy

chiacchierone; loquace; fastidioso

Etimologia e Storia di yappy

yappy(adj.)

"dato al chiacchiericcio," 1909, da yap (n.) + -y (2).

Voci correlate

Nell'arco degli anni '60 del 1600, il termine indicava il "latrato, abbaiare di un (piccolo) cane," usato in precedenza anche come sostantivo per "cane che abbaia" (circa 1600), probabilmente di origine imitativa. Si può paragonare al verbo yamph con lo stesso significato (1718), e al medio inglese wap (v.) che significava "abbaiare, guaire," risalente alla metà del XV secolo, anch'esso considerato imitative.

Inizialmente usato per descrivere i suoni dei cani; il significato di "parlare chiacchiere inutili" è attestato dal 1886. Correlati: Yapped; yapping.

Come sostantivo, il termine appare nel 1826 per riferirsi al suono; nel 1900, nello slang dell'inglese americano, assume il significato di "bocca."

È un suffisso aggettivale molto comune che significa "pieno di, coperto da, o caratterizzato da" ciò che esprime il sostantivo. Deriva dall'inglese medio -i, che a sua volta proviene dall'inglese antico -ig, risalendo al proto-germanico *-iga- e all'indoeuropeo -(i)ko-, un suffisso aggettivale. È imparentato con elementi greci come -ikos e latini come -icus (vedi -ic). Tra i cognati germanici troviamo il fiammingo, il danese, il tedesco -ig e il gotico -egs.

È stato usato a partire dal XIII secolo con i verbi (drowsy, clingy) e nel XV secolo ha iniziato a comparire anche con altri aggettivi (crispy). È principalmente associato a monosillabi; con aggettivi di più di due sillabe tende a risultare comico.

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Le forme varianti in -y per aggettivi brevi e comuni (vasty, hugy) hanno aiutato i poeti dopo la perdita della -e grammaticalmente vuota ma metricamente utile nell'inglese medio tardo. Gli autori di versi si sono adattati alle forme in -y, spesso in modo artistico, come nel verso di Sackville "The wide waste places, and the hugy plain." (usare and the huge plain avrebbe creato un problema metrico).

Dopo la critica di Coleridge, che lo considerava un artificio arcaico, i poeti hanno abbandonato forme come stilly (Moore è probabilmente stato l'ultimo a usarla, con "Oft in the Stilly Night"), paly (già usata da Keats e dallo stesso Coleridge) e altre simili.

Jespersen, nel suo "Modern English Grammar" del 1954, elenca anche bleaky (Dryden), bluey, greeny e altri termini legati ai colori, lanky, plumpy, stouty e lo slang rummy. Secondo lui, Vasty sopravvive solo come imitazione di Shakespeare, mentre cooly e moisty (Chaucer, quindi Spenser) sono ormai completamente obsoleti. Tuttavia, in alcuni casi nota che forme come haughty e dusky sembrano aver soppiantato quelle più brevi.

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of yappy

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